31.05.2013 Views

Andrea Lo Faro - il blog del Lofa

Andrea Lo Faro - il blog del Lofa

Andrea Lo Faro - il blog del Lofa

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

64 <strong>Andrea</strong> <strong>Lo</strong> <strong>Faro</strong><br />

certo la forza di parlare o anche solo la voglia di ascoltare. Decide di<br />

portare giù <strong>il</strong> cane, nella speranza che <strong>il</strong> freddo possa in qualche modo<br />

scuoterlo.<br />

Al rientro, dopo circa un’ora in giro per i giardini <strong>del</strong>la zona, si accorge<br />

che nella cassetta <strong>del</strong>la posta c’è una busta. Non è la banca che comunica<br />

che i tassi <strong>del</strong> mutuo sono stati nuovamente rialzati. Né una bolletta e<br />

nemmeno una pubblicità. Sul retro trova scritto a mano un nome che gli<br />

suona vagamente fam<strong>il</strong>iare. Entra in casa.<br />

Ero a tavola, assorto nel guardare la televisione. Non ricordo quale<br />

programma in particolare: dato l’orario, probab<strong>il</strong>mente un cartone<br />

animato. Non feci quindi caso ai rumori che provenivano dal portone,<br />

rumori che invece furono chiaramente colti da mio padre. Troppo decisi,<br />

quei colpi, per passare inosservati. Almeno per un adulto. Lui mi chiese di<br />

alzarmi e di andare a vedere cosa stesse succedendo in cort<strong>il</strong>e e così mi<br />

affacciai al balcone e vidi Marina in una pozza di sangue. Sapevo che tu e<br />

Dante eravate lì con lei, ci eravamo da poco salutati prima che io mi<br />

sedessi a tavola, ma di voi due non vi erano tracce.<br />

Eravate voi a scuotere <strong>il</strong> portone nella speranza di riuscire a scappare da<br />

quell’inferno. Siete stati voi a richiamare l’attenzione di mio padre.<br />

Ancora sul balcone, mi girai e dissi che «a Marina esce <strong>il</strong> sangue dal<br />

naso» e così mio padre si precipitò a vedere con i propri occhi. Appena si<br />

rese conto di quello che stava succedendo mi urlò di andare dentro e,<br />

dopo aver detto qualcosa a mia madre, senza neanche vestirsi, corse giù.<br />

A piedi nudi. E’ stato lui a soccorrere Marina per primo mentre mia<br />

madre chiamava <strong>il</strong> 113.<br />

Non capivo. Avevo nove anni e non sapevo che potessero accadere certe<br />

cose. Ho sentito le urla <strong>del</strong>la Paola e poi le voci che si sovrapponevano<br />

progressivamente mentre <strong>il</strong> cort<strong>il</strong>e si affollava di gente richiamata dal<br />

trambusto e dalla sirena <strong>del</strong>l’ambulanza. Immaginavo stesse succedendo<br />

qualcosa di grave, ma non trovavo <strong>il</strong> coraggio di affacciarmi e guardare.<br />

Mio padre mi aveva detto di stare in casa e io, mosso dal terrore che<br />

avevo letto nei suoi occhi, obbedii ligio.<br />

Poi, non ricordo quanto tempo dopo, lui è tornato su. Era scosso.<br />

Tremava. Gli occhi ancora lucidi. La sua canottiera e i suoi calzoni corti<br />

erano completamente intrisi di sangue. Le sue mani, la sua faccia, le sue<br />

gambe. Sangue dappertutto.<br />

Mi spiegò cosa era successo.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!