Minori l’oltraggio infinito
Numero 58 - Scuola di Giornalismo - Università degli Studi di Salerno
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PRIMO PIANO Domenica 25 marzo 2012<br />
11<br />
Da Sorrento a Napoli i viaggiatori alla disperata ricerca del titolo di viaggio<br />
Circum orfana delle biglietterie<br />
Nel lungo tragitto della vita si<br />
incontrano molte tipologie di persone.<br />
Ci sono i disonesti, quelli che<br />
in tutti i modi cercano sempre di<br />
farla franca a discapito di un’altra<br />
persona. Ci sono gli onesti, quelli<br />
che quando trovano un portafoglio<br />
per terra lo consegnano integro<br />
alla polizia. Ma ci sono anche gli<br />
“inermi-disonesti”, quelli che<br />
nonostante ce la mettano tutta per<br />
cercare di essere onesti non ci riescono<br />
proprio. E’ il caso dei viaggiatori<br />
della Circumvesuviana, in<br />
particolare sulla linea che collega<br />
Napoli a Sorrento.<br />
Ore 14:00 siamo alla stazione di<br />
Sant’Agnello in Penisola sorrentina,<br />
una delle stazioni più importanti<br />
per i turisti in visita a<br />
Sorrento. Davanti a noi si apre uno<br />
scenario terribile, le condizioni<br />
della stazione sono pessime, mura<br />
rovinate e tappezzate di scritte tipo<br />
“Ti amo Giorgio”, ma questo è solo<br />
Molte stazioni incustodite e molte le difficoltà<br />
Le toilette murate per questioni di sicurezza<br />
l’inizio. Una persona onesta che si<br />
voglia far rispettare non bada alle<br />
condizioni esterne, ma va direttamente<br />
al sodo e, nonostante non ci<br />
siano i tornelli per entrare in stazione,<br />
cerca un posto per fare il<br />
biglietto. Sfortunatamente la biglietteria<br />
è chiusa, e al suo posto c’è<br />
un foglio formato A4 diviso in due<br />
parti dove c’è scritto con un pennarello:<br />
“Comprare il biglietto al<br />
bar o all’agenzia di viaggio giù”.<br />
Una persona veramente onesta<br />
non perde la pazienza, ma si rimbocca<br />
le maniche della camicia e<br />
ritorna in strada a cercare il bar o<br />
l’agenzia di viaggio. Dopo aver<br />
fatto quindi scale, essere arrivato<br />
in piazza, aver domandato in giro<br />
dove è possibile trovare un bar o<br />
un’agenzia di viaggio ecco che arriva<br />
la notizia peggiore, entrambi i<br />
locali sono chiusi. La persona onesta,<br />
però, nonostante sia a pezzi e<br />
rimanga basita per qualche secondo<br />
davanti la saracinesca chiusa<br />
dell’agenzia di viaggio, non si scoraggia<br />
e torna all’arrembaggio.<br />
Decide quindi di risalire in stazione<br />
per capirci di più. Dopo tutto<br />
questo trambusto però ha bisogno<br />
di andare in bagno, vabbè, in stazione<br />
non ci sarà la biglietteria ma<br />
almeno il bagno…. E invece no,<br />
anche i servizi igienici sono chiusi,<br />
addirittura una delle porte sembra<br />
per metà murata. Ma la persona<br />
onesta non bada a nulla e continua<br />
la sua missione imperterrita.<br />
Scrutando meglio la biglietteria, ci<br />
sono tantissimi fogli di annunci<br />
attaccati, su uno di questi c’è la lista<br />
dei bar dove è possibile comprare il<br />
ticket, sfortunatamente la lista è<br />
piena di strade e numeri civici che<br />
il passeggero onesto, visto che non<br />
è del posto, non conosce e avventurarsi<br />
alla ricerca non sembra proprio<br />
il caso, soprattutto perchè il<br />
treno che sta aspettando dovrebbe<br />
passare tra qualche minuto.<br />
E meno male che l’uomo onesto<br />
si era anticipato a fare il biglietto.<br />
Ma agli onesti le cose non possono<br />
andare sempre male ed ecco<br />
sopraggiungere una signora. La<br />
persona onesta le chiede come<br />
procurarsi un biglietto e fortunatamente<br />
quest’ultima ne possiede<br />
uno in più. La morale è semplice<br />
e presto fatta: gli onesti<br />
saranno ripagati. Ma a Sant’Agnello<br />
sembra proprio che l’onestà<br />
si trasformi in inermi-disonestà.<br />
L’uomo si appresta a obliterare<br />
il suo ticket e lo inserisce<br />
nell’apposita macchinetta. Questa<br />
è però fuori servizio. Ecco,<br />
questo è l’inerme-disonesto.<br />
Sant’agnello non è l’unica realtà<br />
negativa della Circumvesuviana.<br />
La stessa scena si ripete in più stazioni:<br />
a Piano di Sorrento non ci<br />
sono neanche gli annunci dei bar, a<br />
Seiano esiste una biglietteria automatica<br />
ma solo per chi dispone di<br />
monete e il bar più vicino per cambiare<br />
i contanti è a un chilometro.<br />
A Moregine, Ercolano e in tante altre<br />
la situazione è insostenibile.<br />
Pagina a cura di<br />
ALESSIO FUSCO<br />
BORRELLI: «SCUSATE PER I DISAGI»<br />
Dopo aver vissuto<br />
in prima persona i<br />
disagi dei viaggiatori<br />
e dopo aver<br />
ascoltato un bel po’<br />
di storie dei passeggeri<br />
siamo andati<br />
a parlare con il<br />
direttore operativo<br />
di Circum-vesuviana,<br />
Arturo Borrelli.<br />
La prima domanda è sorta spontanea:<br />
se gli introiti della vostra azienda derivano<br />
dalla vendita dei biglietti, ma gli<br />
utenti del servizio trovano le biglietterie<br />
chiuse e le stazioni impresenziate<br />
come pensate di migliorare il servizio?<br />
«Secondo lei a noi fa piacere avere le stazioni<br />
impresenziate, il problema è che<br />
non si può fare diversamente. Chiediamo<br />
umilmente scusa ai nostri passeggeri perché<br />
il servizio negli ultimi anni è sicuramente<br />
peggiorato. Ma non per demerito<br />
nostro, abbiamo un problema di liquidità<br />
«Ci vuole tempo<br />
per migliorare<br />
il servizio»<br />
enorme e cerchiamo in tutti i modi di<br />
prendere delle decisioni. Abbiamo fatto<br />
una scelta quella di dare la massima affidabilità<br />
e sicurezza ai nostri treni e a<br />
discapito di questa scelta abbiamo dovuto<br />
rinunciare al personale nelle stazioni e<br />
abbiamo dovuto diminuire le corse. Non è<br />
stata una scelta facile, ma per noi la sicurezza<br />
è al primo posto».<br />
Nelle stazioni incustodite i bagni sono<br />
chiusi non è un po’ troppo?<br />
«Anche questa è una scelta. Per questioni<br />
di sicurezza, qualcuno potrebbe<br />
rimanere chiuso dentro, bloccato. E poi<br />
non dimentichiamoci che dobbiamo<br />
confrontarci con una realtà incivile».<br />
Si spieghi meglio<br />
«Ammettiamo le nostre problematiche e<br />
stiamo cercando per quanto possibile di<br />
venire più incontro possibile ai cittadini.<br />
Grazie all’uso delle tecnologie: tornelli,<br />
biglietteria automatiche e telecamere ma<br />
abbiamo bisogno di tempo. Però il problema<br />
è anche di buon esempio di civiltà. Se<br />
noi mettiamo la biglietteria automatica<br />
come è stato fatto a Seiano e dopo una<br />
settimana la troviamo distrutta o tappezzata<br />
allora significa che non dobbiamo<br />
combattere solo con la crisi economica<br />
ma anche con le persone. E non parlo di<br />
episodi occasionali. Quotidianamente<br />
siamo costretti ad intervenire con lavori<br />
di manutenzioni nelle stazioni perché ci<br />
rompono le macchinette per obliterare,<br />
perchè strappano gli annunci e per altre<br />
mille problematiche. Se non iniziamo a<br />
cambiare anche la mentalità delle persone<br />
allora non riusciremo mai a migliorare».<br />
IL PROFESSORE<br />
«Ho violato<br />
la legge»<br />
LA STUDENTESSA<br />
«Il biglietto<br />
non lo faccio»<br />
IL TURISTA<br />
«La prima volta<br />
senza ticket»<br />
LA CASALINGA<br />
Onesta<br />
e multata<br />
IL PENDOLARE<br />
Trasgressore<br />
per sbaglio<br />
Giovanni De<br />
Caro è professore<br />
all’istituto<br />
nautico di<br />
Torre Annunziata,<br />
lui ormai<br />
è un veterano<br />
della Circumvesuviana<br />
visto che da anni viaggia su<br />
questi treni. Per comodità e per<br />
interesse ha comprato l’abbonamento<br />
mensile di seconda fascia<br />
che gli permette di viaggiare per<br />
trenta giorni senza preoccuparsi di<br />
comprare il biglietto. Ma anche un<br />
veterano come lui si è trovato in<br />
difficoltà. Alla stazione di Barra,<br />
dove era andato un giorno per<br />
caso. Lì la fascia del suo abbonamento<br />
non gli permetteva di arrivare<br />
a Napoli. Ma fare il biglietto a<br />
Barra è un impresa solo per pochi,<br />
così decise di non farlo.<br />
Antonella è<br />
una studentessa<br />
e tutti i<br />
giorni prende<br />
il treno per<br />
percorrere il<br />
tratto Ercolano<br />
medaglie<br />
d’Oro-Sorrento.<br />
La sua problematica però<br />
non è il biglietto, lei ha l’abbonamento<br />
e non sente il bisogno di<br />
criticare il disservizio delle stazioni<br />
impresenziate.<br />
Secondo Antonella la vera problematica<br />
non sono i biglietti, «quelli<br />
si possono anche non fare» dice<br />
la ragazza, che contina «il problema<br />
è il sovraffollamento dei treni,<br />
la mattina è davvero impossibile<br />
salire con la borsa o la valigia nei<br />
vagoni, e poi c’è di tutto da gente<br />
che chiede la carità a venditori<br />
ambulanti con le loro cose».<br />
La signora<br />
Elisa abita a<br />
Trento ed è<br />
venuta una<br />
settimana a<br />
villeggiare in<br />
Penisola<br />
Sorrentina e<br />
ha pernottato<br />
in un hotel a Piano di Sorrento.<br />
Per visitare la Penisola ha scelto<br />
di prendere i treni della<br />
Circumvesuviana ed ecco i suoi<br />
disagi: «Questi treni sono molto<br />
comodi perchè ti portano direttamente<br />
al centro dei posti da visitare,<br />
ma il servizio è precario.<br />
Non ci posso ancora credere che<br />
per la prima volta in vita mia ho<br />
preso un treno senza il biglietto,<br />
ma la stazione di Piano di domenica<br />
è isolata, fortunatamente<br />
per gli altri giorni mi sono premunita<br />
e ne ho comprati un bel po’»<br />
La fortuna<br />
non sempre<br />
aiuta i buoni e<br />
a volte c’è chi<br />
paga cara la<br />
sua ingenuità.<br />
Maria di professione<br />
casalinga<br />
un giorno<br />
decise di passare una giornata<br />
diversa all’Auchan di Castellammare,<br />
si fece così accompagnare<br />
da un amica in auto e per il ritorno<br />
decise di prendere la<br />
Circumvesuviana che l’avrebbe<br />
portata direttamente a casa a<br />
Vico Equense. Moregine è la stazione<br />
incriminata, infatti è praticamente<br />
isolata dal mondo. La<br />
signora è quindi costretta a salire<br />
senza biglietto. Una volta sul<br />
treno va a denunciare il fatto al<br />
controllore, il suo premio: una<br />
multa da 60 euro.<br />
La storia di<br />
Raffaele ha<br />
dell’incredibile.<br />
Nel percorrere<br />
il tratto<br />
dalla stazione<br />
di Pioppaino a<br />
Seiano per poi<br />
arrivare a<br />
Montechiaro con un pullman servirebbe<br />
un solo tagliando da 60<br />
minuti di seconda fascia. Ma a<br />
Raffaele una volta non è andata<br />
proprio così. A Pioppaino fare il<br />
biglietto è impossibile, ma Raffaele<br />
lo sapeva e si era premunito in<br />
anticipo. Una volta obbliterato si è<br />
accorto che l’orario della macchineta<br />
era sbagliato, venti minuti<br />
avanti. In questo modo una volta<br />
arrivato a Seiano avrebbe dovuto<br />
fare un altro tagliando. Lui però<br />
non l’ha fatto e fortunatamente gli<br />
è andata bene, ma che paura.