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Classica et Christiana 1 2006 - Facultatea de Istorie - Universitatea ...

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22 Mihail VASILESCU<br />

storico, elencando le dodici città <strong>de</strong>gli Achei <strong>de</strong>ll'Acaia <strong>de</strong>l<br />

Peloponneso, lascia capire che gli erano noti i legami tra gli Achei di<br />

qui e quelli <strong>de</strong>lla Magna Grecia allorquando offre il d<strong>et</strong>taglio che dal<br />

fiume Crathis, che attraversava la località Aigai, proviene il nome <strong>de</strong>l<br />

fiume italico omonimo, che non era altro che quello <strong>de</strong>l sud <strong>de</strong>lla<br />

penisola, dove si trovava la città achea di Sibari. D'altron<strong>de</strong>, Erodoto<br />

usa una sola volta, in II, 120, il termine di „acheo” in senso omerico,<br />

quando parla <strong>de</strong>ll'esercito di Menelao che cercava Elena.<br />

Hippys di Rhegion (FGrHist 554 F 1, apud Zenob. Prov. III,<br />

42), autore di Sikeliká e Ktísis Italias, che, secondo il Lessico Suda,<br />

avrebbe scritto nel tempo <strong>de</strong>lle guerre mediche, dunque<br />

contemporaneo di Bacchili<strong>de</strong>, Antioco di Siracusa, invocato da<br />

Strabone, VI, 1, 12, (C 262), che scrisse nello stesso secolo V°, ma<br />

nella sua seconda m<strong>et</strong>à, autore <strong>de</strong>l primo scritto greco riguardante<br />

l'<strong>et</strong>nografia <strong>de</strong>ll'Italia di cui ci possiamo fare un'immagine più<br />

d<strong>et</strong>tagliata, Perì Italias, poi, più tardi, Strabone e Diodoro di Sicilia<br />

parlano <strong>de</strong>ll'origine <strong>de</strong>i crotoniati dal Peloponneso s<strong>et</strong>tentrionale. Essi<br />

affermano, con piccole differenze tra di loro, che Myskellos,<br />

originario di Rhypes, <strong>de</strong>ll'Acaia <strong>de</strong>l Peloponneso, su suggerimento<br />

<strong>de</strong>ll'oracolo di Delfi, fu quello che fondò apoikia di Crotone.<br />

Come Crotone, anche M<strong>et</strong>aponto ebbe due fondazioni<br />

attribuite agli Achei. Ma, se nel caso di Crotone non c'è un rapporto di<br />

successione tra le due fondazioni, l'antica M<strong>et</strong>aponto, fondata dagli<br />

Achei <strong>de</strong>ll'<strong>et</strong>à eroica, fu distrutta, secondo Strabone, VI, 1, 15 (C 264),<br />

dai Sanniti. Strabone cita poi Antioco di Siracusa, secondo il quale il<br />

sito abbandonato fu ricolonizzato, per paura che i tarantini vicini<br />

occupassero anche questo luogo, da quegli Achei chiamati dai loro<br />

compatrioti di Sibari, a causa <strong>de</strong>ll'odio che gli Achei avevano per i<br />

tarantini già dal tempo in cui i loro antenati furono cacciati dalla<br />

Laconia. Lo stesso Antioco sosteneva che prima il nome <strong>de</strong>lla città era<br />

stato M<strong>et</strong>abon, nome che più tardi sofferse un leggero cambiamento.<br />

Strabone cita un'altra tradizione secondo la quale l'inviato <strong>de</strong>gli Achei<br />

per fondare M<strong>et</strong>aponto, a danno <strong>de</strong>i tarantini, si chiamava Leukippos.<br />

Infine, il geografo di Amaseia cita anche l'opinione di Eforo, FGrHist<br />

70 F 141, secondo la quale il fondatore di M<strong>et</strong>aponto fosse stato<br />

Daulios, tiranno di Crisa vicino a Delfi.

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