30.05.2013 Views

Download della rivista completa in formato Pdf - n+1

Download della rivista completa in formato Pdf - n+1

Download della rivista completa in formato Pdf - n+1

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

stri paragonabili alla Grande Depressione americana che durò dieci anni e affamò<br />

milioni di proletari. Mi chiedo: se questi sconquassi sono solo il frutto di speculazioni<br />

da parte dei privati, perché mai governi e banche centrali hanno <strong>in</strong>teresse<br />

ad accorrere <strong>in</strong> loro soccorso? Non potrebbero lasciarli perdere con tutte le<br />

loro avventure al cas<strong>in</strong>ò delle borse? Invece nell'ultima crisi, quella cosiddetta "dei<br />

mutui", hanno <strong>in</strong>iettato sul mercato cent<strong>in</strong>aia di miliardi di euro, che saranno<br />

utilizzati per riprendere il carosello <strong>della</strong> speculazione. Perché non è vero valore<br />

quello che si è guadagnato e poi perso, ma valore virtuale dovuto ad aumento e<br />

dim<strong>in</strong>uzione dei prezzi a seconda degli alti e bassi del mercato dei titoli o dei cambi.<br />

Pers<strong>in</strong>o i proletari sono cascati nell'illusione speculativa, accendendo mutui<br />

che non potevano pagare così salato, solo nella speranza che l'aumento del prezzo<br />

delle case li coprisse, mettendo il proprio futuro nelle mani <strong>della</strong> speculazione.<br />

Voi sostenete che la crisi è cronica e che non vi è rimedio. Allora che affogh<strong>in</strong>o<br />

tutti gli speculatori, tanto ai proletari – se non sono così stupidi da cascare nei<br />

tranelli dei ramazza-risparmi - che glie ne importa? Non hanno da perdere che le<br />

loro catene. Oppure non più?<br />

Le crisi più gravi degli ultimi decenni non hanno comportato altrettanto gravi<br />

oscillazioni nelle condizioni di vita dei proletari. Niente a che vedere, neppure lontanamente,<br />

con gli effetti <strong>della</strong> Grande Depressione. In ogni caso, anche <strong>in</strong> presenza<br />

di catastrofi economiche con dure conseguenze sul proletariato, i comunisti non<br />

entrerebbero certo "nel merito" delle cause, delle responsabilità e dei rimedi, ma<br />

rivendicherebbero semplicemente la possibilità per i proletari di vivere decentemente,<br />

con salario a occupati e disoccupati.<br />

La successione storica delle grandi crisi è <strong>in</strong>teressante dal punto di vista rivoluzionario<br />

perché ci mostra <strong>in</strong> pratica il diagramma <strong>della</strong> vita del capitalismo, una<br />

specie di monitoraggio sul suo stato di salute. Oggi, l'abbiamo detto molte volte, il<br />

capitalismo si trova <strong>in</strong> una situazione assai critica, come quella di un moribondo cui<br />

sono collegate macch<strong>in</strong>e sia per <strong>in</strong>iettargli sostentamento e droghe, sia per controllare<br />

l'effetto del trattamento. E i monitor mostrano <strong>in</strong>esorabilmente diagrammi<br />

sempre più "piatti", sempre meno vitali.<br />

Questo ricorso alle "droghe" è la ragione per cui le crisi odierne non provocano<br />

grandi balzi nelle condizioni di vita <strong>della</strong> popolazione, specificamente <strong>in</strong> quelle dei<br />

proletari. C'è <strong>in</strong>vece un lento e <strong>in</strong>esorabile decl<strong>in</strong>o delle condizioni di valorizzazione<br />

dei capitali, che provoca un conseguente graduale aggravamento del rapporto fra<br />

Capitale e Lavoro, specie per quanto riguarda le nuove generazioni man mano esse<br />

crescono. Non si verifica una caduta repent<strong>in</strong>a <strong>in</strong> condizioni da fame, ma un progressivo<br />

sgretolamento dei rapporti sociali, basati sempre più sulla precarietà e<br />

sempre più caratterizzati da un malfunzionamento sistemico (amm<strong>in</strong>istrazione,<br />

trasporti, comunicazioni, servizi vari), per niente alleviato dalle moderne tecnologie,<br />

anzi aggravato.<br />

Su questa tendenza, che riteniamo storica, qu<strong>in</strong>di irreversibile, si <strong>in</strong>nestano sia<br />

il parassitismo sociale, la corruzione, le mafie, le lobby, sia la fibrillazione del Capitale<br />

che cerca disperatamente valorizzazione e, non trovandola, si sfoga nella cosiddetta<br />

speculazione.<br />

Ma siamo di fronte a un term<strong>in</strong>e che non rende più l'idea di che cosa stia effettivamente<br />

succedendo. Un personaggio come George Soros è considerato uno speculatore.<br />

Infatti "specula" sia sull'andamento dei titoli che sul corso dei cambi,<br />

"guadagnando" cifre da capogiro per sé e per i sottoscrittori dei suoi fondi. Tuttavia<br />

77

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!