Classica et Christiana 1 2006 - Facultatea de Istorie - Universitatea ...
Classica et Christiana 1 2006 - Facultatea de Istorie - Universitatea ...
Classica et Christiana 1 2006 - Facultatea de Istorie - Universitatea ...
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
58 Aldo LUISI<br />
terra; così, l’autore confessa che ut via finita est <strong>et</strong> opus requievit<br />
eundi, / <strong>et</strong> poenae tellus est mihi tacta meae, / nil nisi flere lib<strong>et</strong>, nec<br />
nostro parcior imber / lumine, <strong>de</strong> verna quam nive manat aqua (trist.<br />
3, 2, 17-20).<br />
Seguendo l’aition proposto da Ovidio in Tristia 3, 9, 5-10, il<br />
nome <strong>de</strong>lla città in cui venne relegato sarebbe riconducibile al termine<br />
greco tomos, che significa „pezzo”: secondo la leggenda, infatti,<br />
Me<strong>de</strong>a, in fuga dalla Colchi<strong>de</strong> insieme a Giasone e in procinto di<br />
essere raggiunta dal padre, il re E<strong>et</strong>a, che li inseguiva, nei pressi di<br />
Tomi trucidò il fratello Absirto facendolo a pezzi in modo da<br />
trattenere il genitore, che si fermò a raccoglierne le membra sparse<br />
ovunque 34<br />
. Lasciando da parte il mito, il toponimo, di origine greca o<br />
g<strong>et</strong>o-dacica che sia, pare comunque fare riferimento alla natura <strong>de</strong>l<br />
luogo su cui sorge l’odierna città di Costanza: una penisola alta dalle<br />
ripe scoscese, il cui litorale è spesso frastagliato 35<br />
.<br />
A Tomi sin dai secoli VII-VI a.C. erano giunti da Mil<strong>et</strong>o i<br />
Greci, spinti dal <strong>de</strong>si<strong>de</strong>rio di intensificare le attività commerciali e di<br />
stabilire sulla costa occi<strong>de</strong>ntale <strong>de</strong>l Ponto nuovi contatti per i propri<br />
scambi; il loro arrivo aveva segnato l’inizio <strong>de</strong>lla trasformazione di<br />
quello che doveva essere un piccolo villaggio g<strong>et</strong>ico 36<br />
in una vera e<br />
propria città, dove gli ospiti stranieri venuti dal mare coabitavano con<br />
gli autoctoni. I termini di questa convivenza sono stati ben illustrati da<br />
Lambrino 37<br />
il quale, partendo dall’analisi di alcuni versi ovidiani, ha<br />
34<br />
La stessa leggenda è narrata da Cicerone (De imp. Cn. Pomp. 22).<br />
35<br />
Così Rădulescu, Ovidio nel Ponto Eusino cit., p. 64: „Il toponimo, di origine<br />
greca, sarebbe una variante di alcune parole elleniche, il cui senso si riferisce<br />
alla forma particolare, frastagliata, <strong>de</strong>lla scogliera che forma il promontorio di<br />
Tomis. Se g<strong>et</strong>o-dacico, ipotesi sostenuta da molti studiosi, <strong>de</strong>riverebbe dalle parole<br />
tracie Tomaros, Tumolos ecc., che <strong>de</strong>signerebbero la nozione di ‘altura’ in riferimento<br />
alla forma prominente <strong>de</strong>l promontorio abitato dai G<strong>et</strong>o-Daci molto prima <strong>de</strong>lla<br />
venuta <strong>de</strong>i Greci”.<br />
36<br />
I risultati <strong>de</strong>i più recenti scavi archeologici hanno consentito di ricostruire<br />
la civiltà <strong>de</strong>lla riva rumena <strong>de</strong>l Mar Nero e di stabilire la preesistenza <strong>de</strong>i G<strong>et</strong>i nel<br />
territorio <strong>de</strong>ll’odierna Costanza in epoca antece<strong>de</strong>nte all’arrivo <strong>de</strong>i Greci.<br />
37<br />
S. Lambrino, Tomis, cité gréco-gète, chez Ovi<strong>de</strong>, in N.I. Herescu, Ovidiana.<br />
Recherches sur Ovi<strong>de</strong>, Paris, 1958, p. 379-390.