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USI - TESTO DEFINITIVO.pdf - Camera di Commercio di Ravenna

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Tavolame e moralame<br />

<strong>di</strong> seconda qualità<br />

Tavolame e moralame<br />

<strong>di</strong> terza qualità<br />

Tavolame e moralame<br />

<strong>di</strong> quarta qualità<br />

Sottomisure<br />

Tavole monte<br />

Cortame<br />

Tavolame monte<br />

sega cadente<br />

Marcio e rotto<br />

Scarto<br />

Subbollitura<br />

402. Può contenere qualche nodo senza però essere <strong>di</strong>fettoso.<br />

403. Presenta no<strong>di</strong> anche in numero considerevole, purché non ne venga compromessa<br />

la resistenza della tavola stessa. Vi si accettano inoltre il rosato, qualche<br />

moschettatura o tarlo e piccole spaccature longitu<strong>di</strong>nali.<br />

404. Vi si trovano i medesimi <strong>di</strong>fetti della terza qualità ma in maniera più<br />

accentuata, con molti tarli e moschettature e spaccature più lunghe, anche trasversali,<br />

prodotte dai cosiddetti no<strong>di</strong> a baffo, scheggiature e simili. Il rosato, per<br />

quanto accentuato, deve comunque tenere il chiodo.<br />

405. Per “sottomisure” nel tavolame s’intendono le tavole che non raggiungono<br />

la larghezza <strong>di</strong> 16 cm, partendo da un minimo <strong>di</strong> 8 cm.<br />

406. Per le tavole “monte” s’intendono le partite che contengono la prima, la<br />

seconda e la terza qualità.<br />

407. Per “cortame” nel legname resinoso s’intendono le tavole e i morali le cui<br />

lunghezze sono inferiori a 4 m.<br />

408. Con tale espressione s’intende tutto il materiale ricavato dalla segagione<br />

dei tronchi in genere.<br />

409. Le ven<strong>di</strong>te del legname in genere si fanno sempre con la esclusione del<br />

marcio e del rotto.<br />

410. Il legname che comprende il marcio, il rotto e le spaccature trasversali si<br />

può vendere sotto il nome <strong>di</strong> “scarto”.<br />

411. Nel contratto <strong>di</strong> compra-ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> legname da opera, specie se in tavoloni<br />

o tavole, il <strong>di</strong>fetto della “subbollitura” è considerato come vizio palese della<br />

merce, purché <strong>di</strong> facile constatazione e accertabile anche a una visita superficiale,<br />

fino a uno spessore <strong>di</strong> 8 cm.<br />

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