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Minori l’oltraggio infinito

Numero 58 - Scuola di Giornalismo - Università degli Studi di Salerno

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TERZA PAGINA Domenica 25 marzo 2012<br />

3<br />

Salerno: storia, unità, costituzione<br />

GIUSEPPE DI GENIO*<br />

Parlare di Salerno Capitale<br />

come Città della<br />

Costituzione, sebbene sia<br />

qualcosa di affascinante che<br />

ci inorgoglisce come salernitani,<br />

non è propriamente<br />

esatto, se si guarda alla storia<br />

costituzionale e al percorso<br />

più o meno normativo<br />

che ha portato alla stesura<br />

formale della<br />

Costituzione del 1948.<br />

Tuttavia, in un periodo in<br />

cui la vera e alta cultura ha<br />

sempre più un ruolo secondario<br />

le iniziative delle<br />

Amministrazioni pubbliche<br />

sul tema (vi è anche la legge<br />

regionale n. 19 del 2010 su<br />

alcuni luoghi storici<br />

dell’Unità d’Italia) sono<br />

molto lodevoli e devono<br />

essere proseguite con il<br />

coinvolgimento permanente<br />

delle scuole, in ogni ordine<br />

e grado, e dei giovani salernitani.<br />

Essi devono poter<br />

crescere, formarsi e animarsi<br />

in uno spirito di libertà,<br />

educazione civica e tutela<br />

dei diritti.<br />

Il ruolo fondamentale dei<br />

Comuni tra l’altro è nella<br />

stessa Legge fondamentale,<br />

in particolare anche nella<br />

sua XVIII disposizione<br />

transitoria e finale.<br />

Sicuramente Salerno c.d.<br />

Lo sbarco<br />

degli Alleati<br />

e i ministri<br />

del governo<br />

Badoglio<br />

aprirono<br />

la strada<br />

democratica<br />

del nostro<br />

Paese<br />

Capitale d’Italia (ricordiamo<br />

il governo Badoglio e<br />

Bonomi) ha rappresentato<br />

un momento importante,<br />

forse non proprio determinante,<br />

perché inserito in un<br />

contesto più ampio, del<br />

nuovo assetto costituzionale,<br />

dopo le nefandezze del<br />

fascismo e del nazismo. La<br />

polemica sulla bandiera italiana<br />

nelle celebrazioni<br />

dell’Unità d’Italia testimonia<br />

questa prospettiva.<br />

Si può dire, infatti, che<br />

Salerno è stata una delle<br />

città prescelte dalla fortuna<br />

degli eventi che per varie<br />

esigenze, territoriali (lo<br />

sbarco in Sicilia e l’operazione<br />

Avalanche) e non, ha<br />

saputo rimboccarsi le maniche<br />

ed inserirsi nell’ambito<br />

di quel bellissimo periodo<br />

fecondo della vita unitaria e<br />

costituente della nostra<br />

Repubblica che ha portato<br />

linfa vitale e culturale alla<br />

nascita democratica del<br />

nostro Paese.<br />

Salerno è una città del sud,<br />

di quel sud inevitabilmente<br />

monarchico, che ha saputo<br />

ridefinire il proprio contributo<br />

morale e istituzionale<br />

partecipando attivamente,<br />

con lo sbarco e i suoi ministri,<br />

alla costruzione dell’esperienza<br />

repubblicana, di<br />

quella che potrebbe essere<br />

una sorta di Costituzione<br />

materiale ante litteram.<br />

Non dimentichiamo che<br />

paradossalmente il fatto<br />

costituente si è realizzato<br />

con una sorta di cessione<br />

etero-guidata di sovranità<br />

del e dal regnante al reggente<br />

(Luogotenente e<br />

Luogotenenza del regno<br />

con il R. D. n. 140 del 1944<br />

già sperimentata durante la<br />

prima guerra mondiale)<br />

ovvero con quel meccanismo<br />

storico per lo più consuetudinario,<br />

in costanza<br />

dello Statuto Albertino del<br />

1848, sotto cui si è determi-<br />

In tale prospettiva si può<br />

dire, allora, che Salerno non<br />

è stata propriamente la città<br />

della Costituzione (che non<br />

c’era) ma una delle tante<br />

città della guerra, un luogo<br />

della memoria e della<br />

discussione, che ha contribuito<br />

nel suo piccolo, senza<br />

formalismi di sorta, alla<br />

futura scelta (materiale)<br />

costituente.<br />

Nondimeno ha avuto,<br />

anche con il sangue della<br />

sua provincia cilentana, un<br />

ruolo forse ancora più<br />

importante nell’Unità<br />

d’Italia, di cui si celebrano i<br />

150 anni, come si evince da<br />

un documento, non richianata<br />

anche l’Unità d’Italia<br />

nel 1861, del decreto luogotenenziale<br />

n. 151 del 1944<br />

(emanato dopo la liberazione<br />

di Roma del 4 giugno<br />

1944 e convertito in legge<br />

dalla XV disposizione transitoria<br />

e finale della<br />

Costituzione del 1948), formalmente<br />

dato a Napoli il<br />

25 giugno 1944, in virtù del<br />

quale si è venuta a creare la<br />

c.d. prima Costituzione<br />

provvisoria, secondo cui,<br />

proprio in virtù del c.d.<br />

patto di Salerno del 1944,<br />

dopo la liberazione del territorio<br />

nazionale le forme<br />

istituzionali saranno scelte<br />

dal popolo italiano che a tal<br />

fine eleggerà a suffragio<br />

universale diretto e segreto,<br />

una Assemblea Costituente<br />

per deliberare la nuova<br />

Costituzione dello Stato (tra<br />

l’altro Bonomi venne ridimensionato<br />

nei successivi<br />

lavori costituenti).<br />

Alla stessa sono seguiti,<br />

poi, il n. 435 del 1945 sulla<br />

creazione del Ministero<br />

della Costituente nonchè il<br />

decreto luogotenenziale n.<br />

98 del 1946, la c.d. seconda<br />

Costituzione provvisoria,<br />

in cui venne definito quello<br />

che poi sarebbe stato il referendum<br />

istituzionale del 2<br />

giugno 1946.<br />

Scuola<br />

Medica:<br />

«Venite<br />

in città,<br />

condirete<br />

gli animi<br />

vostri<br />

con il sale<br />

della<br />

sapienza»<br />

mato nella versione degli<br />

storici, che lega proprio<br />

Costituzione e Unità<br />

d’Italia, il Proclama ai<br />

Napoletani del Generale<br />

Giuseppe Garibaldi della<br />

mattina del 7 settembre<br />

1860 dato a Salerno ma<br />

pubblicato in Napoli, che<br />

richiama ed urla “la concordia”,<br />

come prima necessità<br />

dell’Italia, per raggiungere<br />

l’unità della grande famiglia<br />

italiana.<br />

Al di là di tutto, Salerno<br />

c’era nell’Unità d’Italia e<br />

c’era nel cammino verso la<br />

Costituzione. Così, dunque,<br />

dignitosa e austera, senza<br />

celebrazioni chiassose ed<br />

eucaristiche, fiera del suo<br />

passato, guarda al suo futuro,<br />

al futuro dell’Italia<br />

nell’Europa unita e nel<br />

mondo.<br />

D’altronde, nei documenti<br />

storici della Scuola Medica<br />

salernitana vi era il seguente<br />

invito; “ O voi tutti, che bramate<br />

di bere la coppa<br />

dell’Elicona, venite di buon<br />

grado, venite a Salerno,<br />

dove condirete gli animi<br />

vostri con il sale della<br />

sapienza !....”.<br />

*Professore di Diritto<br />

Costituzionale<br />

Facoltà di Giurisprudenza<br />

Università di Salerno

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