12.09.2015 Views

Minori l’oltraggio infinito

Numero 58 - Scuola di Giornalismo - Università degli Studi di Salerno

Numero 58 - Scuola di Giornalismo - Università degli Studi di Salerno

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Angeli dal naso rosso<br />

TERRITORIO Domenica 25 marzo 2012<br />

15<br />

La clownterapia è scientificamente riconosciuta dal sistema sanitario europeo<br />

In Italia si moltiplicano le associazioni no profit convinte che la risata aiuti a guarire<br />

PALLE E PARRUCCHE PER RIDERE IN CORSIA<br />

Davide Dell’Aquila<br />

è il presidente<br />

dell’Associazione<br />

italiana di volontariato<br />

“Fondazione<br />

sorrisi onlus” ,<br />

famosa anche per<br />

essere stata sponsorizzata<br />

nelle trasmissioni<br />

televisive<br />

“Le Iene” e Striscia<br />

la notizia”. La fondazione ha sede a Napoli<br />

e da poco ne ha aperta una in Toscana.<br />

I volontari clown devono sostenere un<br />

colloquio preliminare, prima di partecipare<br />

a un corso obbligatorio di formazione<br />

per diventare medici del sorriso, perché<br />

non basta la buona volontà, ma occorrono<br />

l’impegno, la dedizione e una buona<br />

dose di coraggio. Davide racconta la sua<br />

esperienza di clown, resa possibile grazie<br />

anche alla collaborazione dei dottori e<br />

infermieri degli ospedali che si mostrano<br />

Un pacchetto<br />

di caramelle<br />

sul lettino vuoto<br />

ogni volta disponibili e accoglienti.<br />

Negli ospedali., molto spesso, manca il<br />

contatto umano medico paziente. Il dottore<br />

agisce con freddezza e distacco, sentimenti<br />

che ha imparato negli anni per<br />

non coinvolgersi troppo emotivamente<br />

con le persone che cura. Atteggiamento<br />

assolutamente fuori luogo per tutti i<br />

seguaci di Patch, da sempre desiderosi di<br />

abbattere quella sorte di muro tra chi cura<br />

e chi ha bisogno di cure.<br />

La sua lunga esperienza l’ha portato a<br />

conoscere le situazioni più drammatiche,<br />

C’è silenzio nel reparto di pediatria,<br />

un silenzio carico di attesa.<br />

Stanno per arrivare. Fermi nei loro<br />

lettini bianchi, con le manine sopra<br />

le coperte, attorno le pareti disegnate.<br />

Oggi niente dottori, niente<br />

prelievi e tac, nessuna visita: oggi<br />

arrivano loro, i clown. Solo alcuni<br />

sono dei veri dottori o infermieri,<br />

la maggior parte sono volontari,<br />

persone comuni. Ci sono giovani<br />

ragazzi pieni d’entusiasmo, mamme,<br />

studenti, ingegneri, impiegati<br />

d’ufficio e maestri. Ma diventano<br />

tutti uguali con quel simpatico<br />

naso rosso. Entrano in reparto con<br />

stravaganti parrucche e occhialoni<br />

da cartoni animati, ai piedi le scarpe<br />

più bizzarre che si siano mai<br />

viste e gli occhietti dei bimbi<br />

diventano vispi, i sorrisi si accendono.<br />

A Napoli, l’ospedale pediatrico<br />

“Santobono”, li ospita periodicamente,<br />

per aiutare i piccoli pazienti<br />

a sopportare il loro stato di<br />

degenza e alleviare la condizione di<br />

malato. Ma non è il solo ospedale<br />

che apre le porte alla clowterapia,<br />

anche il “Cardarelli” e il “Monaldi”<br />

offrono questo servizio.<br />

I medici del sorriso, questi angeli<br />

dal naso rosso, si ispirano all’ideologia<br />

del medico statunitense<br />

Pacht Adams, secondo cui «ridere<br />

non è solo contagioso ma è la<br />

migliore medicina». A New York,<br />

sulla scia di questa carismatica<br />

figura, sono nati negli anni ‘80 i<br />

primi medici clown. Michael<br />

Christensen, clown da circo, fondò<br />

nel 1986 la "The Clown Care Unit"<br />

(l'unità di clownterapia) per portare<br />

il sorriso e la fantasia negli ospedali<br />

pediatrici. Oggi questa fondazione<br />

senza scopo di lucro ha sviluppato<br />

le sue attività nel territorio<br />

dello stato di New York, dove è<br />

attiva in sette ospedali. Ispirati dall’ideologia<br />

del sorriso, “Le Rire<br />

Medecin” in Francia e la “Fondazione<br />

Theodora” in Svizzera<br />

hanno dato il via a programmi analoghi.<br />

Ma se all’estero la terapia del<br />

sorriso è scientificamente riconosciuta<br />

e convenzionata con il sistema<br />

sanitario nazionale, in Italia il<br />

fenomeno è ancora a livello associativo.<br />

Tuttavia il messaggio è<br />

stato recepito da molti, tanto che la<br />

clownterapia è presente in quasi<br />

tutti gli ospedali del nostro Paese.<br />

La più famosa è attiva nella capitale<br />

ed è la “Vip”. A Bolzano, nel ’98 è<br />

nata l´associazione “Medicus Comicus”,<br />

che opera in tutti gli ospedali<br />

dell´Alto Adige. All'Ospedale<br />

Meyer di Firenze i fratelli<br />

Olshansky hanno introdotto in<br />

Italia il modello terapeutico americano<br />

del Clown Care Unit.<br />

I volontari si travestono da dottori<br />

pagliacci e portano in corsia il loro<br />

buonumore, coinvolgono i malati<br />

nei loro giochi. Tirano fuori dai<br />

loro sacchi colorati pettini giganti,<br />

scarpe di topolino, palloncini che<br />

trasformano in animali. Raccontano<br />

barzellette e cantano canzoni.<br />

Una vera e propria festa. L’approccio<br />

ludico trova riscontri positivi: i<br />

pazienti assumono meno farmaci<br />

ma una storia in particolare gli è rimasta<br />

attaccata addosso. Dice che non potrà<br />

dimenticare mai il viso di quel bambino.<br />

Cinque anni, malato di leucemia, era ricoverato<br />

all’Ospedale Santobono di Napoli.<br />

«La storia di questo bambino mi ha toccato<br />

nel profondo. Ci aspettava ogni settimana<br />

con un pacchetto di caramelle. Non<br />

vedeva l’ora di giocare e divertirsi con noi.<br />

Mi ero affezionato a lui, anche io contavo<br />

i giorni per rivederlo e strappargli un sorriso.<br />

Finalmente arriva il giorno del trapianto.<br />

Ma purtroppo l’operazione non<br />

andò come speravamo. Quel giorno il suo<br />

lettino era vuoto, c’erano solo le caramelle»,<br />

racconta Davide. Ma la storia di questo<br />

bambino lo ha spinto ancora di più ad<br />

aiutare gli altri. Anzi proprio nei confronti<br />

di quelle situazioni cosiddette senza<br />

speranza c’è ancora più bisogno d’amore<br />

per aiutare il paziente ad estraniarsi dalla<br />

sua condizione di malato. Ogni sorriso<br />

regalato è una vittoria.<br />

antidepressivi e antidolorifici e<br />

accelerano il processo di guarigione.<br />

La serotonina , o "ormone del<br />

buonumore", agisce interagendo<br />

con specifici recettori, espletando<br />

un effetto diverso in base alle differenti<br />

parti del corpo. Possiamo<br />

quindi paragonare la serotonina ad<br />

una chiave che, per esercitare la<br />

propria azione, ha bisogno di interagire<br />

con specifiche serrature.<br />

L'interazione tra chiave e serrature<br />

consente l'apertura di porte che<br />

presiedono al controllo dell'attività<br />

cerebrale e dell'intero organismo.<br />

La gioia mantiene al massimo delle<br />

sue capacità la serotonina, che<br />

altro non è se non la chiave per la<br />

guarigione.<br />

Pagina a cura di<br />

ASSUNTA LUTRICUSO<br />

Hunter Patch Adams (Washington,<br />

28 maggio 1945),<br />

con le sue ricerche e metodologie<br />

ha rivoluzionato il<br />

rapporto medico-paziente.<br />

A partire dal suo modo originale<br />

di intendere la cura<br />

del malato nasce una nuova<br />

era della medicina. Fin da<br />

ragazzino mostrò una propensione<br />

naturale verso le<br />

scienze. A soli tredici anni<br />

si aggiudicò il primo premio<br />

alla “Fiera europea<br />

delle scienze” in Germania,<br />

dove si era trasferito insieme<br />

alla famiglia. Ma la felicità<br />

dura poco. Il padre<br />

muore per un infarto e la<br />

famiglia si trasferisce in<br />

Virginia. Lì viene adottato<br />

da uno zio che dopo poco si<br />

suiciderà. Colpito da una<br />

grave depressione viene<br />

ricoverato in un ospedale<br />

psichiatrico dove incontra<br />

Rudy, suo compagno di<br />

stanza, gravemente malato.<br />

L’amicizia con Rudy gli<br />

cambierà la vita e gli darà<br />

finalmente la spinta per<br />

una nuova scoperta di sè e<br />

del mondo. Patch gli fece<br />

superare tutte le sue paure<br />

attraverso il gioco e il sorriso,<br />

rendendosi conto che la<br />

Hunter Patch Adams<br />

Una vita<br />

straordinaria<br />

spensieratezza rappresenta<br />

la ricetta più genuina per<br />

iniziare un processo di guarigione<br />

molto più efficace di<br />

qualsiasi terapia. La sua divenne<br />

una vera vocazione e<br />

decise di iscriversi al<br />

Medical College in Virginia.<br />

Sin dai primi anni fece in<br />

modo di distinguersi dagli<br />

altri studenti: si infiltrava tra<br />

i reparti senza alcuna autorizzazione<br />

per stare vicino ai<br />

malati terminali e ai bambini<br />

in gravi condizioni di<br />

salute, presentandosi sempre<br />

in modo comico e originale.<br />

Ottenuta la laurea nel<br />

1971, assieme a un gruppo<br />

di volontari riuscì a prestare<br />

cure gratuite a circa 15000<br />

malati senza chiedere compensi<br />

in denaro. Fondò il<br />

“Gesundheit Institute”, una<br />

comunità per la libera assistenza<br />

sanitaria. «Siamo<br />

qui per aiutare i pazienti a<br />

vivere la più alta qualità di<br />

vita e, quando non è più<br />

possibile, per facilitare la<br />

più grande qualità di<br />

morte», una delle sue massime<br />

più famose.<br />

Nunzia Dardano, volontaria<br />

da quattro anni dell’associazione<br />

“L’amico clown”,<br />

che ha sede legale a<br />

Giugliano in Campania.<br />

Come nasce la vostra<br />

associazione di volontariato?<br />

Quali sono i suoi<br />

principi ispiratori?<br />

Banale dirlo ma ci ispiriamo<br />

alla figura carismatica<br />

di Patch Adams che crede<br />

fortemente nel valore del<br />

sorriso a scopo terapeutico<br />

e nel rapporto medico<br />

paziente come base preliminare<br />

per una guarigione<br />

più veloce. La nostra associazione<br />

è un po’ diversa<br />

dalle altre perché non lavora<br />

solo negli ospedali, ma<br />

anche negli ospizi nelle<br />

case famiglia.<br />

In quali strutture siete<br />

andati a portare il vostro<br />

sorriso?<br />

Noi operiamo in tutto il<br />

Sud Italia, non solo a<br />

Napoli. Siamo stati alla<br />

casa famiglia “Laila”, a<br />

Castel Volturno, alla casa<br />

per anziani “La siesta” a<br />

Lago Patria, alla casa famiglia<br />

“Koene” ad Aversa.<br />

Abbiamo visitato molti<br />

La volontaria Nunzia Dardano<br />

Aiutare<br />

con il sorriso<br />

ospedali, come il “Bambin<br />

Gesù” di Roma, il “Santobono”<br />

a Napoli e “Santa<br />

Maria delle Grazie” a<br />

Pozzuoli.<br />

Quali sono i vostri obiettivi<br />

futuri?<br />

Vogliamo ampliare il nostro<br />

gruppo di clown e coinvolgere<br />

sempre più persone in<br />

quest’esperienza meravigliosa.<br />

Più volontari significa<br />

più aiuto per i malati. Un<br />

altro proposito è quello di<br />

poter coprire, con il nostro<br />

lavoro, tutti i centri del Sud<br />

Italia. E trovare i fondi per<br />

comprare altri mezzi di trasporto<br />

per disabili e anziani.<br />

Sei volontaria da quattro<br />

anni, qual è stata l’esperienza<br />

più toccante?<br />

L’incontro con i bambini<br />

malati di leucemia è stato<br />

uno dei momenti più duri<br />

della mia esperienza. Trovare<br />

il coraggio di mettersi<br />

a scherzare di fronte a un<br />

dolore così grande non è<br />

stato facile. Ora ho una<br />

prospettiva della vita completamente<br />

diversa.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!