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a quel livello non ha più senso chiamare "speculazione" un movimento di capitali<br />

gigantesco, non certo creato da Soros, bensì da questi utilizzato e solo entro certi<br />

limiti anche <strong>in</strong>dirizzato (come quando assecondò la tendenza al ribasso <strong>della</strong> Sterl<strong>in</strong>a<br />

<strong>in</strong>tascando miliardi di dollari).<br />

L'esempio di Soros ci è molto è utile perché egli è un elemento rappresentativo<br />

dell'<strong>in</strong>tera economia mondiale. L'ultima volta che abbiamo fatto una ricerca su<br />

questi problemi, la massa dei capitali <strong>in</strong> movimento giornaliero era <strong>in</strong>torno ai<br />

2.000 miliardi di dollari. Si tratta di una cifra superiore a tutte le riserve monetarie<br />

degli Stati, e per il 95% non riguarda merci fisiche o <strong>in</strong>vestimenti reali ma denaro <strong>in</strong><br />

mano a fondi d'<strong>in</strong>vestimento, banche, istituzioni varie, <strong>in</strong> cerca di un <strong>in</strong>teresse al<br />

posto del profitto. I soli fondi d'<strong>in</strong>vestimento privati, con i quali gli americani speculano,<br />

ma soprattutto si pagano la pensione e la sanità, raccolgono <strong>in</strong> tutto il<br />

mondo qualcosa come il triplo del PIL americano. La catena che lega i piccoli possessori<br />

di capitale o risparmio ai grandi raccoglitori istituzionali è micidiale, anche<br />

perché i titoli su qualsiasi cosa, derivati, futures su materie prime, azioni <strong>in</strong>dustriali<br />

ecc. vengono impacchettati e venduti a blocchi dalle banche, senza che il cliente<br />

sappia che cosa abbia effettivamente comprato.<br />

Il proletario, come lo Stato, può <strong>in</strong>debitarsi f<strong>in</strong> che vuole, tanto pagare un mutuo<br />

o pagare l'affitto è lo stesso. Come comprare a rate ed est<strong>in</strong>guere il debito, o pagare<br />

un leas<strong>in</strong>g a vita. Il dramma è che i proletari sono sempre più <strong>in</strong>castrati nel<br />

gioco generale <strong>della</strong> classe avversa e giungono a "speculare", come dici, confidando<br />

<strong>in</strong> condizioni future, pur sapendo che, specie negli USA, queste non possono che<br />

essere precarie, cioè legate all'andamento generale del Capitale.<br />

Tutti si chiedono come sia stato possibile <strong>in</strong>debitarsi al punto di mollare e farsi<br />

portare via tutto, rimanendo per giunta con i debiti. Il meccanismo è semplice: è<br />

sufficiente che si <strong>in</strong>neschi una piccola serie di <strong>in</strong>solvenze (e i mutui subprime erano<br />

i più cari e rendevano di più agli "speculatori" proprio per il pericolo di <strong>in</strong>solvenze)<br />

perché le case vengano sequestrate e immesse sul mercato. I prezzi <strong>in</strong>com<strong>in</strong>ciano a<br />

scendere, e con essi a dim<strong>in</strong>uire le garanzie che coprivano i mutui legati al valore<br />

delle case. Il passo successivo è un effetto dom<strong>in</strong>o che arriva f<strong>in</strong>o al pacchetto nel<br />

fondo d'<strong>in</strong>vestimento dell'ignaro <strong>in</strong>vestitore privato all'altro capo del mondo. Magari<br />

un pensionato che ha <strong>in</strong>vestito i suoi risparmi e che, preso dal panico, corre<br />

agli sportelli <strong>della</strong> sua banca quando legge sui giornali che questa è <strong>in</strong> crisi avendo<br />

impacchettato troppi debiti di <strong>in</strong>cauti americani.<br />

Per il resto le crisi sono come i terremoti: <strong>in</strong> un'area sismica le scosse frequenti<br />

ma di bassa <strong>in</strong>tensità scaricano la tensione <strong>della</strong> crosta terrestre e allontanano<br />

quello che i californiani chiamano The Big One, "quello grande". Il quale però verrà<br />

di certo e sarà tanto più devastante quanto più sarà spostato nel tempo.<br />

78<br />

La rivolta delle banlieues era proletaria?<br />

C’è stato un dibattito a distanza tra i gruppi di s<strong>in</strong>istra, non necessariamente<br />

legati alla vostra tradizione, che ricorda per certi aspetti quello del decennio '68-<br />

'78. Lasciamo perdere le motivazioni un po' cervellotiche, ma allora si trattava di<br />

capire chi fossero realmente i proletari produttivi entro la sfera dei salariati,<br />

mentre adesso sembra si discuta su di un fatto più generale: alcuni affermano che<br />

i banlieusards sono più assimilabili al lumpenproletariato che alla classe operaia,<br />

altri <strong>in</strong>vece riconoscono che il nuovo proletariato è composto anche da elementi<br />

che non rientrano più nel classico rapporto fra capitalista e salariato, fra Capitale<br />

e Lavoro. Quest'ultima sembra essere la vostra posizione.

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