luglio agosto - Club Alpino Italiano
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» NuoVE ASCENSIoNI<br />
placca liscia e ripida (v e vI-, lasciato<br />
per segnavia un cordino su clessidra)<br />
e proseguire per gradoni di roccia<br />
solida che permettono di raggiungere<br />
la serie di fessure e diedri che<br />
incide il pilastro. Al loro termine per<br />
una serie di gradoni ed una crestina<br />
un po’ friabile si raggiunge la vetta.<br />
tempo impiegato ore 3.30, impiegate<br />
per la ricerca della via sul Pilastro<br />
dove sembra esistano diverse possibilità<br />
di prosecuzione, in realtà quasi<br />
tutte sbarrate da muri strapiombanti<br />
e lisci.<br />
v. Il pilastro centrale, denominato<br />
Pilastro Argento, è stato salito il 27<br />
settembre del 2010 da Roberto Mazzilis<br />
e fabio lenarduzzi in ore 6.30.<br />
Superato il muro strapiombante di<br />
attacco lungo una serie di rampe,<br />
fessure e diedri la via seguita si mantiene<br />
sulla destra (sinistra orografica)<br />
del canalone più marcato che<br />
segna lo zoccolo dei pilastri. quindi<br />
dal fondo rinserrato tra 2 pilastri di<br />
sinistra, la via attacca verso destra<br />
un muro compatto e strapiombante<br />
(cordino) che porta direttamente<br />
sullo spigolo arrotondato e verticale<br />
del Pilastro Argento, dove si trovano<br />
alcuni tiri di corda di notevole bellezza<br />
ed esposizione che ricordano<br />
quelli dello spigolo Sud del Pilastro<br />
della Plote alla creta della cjanevate.<br />
Sviluppo complessivi circa m 800 de<br />
quali i primi m 150 di II, Iv, v, vI; I,<br />
II, III, Iv – nei m 400 intermedi dello<br />
zoccolo a placche; difficoltà di Iv, v,<br />
vI, vII+ nei m 200 del pilastro vero e<br />
proprio. usati 6 chiodi, 2 friend e 3<br />
cordini, più il materiale per le soste.<br />
tutti i chiodi di assicurazione intermedia,<br />
alcuni di sosta e tutti i cordini<br />
in clessidra sono rimasti in parete.<br />
Roccia ottima.<br />
vi. Il pilastro più occidentale,<br />
quello che si allaccia al profilo del<br />
monte che digrada sul gigantesco<br />
portale del Passo di volaia, è stato<br />
denominato "Pilastro Mirra" da Roberto<br />
Mazzilis che lo ha scalato in<br />
arrampicata solitaria, slegato, il 29<br />
settembre in ore 2.15. Sviluppo complessivo<br />
m 800 con difficoltà di II, III,<br />
Iv, v, v+. le maggiori difficoltà sono<br />
concentrate nei m 200 di pilastro<br />
sommitale. Roccia quasi ovunque<br />
da buona a ottima con numerose<br />
possibilità di varianti sullo zoccolo.<br />
Salita molto varia e interessante che<br />
all’inizio segue la direttiva del gigantesco<br />
canalone a lastroni che marca<br />
lo zoccolo della cima lastrons, quindi<br />
lo spigolo Sud del Pilastro Mirra<br />
ed infine la cresta sommitale.via<br />
obbligata sullo spigolo del pilastro,<br />
caratterizzato da una serie di risalti<br />
verticali ed affilati di roccia ottima<br />
e caratterizzata da alcuni passaggi<br />
assai singolari.<br />
AvvicinAmEnti ALLE PArEti<br />
le vie sul versante settentrionale<br />
della cima lastrons si raggiungono<br />
dal Rif. tolazzi passando per il Passo<br />
di volaia in un'ora e 40 min. quelle<br />
sul versante Sud alla stessa cima,<br />
sempre dal Rif. tolazzi in ore 1 di<br />
marcia fino al Sentiero Spinotti nel<br />
punto in cui dal Rif. lambertenghi si<br />
dirige in piano a destra verso l’inizio<br />
delle attrezzature.<br />
discEsA dALLA cimA LAstrons<br />
dEL LAgo<br />
Impegnativa e soggetta a scariche<br />
di acqua e pietre in caso di rovesci<br />
di una certa consistenza. In questo<br />
caso conviene valutare la possibilità<br />
di proseguire l’ascensione verso il<br />
vicino Monte coglians percorrendo il<br />
tratto di ferrata che per cresta conduce<br />
in vetta e tornare a valle per la<br />
via normale da Sud.<br />
Altrimenti è conveniente seguire<br />
a ritroso l’it. 36 a della Guida dei<br />
Monti d'Italia, vol. I, avendo però<br />
l’accortezza, scendendo, di mantenersi<br />
sempre sul fondo dei colatoi,<br />
anche dove si rinserrano a camino<br />
(I, II, III, roccia ottima e levigata con<br />
detriti sul fondo). Appena è possibile<br />
spostarsi verso destra sulle placche<br />
inclinate dello zoccolo della cima<br />
lastrons del lago, mantenendosi<br />
sempre alcune decine di m sulla<br />
destra (ovest) del marcato canalone<br />
che lo separa dalla parete ovest del<br />
Monte coglians. Giunti nel tratto più<br />
basso dello zoccolo, evitare assolutamente<br />
di calarsi a sinistra nel grande<br />
canalone con nevaio crepacciato, ma<br />
tenersi alla sua destra sul margine<br />
orientale dello zoccolo della cima<br />
lastrons dove conviene effettuare un<br />
paio di calate a corda doppia (oppure<br />
in arrampicata su lastroni compatti<br />
con diff. di II, III, Iv per un centinaio<br />
di m) fino ad imboccare un diedretto<br />
ripidissimo ma articolato leggermente<br />
inclinato verso destra e con alla<br />
base un forte strapiombo appigliato.<br />
disceso lo strapiombo (m 40, v o<br />
calata in doppia da attrezzare all’imbocco<br />
del diedretto) si discendono<br />
gli ultimi lastroni molto inclinati e<br />
alternati a sfasciumi e ghiaioni fino<br />
a raggiungere lo sbocco del grandioso<br />
canalone che separa la cima<br />
lastrons dal coglians. Molta arrampicata<br />
libera e alcune doppie male<br />
attrezzate. ore 3.30 dalla cima al Rif.<br />
tolazzi. calcolare circa un'ora in più<br />
se si opta per la cima del coglians. «<br />
» ARRAMPICATA<br />
A cura di LUISA IOVANE E HEINZ MARIACHER<br />
CAMPIoNATo ITA-<br />
LIANo fASI BouL-<br />
DER a Torino<br />
Il 10° campionato di specialità si<br />
svolgeva all’interno del Palatazzoli,<br />
organizzato dalla storica SASP Società<br />
Arrampicata Sportiva Palavela,<br />
motore trainante delle prime<br />
gare d’arrampicata in Italia alla<br />
fine degli anni ottanta. le antiche<br />
pareti non avevano più posto nel<br />
Palavela ristrutturato, e sono state<br />
ricostruite in palazzetti moderni e<br />
molto frequentati. una quindicina<br />
di ragazze e 28 ragazzi si davano<br />
battaglia davanti a un pubblico<br />
di tutto rispetto, con rappresentanze<br />
di autorità locali e sportive.<br />
Semifinale maschile un po’ troppo<br />
selettiva, guidata da christian core<br />
(fiamme oro) con due top, davanti<br />
a Gabriele Moroni (b-Side to),<br />
mentre 21 concorrenti alquanto<br />
delusi non riuscivano a completare<br />
nemmeno un boulder. Più generosi<br />
erano i tracciatori con le ragazze,<br />
Elena chiappa si portava in testa<br />
con quattro problemi risolti al<br />
primo tentativo davanti a jenny<br />
lavarda. In finale però Moroni non<br />
confermava i grandi successi, (tra<br />
cui il bronzo in coppa del Mondo)<br />
riportati nella stagione agonistica<br />
2009, e falliva su tutti i passaggi,<br />
scendendo in quinta posizione,<br />
meglio faceva Marcello bombardi<br />
(vertigine Sassuolo) che saliva sul<br />
terzo gradino del podio. Il confronto<br />
si restringeva così a core e<br />
Preti, che salivano rispettivamente<br />
3 e 4 blocchi. Secondo le regole in<br />
vigore l’anno scorso, in cui si sommavano<br />
i risultati di semifinale e<br />
finale, sarebbe stato core, (campione<br />
del Mondo 2003) a vincere il<br />
suo quinto titolo italiano. Il nuovo<br />
regolamente invece prende in considerazione<br />
solo il risultato della<br />
finale, così ad aggiudicarsi il trofeo<br />
era il bresciano lucas Preti, dello<br />
Sportler Spider team Silea treviso.<br />
Anche in campo femminile la piemontese<br />
Elena chiappa (Posto di<br />
blocco boves cn) doveva cedere<br />
il passo a jenny lavarda (Gruppo<br />
Sportivo forestale), unica a superare<br />
due blocchi, che così riconquistava<br />
il titolo già vinto nel 2004.<br />
terza si piazzava la diciassettenne<br />
4 | 2010 74<br />
Alexandra ladurner (AvS Merano), al<br />
top nazionale nella difficoltà, che dimostrava<br />
di poterlo essere anche nel<br />
boulder.<br />
XXV CAMPIoNATo<br />
ITALIANo fASI<br />
LEAd E vELocità, trofEo<br />
sAndri E mEnti, A vALdAgno<br />
la cittadina del vicentino ospitava<br />
per la quarta volta la competizione<br />
più rappresentativa della stagione,<br />
un grande spettacolo organizzato<br />
dalla Società X-fighter Molvena<br />
diretta da Moreno lavarda. Sulla<br />
struttura fissa all’interno del Palasport,<br />
Mario Prinoth e Marco Ronchi<br />
tracciavano degli splendidi itinerari<br />
per le otto ragazze e i 20 ragazzi<br />
partecipanti. In testa alla semifinale<br />
maschile si piazzava flavio crespi<br />
delle fiamme Gialle, che sembrava<br />
ritornato ai livelli precedenti il grave<br />
infortunio alla spalla ed era l’unico<br />
a completare la via. cinque catene<br />
invece sulla semifinale proforma<br />
delle ragazze visto che, per il numero<br />
ridotto, passavano tutte in finale.<br />
Anche qui non c’era storia, senza<br />
concorrenti di rilievo la star locale<br />
jenny lavarda entusiasmava il pubblico<br />
raggiungendo il top. Per jenny<br />
si trattava dell’undicesimo titolo nazionale,<br />
seconda la sedicenne Anna<br />
Gislimberti (X-fighter Molvena, vincitrice<br />
l’anno scorso della combinata)<br />
e terza Manuela valsecchi (team