10.04.2013 Views

Classica et Christiana 1 2006 - Facultatea de Istorie - Universitatea ...

Classica et Christiana 1 2006 - Facultatea de Istorie - Universitatea ...

Classica et Christiana 1 2006 - Facultatea de Istorie - Universitatea ...

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

132 Mario GIRARDI<br />

conclu<strong>de</strong>rsi con la regola 80 che illustra „come la Parola vuole che siano i<br />

cristiani, quali discepoli di Cristo”. Finanche il sacerdozio è consi<strong>de</strong>rato<br />

„comune a tutti noi” nell’interpr<strong>et</strong>azione, peraltro tradizionale, di Mt 5,<br />

23 ss. sulla riconciliazione con il fratello prima <strong>de</strong>ll’offerta sull’altare 21 .<br />

Grazie a questi presupposti, tenacemente perseguiti, a Basilio è<br />

riconosciuto il gran<strong>de</strong> merito di essere riuscito a riconciliare il<br />

monachesimo, talora anarcoi<strong>de</strong> e di contestazione alle mondane compromissioni<br />

<strong>de</strong>i prelati di corte in <strong>et</strong>à costantiniana, con l’episcopato e con<br />

la realtà ecclesiale.<br />

C’è, tuttavia, un termine tecnico nel lessico asc<strong>et</strong>ico di Basilio:<br />

a<strong>de</strong>lphótes (fraternità), indicante le comunità doppie (maschili e<br />

femminili) di a<strong>de</strong>lphoí (= fratelli/asc<strong>et</strong>i) 22 . A lui oltremodo familiare – è<br />

attestato 65 volte nei soli scritti asc<strong>et</strong>ici – recupera l’origine neotestamentaria,<br />

che doveva essersi perduta quale riferimento consapevole a<br />

motivo <strong>de</strong>ll’usura cui l’aveva sottoposta la lingua ecclesiastica dal II sec.<br />

in poi. A<strong>de</strong>lphoí si chiamavano fra loro i primi cristiani, figli <strong>de</strong>ll’unico<br />

Padre e fratelli adottivi di Cristo grazie alla rigenerazione nell’unico<br />

battesimo; a<strong>de</strong>lphótes nel senso concr<strong>et</strong>o di comunità di fratelli (=<br />

Chiesa) si trova in 1 Pt 2, 17; 5, 9 e si diffon<strong>de</strong> per tutto il II sec. e oltre<br />

nel significato di comunità-Chiesa locale. Dal III sec. subisce una<br />

limitazione <strong>de</strong>l campo semantico, indotta dal notevole allargamento <strong>de</strong>lla<br />

comunità: l’appellativo fratello non è più avvertito come qualificante<br />

l’appartenenza ad una cerchia ristr<strong>et</strong>ta e ‘privilegiata’; ca<strong>de</strong> lentamente in<br />

disuso per affermarsi come titolo che reciprocamente si danno gli<br />

ecclesiastici in quanto rappresentanti <strong>de</strong>lla vita ecclesiale, assieme alle<br />

schiere emergenti <strong>de</strong>i monaci. Costoro, incarnando l’i<strong>de</strong>ale <strong>de</strong>l cristiano<br />

21 Regole brevi 265. Sull’interpr<strong>et</strong>azione patristica <strong>de</strong>l sacerdozio <strong>de</strong>i fe<strong>de</strong>li cf. i<br />

contributi, dovuti a specialisti diversi e raccolti nella rivista V<strong>et</strong>era Christianorum 7,<br />

1970, p. 5-19 (Giustino), 225-246 (I-II secolo), 253-264 (Origene), 305-324 (Giovanni<br />

Crisostomo), 325-340 (Ambrogio).<br />

22 M. Girardi, A<strong>de</strong>lphótes basiliana e scola bened<strong>et</strong>tina. Due scelte monastiche<br />

complementari?, in Nicolaus, 9, 1981, p. 3-56.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!