luglio agosto - Club Alpino Italiano
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LA RIVISTA 4 | 2010 73<br />
Konig, K.G. von Saar e titty Angerer<br />
(vedi dolomiti orientali, vol II, pag.<br />
234, anche per le note di avvicinamento<br />
e di discesa).<br />
l’attacco della via si trova all’inizio<br />
di un colatoio molto evidente<br />
a quota m 2200, sotto una serie di<br />
strapiombi. Sviluppo complessivo m<br />
375. difficoltà dal III al vI. tempo<br />
impiegato ore 3.30. lasciati 8 chiodi<br />
e 8 cordini, utilizzati per la discesa a<br />
corde doppie.<br />
cimA LAstrons dEL LAgo<br />
(sEEwArtE) – m 2595<br />
Alpi carniche – gruppo del<br />
coglians - cjanevate<br />
i. Il 7 settembre del 2010 Roberto<br />
Mazzilis e fabio lenarduzzi hanno<br />
aperto una nuova via (molto consigliabile<br />
e lineare) sulla parete nord.<br />
Ascensione realizzata in una giornata<br />
con temperature sotto lo zero con<br />
accumuli di grandine e vetrato. In<br />
tali condizioni è stata superata una<br />
fascia di strapiombi grigio – nerastri<br />
di roccia compattissima che aveva<br />
già respinto una cordata austriaca<br />
(recuperati chiodi e moschettoni degli<br />
anni ’30). difficoltà continue con<br />
un tratto particolarmente pericoloso<br />
per la presenza di alcune lame di roccia<br />
nelle immediate vicinanze da un<br />
distacco di frana, posto nella parte<br />
superiore della parete. Sviluppo m<br />
500 circa. difficoltà di Iv, v, v I, v I+,<br />
1 passaggio di vII-. usati una ventina<br />
di ancoraggi intermedi compresi<br />
quelli degli austriaci. Arrampicata<br />
prevalente in fessure e diedri lineari<br />
di calcari solidissimi grigio / nerastri.<br />
l’attacco si trova un centinaio di m<br />
più in basso e sulla sinistra rispetto<br />
all’it. 36 h della Guida dei Monti<br />
d’Italia, Alpi carniche 1. Raggiunto il<br />
bordo di sinistra del secondo terrazzo<br />
detritico la via incrocia l’it. 36 h, poi<br />
sale direttamente alla sua destra per<br />
fessure marcate e diedri superficiali<br />
incisi in una zona di placche verticali<br />
sovrastate da un'arcata di strapiombi<br />
a tetto. una fessura molto lineare e<br />
difficile conduce ad una zona di parete<br />
inclinata. Si prosegue per lunga<br />
serie di fessure (all’inizio sfiorando<br />
una frana) che in alcuni punti si allargano<br />
a camino. Risalito tutto lo<br />
spigolo del pilastro sovrastante, per<br />
crestina piana si raggiunge il cocuzzolo<br />
della cima. tempo impiegato<br />
ore 7.<br />
ii. Il 20 settembre del 2010 Roberto<br />
Mazzilis, in arrampicata solitaria<br />
(slegato, auto assicurato con una<br />
"longe" solo al chiodo con moschettone<br />
sotto il passaggio chiave) ha<br />
aperto una nuova via sulla parete<br />
nord. Il punto di attacco si trova circa<br />
m 20 sulla destra dell’it. 36 g della<br />
Guida dei Monti d’Italia. nei primi m<br />
150 la direttiva della salita è data da<br />
una serie continua di fessure e diedri<br />
verticali che solcano il lato di sinistra<br />
di uno spigolo marcato. Successivamente<br />
si incrocia l’it. 36f nel tratto<br />
in cui traversa a sinistra e si prosegue<br />
direttamente per una fessura larga e<br />
strapiombante (passaggio chiave,<br />
all’inizio chiodo e moschettone relativo<br />
a tentativo di ignoti) raggiungendo<br />
un bellissimo diedro fessura<br />
lungo una settantina di m che con<br />
arrampicata generalmente molto<br />
entusiasmante su roccia ottima porta<br />
nella parte centrale della parete.<br />
dopo una zona un po’ inclinata e con<br />
detrito sui ripiani la via volge sulla<br />
sinistra e supera direttamente il pilastro<br />
soprastante, verticale e in alcuni<br />
punti espostissimo, posto sulla sinistra<br />
dell’it. 36g. lo si scala sfruttando<br />
una successione di diedri e rampe<br />
obliqui verso destra e intercalati da<br />
brevi strapiombi di roccia solidissima<br />
e sufficientemente appigliata. dopo<br />
un traverso a sinistra sotto un marcato<br />
strapiombo nerastro a tetto si<br />
4» La parete Nord della Cima Lastrons<br />
del Lago (Seewarte) con i tracciati delle<br />
3 vie nuove. Da sinistra verso destra.<br />
Via Mazzilis – Lenarduzzi sul Pilastro<br />
Nord; Via Mazzilis – Lenarduzzi del<br />
7 settembre 2010; Via Mazzilis in<br />
solitaria// 5» La parete Sud della Cima<br />
Lastrons del Lago (Seewarte) con i<br />
tracciati delle vie aperte sui pilastri.<br />
Da sinistra verso destra. Pilastro Mirra<br />
(Mazzilis, solo); Pilastro Argento, R.<br />
Mazzilis, F. Lenarduzzi; Pilastro Oro, R.<br />
Mazzilis, solo.<br />
4<br />
raggiunge la parete superiore e quindi<br />
la crestina sommitale per la quale<br />
in vetta. Sviluppo m 550 circa. difficoltà<br />
di Iv e v continui, tratti di v+ e<br />
v I -, 1 passaggio di v I e 1 passaggio<br />
di v I+. tempo impiegato ore 1.30.<br />
Per una ripetizione in cordata utili<br />
una scelta di chiodi e una serie completa<br />
di friend, specie medio / grossi.<br />
iii. Il 22 settembre del 2010 Roberto<br />
Mazzilis e fabio lenarduzzi hanno<br />
salito il Pilastro nord che emerge<br />
dalle ghiaie con uno zoccolo di rocce<br />
(calcare compattissimo) chiare e solcate<br />
da innumerevoli rigole. Il pilastro<br />
(si tratta della struttura più imponente<br />
che si affaccia sul versante<br />
austriaco) all’inizio è coricato, poi si<br />
impenna fino a diventare molto ripido<br />
e articolato da placche lisce intercalate<br />
da fessure e brevi strapiombi<br />
nerastri. Anche l’ultimo terzo di<br />
questa via (a dispetto della opinione<br />
diffusa di pericolosità attribuita alle<br />
pareti nord di questo settore di catena<br />
alpina) offre alcuni tiri di corda<br />
tra i più belli e meritevoli di ripetizione<br />
dell’intero gruppo del Monte<br />
coglians. la via scaturita è impegnativa,<br />
su roccia a tratti magnifica, eccezionalmente<br />
appigliata anche nei<br />
punti più impensati e che visti dal<br />
basso (specialmente il pilastro sommitale)<br />
sembrerebbero inscalabili.<br />
Sviluppo m 700. difficoltà di Iv, v, v<br />
I, passaggi di v I+ e vII -. Si attacca a<br />
circa m 170 più in basso della via 36<br />
i della Guida dei Monti d’Italia – Alpi<br />
carniche vol I, alla base del pilastro e<br />
mantenendo la direttiva dello spigolo<br />
arrotondato che separa la parete<br />
n. E. dalla parete nord. Sfruttando<br />
una serie di fessure intercalate da<br />
placche ci si mantiene sulla sinistra<br />
dello spigolo fino ad una parete concava<br />
che si insinua tra i due pilastri<br />
sommitali. tenendosi sulla sinistra<br />
ci si porta sulla parete del pilastro<br />
di sinistra che si sale con stupenda<br />
arrampicata raggiungendone l’aereo<br />
spigolo ed infine la cresta sommitale.<br />
5<br />
quasi tutti i chiodi sono rimasti in<br />
parete. usati una quindicina di ancoraggi<br />
intermedi tra chiodi e friend,<br />
oltre al materiale per le soste. tempo<br />
impiegato ore 6.30.<br />
iv. Il versante Sud, affacciato sul<br />
territorio italiano è caratterizzato da<br />
uno zoccolo possente fasciato alla<br />
base da un gradone strapiombante<br />
e sopra da una vastissima zona<br />
di placche calcaree appoggiate che<br />
convergono sulla tricuspide sommitale,<br />
formata da tre possenti pilastri.<br />
tali strutture inspiegabilmente sono<br />
rimaste finora inaccesse ed innominate<br />
malgrado la bellezza dell’ambiente,<br />
facilmente raggiungibile e la<br />
bontà della roccia, a dir poco eccezionale.<br />
Il primo ad essere scalato è<br />
stato il Pilastro oro, quello di destra,<br />
da Roberto Mazzilis il 24 settembre<br />
del 2010, in solitaria. Sviluppo complessivo<br />
m 750 circa dei quali m 100<br />
iniziali di II, II, III, Iv, v-. quindi m<br />
350 di placche inclinate con diff. di<br />
II, III, I. Infine Iv, v, vI, vI+, vII– negli<br />
ultimi m 300 che costituiscono<br />
le placche e i diedri fessura (tratti<br />
aerei ed esposti) del Pilastro oro.<br />
Roccia ottima ovunque, paragonabile<br />
a quella della parete Sud della<br />
creta della cjanevate, ad eccezione<br />
degli ultimi m 100 di cresta friabile.<br />
Auto assicurato all’unico ancoraggio<br />
usato (1 chiodo) con un cordino<br />
lasciato sulla placca liscia all’uscita<br />
del diedro fessura strapiombante del<br />
passaggio chiave. Attacco ad una<br />
cinquantina di m sulla sinistra dell’it.<br />
36 a della Guida dei Monti d’Italia,<br />
Alpi carniche, vol.I. Risalite alcune<br />
placche articolate ed appoggiate si<br />
sale per un colatoio fessurato ed incassato<br />
che permette di salire sullo<br />
zoccolo a placche soprastante. Risalirle<br />
mantenendosi paralleli e ad<br />
una cinquantina di m sulla sinistra<br />
della via 36 a fino sotto una fascia<br />
di placche lisce molto caratteristiche<br />
che costituiscono la base del Pilastro<br />
oro (quello più orientale). Salire una