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Classica et Christiana 1 2006 - Facultatea de Istorie - Universitatea ...

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LE FORME SENZA ETÀ 195<br />

analogamente a quanto acca<strong>de</strong>, nel campo <strong>de</strong>lla linguistica, tra la<br />

langue e la parole 6 .<br />

Gli studiosi ungheresi hanno focalizzato l’attenzione sulla funzione<br />

sociale <strong>de</strong>ll’arte popolare: il popolo <strong>de</strong>l villaggio non fa distinzione<br />

tra prodotti artistici e ogg<strong>et</strong>ti d’uso per quanto concerne la<br />

propria cultura materiale; gli ogg<strong>et</strong>ti <strong>de</strong>corati servono a sottolineare la<br />

solennità <strong>de</strong>lla temporalità nella quale vengono usati, veicolano<br />

messaggi, si fanno segni <strong>de</strong>lla comunità all’interno <strong>de</strong>lla quale<br />

vengono prodotti 7 .<br />

Emerge comunque da questi studi, non ultimo il volume di<br />

Hansen sull’arte popolare europea 8 , che esiste una omogeneità<br />

europea di ogg<strong>et</strong>ti funzionali con notevoli affinità formali; una sorta di<br />

i<strong>de</strong>ntità di generi al cui interno si possono <strong>de</strong>finire varianti e<br />

differenze, per cui più che di arte popolare italiana o di arte popolare<br />

romena o francese sarebbe meglio parlare di arte popolare in Italia, in<br />

Romania, in Francia. La romanità ha lasciato una traccia profonda: un<br />

universo semantico che si esprime in una molteplicità di motivi che<br />

hanno radici anche lontanissime nel tempo e nello spazio ma che<br />

trovano la loro giustificazione in una rappresentazione mitica e<br />

simbolica <strong>de</strong>lla realtà.<br />

Simbolo significa l<strong>et</strong>teralmente „legare insieme”. Il sùmbolon<br />

era un segno di riconoscimento: due m<strong>et</strong>à di un me<strong>de</strong>simo ogg<strong>et</strong>to la<br />

cui unione perm<strong>et</strong>teva ai possessori <strong>de</strong>lle singole parti di riconoscersi<br />

come appartenenti, alla stessa famiglia o allo stesso gruppo 9 . Col<br />

tempo il significato è passato dall’ogg<strong>et</strong>to al segno e per simbolo si inten<strong>de</strong><br />

un segno che richiama immediatamente una realtà nascosta.<br />

Nell’arte figurativa, che è il campo che in questa se<strong>de</strong> ci interessa,<br />

il simbolo è inteso come presentazione di un segno o di un’immagine<br />

che fa riferimento a una realtà diversa dall’immagine stessa e<br />

tuttavia concepita come intrinseca ad essa, tanto da i<strong>de</strong>ntificarsi con<br />

essa, connessione naturale tra significante e significato 10 .<br />

6 P. Bogatirev, R. Jakobson, Il folklore come forma di creazione autonoma,<br />

in Materiali per lo studio <strong>de</strong>lle tradizioni popolari, a cura di D. Carpitella, Roma,<br />

1972, p. 8.<br />

7 Cfr. E. Fel, T. Hofel, K. Csillery, Hungarian Peasant Art, London, 1971.<br />

8 Arte popolare europea cit.<br />

9 R. Humert, Simboli e arte popolare, Torino, 1988, p. 6.<br />

10 M. Ferrari, Simbolo, in „Enciclopedia Universale <strong>de</strong>ll’Arte”, XII, p. 492.

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