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Andrea Lo Faro - il blog del Lofa

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Anche Maradona ha sbagliato un calcio di rigore 17<br />

Quattro<br />

di Alfredo Mauro e Federico, <strong>il</strong> racconto<br />

Foglie gialle sparse dappertutto, sacchetti di plastica variopinti che si<br />

liberano alti tra gli alberi, rami spezzati e tutto ciò che <strong>il</strong> furioso vento di<br />

quei giorni potesse trascinare dietro di sé. Oggi la piazza si presenta così,<br />

lucente, vivace, addirittura esuberante. Scossa da un’improvvisa energia,<br />

sembra stia provando a ripudiare, con i suoi fugaci colori autunnali,<br />

l’incessante grigiore riflesso <strong>del</strong>la Borletti, che ne disegna per metà <strong>il</strong><br />

perimetro e contribuisce ad animarne la vita di tutti i giorni.<br />

Non una pausa nel cuore <strong>del</strong>la piazza, non un momento di stanca: operai,<br />

bambini, tossici, <strong>del</strong>inquenti, barboni, cani e un’intensità che in pochi<br />

altri posti <strong>del</strong>la città puoi trovare. Rumori di ogni tipo che si fondono,<br />

ognuno con <strong>il</strong> proprio ritmo e calore, in un unico grande battito, supremo<br />

metronomo <strong>del</strong>la più mesta e sempre avv<strong>il</strong>ente quotidianità.<br />

In un pomeriggio di relativa tregua, non solo meteorologica, Alfredo si<br />

unisce a due amici appoggiati allo schienale di una vecchia panchina<br />

verde, tra le poche sopravvissute ai periodici vandalismi di una <strong>del</strong>le<br />

compagnie rivali. Probab<strong>il</strong>mente i metallari di Via Garian.<br />

«Oh ragazzi, ho studiato un percorso per scappare dai tossici che è una<br />

bomba!».<br />

Si siede, dà un morso a uno degli ultimi Croccante <strong>del</strong>la stagione e<br />

aspetta che Mauro e Federico gli diano retta. E’ distratto però, preso<br />

com’è dalle sensazioni che prova gustando <strong>il</strong> gelato al quale non<br />

rinuncerebbe se non per poche, pochissime altre cose al mondo: per<br />

alcuni secondi rimane immob<strong>il</strong>e, attento solo a prolungare quanto più<br />

possib<strong>il</strong>e <strong>il</strong> piacere viscerale che quell’armonico abbinamento di panna<br />

granella e amarena sa diffondere nel profondo <strong>del</strong>la sua anima di goloso.<br />

«Madonna, ma… ma Gloria Guida è di un altro pianeta…madonna se è<br />

stupenda!». L'estrema lentezza con cui la bocca di Mauro dà alla luce la<br />

frase, impreziosita da quel “ma” ripetuto, quasi balbettato e poi l’enfasi<br />

posta sulla parola “stupenda”, questa combinazione di suoni ed emozioni<br />

ha l’effetto di un elettroshock su Alfredo che, girandosi di scatto, si<br />

rivolge incuriosito agli amici.<br />

«Cos’è? Fa vedere, oh, fa vedere!».<br />

« Non tirare, beota, che lo rompi!».<br />

«Mizzica… Blitz! Chi è che l’ha comprato?».

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