Minori l’oltraggio infinito
Numero 58 - Scuola di Giornalismo - Università degli Studi di Salerno
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6 Domenica 25 marzo 2012 PRIMO PIANO<br />
Nel Belpaese ogni anno non vengono versati circa 120 miliardi di euro di contributi<br />
Evasione, sport nazionale<br />
Nel nostro Paese pagare le tasse è<br />
un dovere oltre che un obbligo, ma<br />
non tutti la pensano così. Per questo,<br />
in Italia, l’evasione fiscale raggiunge<br />
livelli altissimi, toccando la<br />
cifra di 120 miliardi di euro all’anno.<br />
Secondo i dati dell’Istat dunque,<br />
in media, ogni italiano non<br />
versa all’erario circa 2.000 euro di<br />
tasse all’anno. Con il nuovo governo,<br />
che ha varato il decreto “salva<br />
Italia”, recuperare quei soldi è<br />
diventato di vitale importanza,<br />
così è cominciata una nuova ed<br />
aspra lotta all’evasione fiscale.<br />
Partendo dall’assurda realtà di<br />
alcuni dati statistici, come ad<br />
esempio il fatto che, nel nostro<br />
Paese, aumentano le immatricolazioni<br />
di auto di lusso, mentre chi<br />
dichiara di possederne una è solo<br />
lo 0,95% degli italiani, si è deciso di<br />
procedere con controlli incrociati<br />
e a tutti i livelli della tassazione.<br />
Nei mesi scorsi hanno fatto molto<br />
La Guardia di Finanza rileva dati sconcertanti<br />
A Napoli l’82% dei commercianti fuorilegge<br />
rumore i blitz della Guardia di<br />
Finanza nei luoghi dove vanno in<br />
vacanza i vip, Cortina, Courmayeur,<br />
Portofino, Capri e poi le<br />
grandi città Roma, Milano, Napoli.<br />
Tutti i negozi passati al setaccio<br />
per controllare gli scontrini; ad<br />
ogni passaggio dei militari da città<br />
a città emergevano dati sconcertanti<br />
con situazioni al limite, tanto<br />
che in alcuni casi, dopo i controlli<br />
dei finanzieri, si registravano variazioni<br />
delle medie degli incassi<br />
superiori al 150/200%.<br />
La situazione peggiore si è registrata<br />
a Napoli. La Guardia di<br />
Finanza ha accertato, nei suoi controlli<br />
in città, che 317 commercianti<br />
su 386 non adempiono agli<br />
obblighi fiscali, cioè 82% del totale.<br />
Inoltre la presenza dei finanzieri<br />
ha determinato una variazione<br />
media degli incassi del 133%, con<br />
un picco massimo del 985%.<br />
Secondo Pietro Russo, presidente<br />
Confcommercio della provincia di<br />
Napoli «il dato non è rappresentativo<br />
della realtà. Noi siamo favorevoli<br />
ai controlli della Guardia di<br />
Finanza, mentre siamo molto meno<br />
favorevoli al campione preso in<br />
considerazione, se si pensa che a<br />
Napoli e provincia ci sono 260 mila<br />
commercianti che lo scontrino lo<br />
fanno, anche perché dopo la terza<br />
volta che non si rilascia lo scontrino,<br />
si chiude».<br />
Il problema è da ricercare altrove.<br />
Per Russo «gran parte dell’evasione<br />
fiscale in questa città, deriva dalla<br />
contraffazione e dal commercio<br />
abusivo che creano concorrenza<br />
sleale nei confronti dei commercianti<br />
in regola che pagano le tasse,<br />
per questo è necessario fare controlli<br />
non solo sulle vendite ma<br />
anche sugli acquisti». Anche se in<br />
città la pratica di non fare lo scontrino<br />
non si è persa neppure dopo i<br />
controlli. Per verificarlo abbiamo<br />
fatto un giro in alcuni negozi:<br />
tabaccaio, bar, salumeria. In ogni<br />
negozio abbiamo fatto lo stesso<br />
acquisto, visitando più di un commerciante.<br />
In tabaccheria abbiamo<br />
acquistato uno snack al cioccolato,<br />
su otto tabaccai solo tre hanno rilasciato<br />
lo scontrino. In salumeria<br />
abbiamo comprato mezzo litro di<br />
latte, su cinque esercenti solo uno<br />
non ci ha fatto lo scontrino. Al bar<br />
abbiamo chiesto un caffè, su otto<br />
locali tutti e otto hanno rilasciato<br />
lo scontrino, ma ad una più attenta<br />
analisi della ricevuta è risultato che<br />
tre non erano ricevute idonee ai<br />
fini fiscali. Quindi a Napoli c’è chi<br />
ancora fa il “furbo” con gli scontrini,<br />
mentre sembra un vero problema<br />
identificare il lavoro sommerso,<br />
la contraffazione e il commercio<br />
abusivo, piaghe che generano<br />
una forte evasione fiscale in tutto il<br />
territorio, non solo cittadino, ma<br />
campano. Nel nostro piccolo, dobbiamo<br />
sempre richiedere la ricevuta<br />
fiscale e non alimentare il mercato<br />
del falso comprando prodotti<br />
contraffatti.<br />
Pagina a cura di<br />
DAVIDE SAVINO<br />
PASSATO IL SANTO, PASSATA LA FESTA<br />
Ad effettuare i controlli<br />
sugli evasori<br />
fiscali sono i militari<br />
della Guardia di<br />
Finanza. In realtà<br />
questo tipo di attività<br />
viene svolta<br />
ogni giorno dai<br />
finanzieri, ma in<br />
alcune occasioni si<br />
organizzano dei<br />
controlli a tappeto,<br />
per monitorare la situazione. A febbraio<br />
uno di questi controlli ha toccato tutta la<br />
regione Campania.<br />
I finanzieri hanno controllato i mercati di<br />
Napoli, dalla Pignasecca alla Sanità, da<br />
Sant’Antonio Abate a Sant’Anna a<br />
Capuana, poi hanno passato sotto la lente<br />
di ingrandimento i commercianti del<br />
Vomero, Chiaia, corso Umberto e via<br />
Toledo, riscontrando che quattro esercizi<br />
commerciali su cinque non adempiono<br />
Le Fiamme Gialle<br />
hanno eseguito<br />
due blitz in un mese<br />
agli obblighi fiscali. A Caserta la percentuale<br />
di commercianti che non adempie<br />
agli obblighi fiscali è pari all’80%, a<br />
Benevento è del 77% mentre ad Avellino è<br />
del 71%. Ma oltre agli scontrini i controlli<br />
di febbraio si sono concentrati anche sulle<br />
dichiarazioni dei redditi di alcune persone,<br />
facendo emergere dei casi sconcertanti.<br />
Come un medico di Benevento che<br />
dichiarava un reddito medio familiare di<br />
36 mila euro lordi all’anno ed era in possesso<br />
di una Porsche Boxster 2.7 e di un<br />
Volkswagen Tuareg 3.000 V6, o la disoccupata<br />
34 enne casertana che guidava una<br />
Mercedes ML. Dopo il blitz di febbraio<br />
sembrava essere tornata la tranquillità nei<br />
commercianti, ma le fiamme gialle hanno<br />
preso tutti in contropiede effettuando gli<br />
stessi controlli di febbraio in occasione<br />
della festa della donna. Così l’8 marzo<br />
scorso circa 250 agenti hanno controllato<br />
Napoli, Salerno, Caserta, Avellino e<br />
Benevento, risultato, il dato sull’evasione a<br />
pochi giorni dai precedenti controlli non<br />
è cambiato. La media degli esercizi commerciali<br />
che non adempiono agli obblighi<br />
fiscali a Napoli è passata dall’82% di febbraio<br />
all’85% di marzo, ad Avellino si è<br />
passati dal 71% di febbraio al 57% di<br />
marzo, Benevento è peggiorata dal 77% di<br />
febbraio all’82% di marzo, come Caserta<br />
che passa dall’80% di febbraio all’83% di<br />
marzo. È chiaro che i commercianti campani<br />
perdono il pelo ma non il vizio e<br />
sicuri di non subire controlli a breve termine<br />
dopo quelli di febbraio hanno continuato<br />
a evadere l’erario senza scrupoli.<br />
CONFESERCENTI<br />
«Pagare le tasse<br />
aiuta il territorio»<br />
IL RISTORATORE<br />
La regolarità<br />
conviene<br />
CODACONS<br />
«Sì ai controlli,<br />
anche sui prezzi»<br />
IL CLIENTE<br />
«Lo scontrino<br />
è un mio diritto»<br />
Per capire il fenomeno<br />
dei commercianti<br />
che non<br />
emettono lo scontrino<br />
abbiamo<br />
chiesto a Vincenzo<br />
Schiavo, presidente<br />
della Confesercenti<br />
di Napoli.<br />
Schiavo ci dice che<br />
«fare lo scontrino è una regola fondamentale<br />
per lo sviluppo, i nostri associati,<br />
circa 190 mila commercianti, lo sanno<br />
bene e lo fanno sempre. Perché - continua<br />
Schiavo - sanno che pagare le tasse li ripagherà,<br />
visto che quei soldi saranno utilizzati<br />
dalle amministrazioni locali per<br />
migliorare i servizi e il territorio rendendo<br />
migliore anche il commercio». Poi aggiunge<br />
«per combattere il fenomeno da anni<br />
facciamo convegni sul tema a tutti i livelli<br />
della nostra struttura per dare il nostro<br />
contributo alla lotta all’evasione».<br />
A Napoli sono<br />
molti gli esercizi<br />
commerciali che<br />
spesso non rilasciano<br />
lo scontrino.<br />
Per capire come<br />
mai abbiamo<br />
chiesto ad un commerciante<br />
che gli<br />
scontrini li fa, si<br />
chiama Mario e gestisce una piccola trattoria<br />
con la moglie Assunta al Vomero. Ci<br />
spiega che «fare gli scontrini è un dovere,<br />
per me è sinonimo di garanzia, il mio cliente<br />
sa quello che ha mangiato e quanto lo ha<br />
pagato, inoltre ho l’abitudine di segnare in<br />
fattura anche lo sconto». E poi aggiunge<br />
«non ho mai mancato di fare uno scontrino<br />
in dieci anni di attività, ho tutti i conti in<br />
ordine, ho pagato sempre le tasse che dovevo<br />
e grazie a questo in alcuni casi ho anche<br />
avuto delle agevolazioni fiscali e ti senti<br />
anche a posto con la coscienza».<br />
Dalla parte dei<br />
consumatori abbiamo<br />
sentito il parere<br />
di Giuseppe Ursini,<br />
presidente del<br />
Codacons Napoli.<br />
Secondo Ursini «i<br />
controlli della<br />
Finanza sui commercianti<br />
sono<br />
legittimi e vanno effettuati con costanza, perché<br />
grazie a questi controlli si riesce a tenere<br />
sotto controllo il prodotto di qualità, perché<br />
chi vende prodotti contraffatti spesso non<br />
rilascia scontrini, dunque sono uno strumento<br />
essenziale». Poi aggiunge «i consumatori<br />
devono sempre richiedere lo scontrino e<br />
denunciare il commerciante che non emette<br />
ricevute, ma i controlli devono essere anche<br />
rivolti alle pratiche illegali di aumento dei<br />
prezzi praticato da alcuni commercianti che<br />
si arricchiscono sulle spalle dei poveri consumatori<br />
ignari di pagare di più».<br />
In città molte persone<br />
sostengono<br />
che i commercianti<br />
non ti fanno lo<br />
scontrino. Come<br />
sostiene R. A. 35<br />
anni impiegato<br />
«alcune volte se<br />
non te lo fanno e<br />
tu lo chiedi ti guardano<br />
pure male, come se gli avessi fatto un<br />
torto, è inconcepibile visto che è un dovere<br />
farlo e un mio diritto chiederlo». Ma R. A.<br />
ci spiega che «capitano poi dei casi assurdi<br />
che ti fanno capire come è subdola l’evasione,<br />
molto spesso nei negozi quando stanno<br />
per battere lo scontrino ti guardano, sorridono<br />
e poi con aria candida ti dicono “te lo<br />
posso fare più piccolo”, una volta ho detto sì<br />
ho comprato un lettore DVD da 85 euro,<br />
sono uscito dal negozio con uno scontrino<br />
da 8,50 euro». Controllate sempre l’importo<br />
della ricevuta.