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Anche Maradona ha sbagliato un calcio di rigore 79<br />
Trenta<br />
di Franco<br />
In un contesto scientifico <strong>il</strong> fenomeno si rappresenta ut<strong>il</strong>izzando la formula<br />
PE = mgh. Dove PE sta per energia cinetica e mgh è <strong>il</strong> prodotto di massa,<br />
forza gravitazionale e altezza.<br />
Un solido di massa pari a un ch<strong>il</strong>ogrammo, in caduta libera da venticinque<br />
metri di altezza sv<strong>il</strong>uppa, in virtù <strong>del</strong>la costante di gravitazione universale<br />
(9,8), una quantità di energia cinetica che al momento <strong>del</strong>l’impatto lo<br />
porta ad avere una forza di 245 Joule (1 x 25 x 9,8). Questo sta a<br />
significare che quell’oggetto, in meno di tre secondi (tempo di caduta),<br />
vede aumentare la propria forza fino a moltiplicarne <strong>il</strong> peso di 245 volte. A<br />
tale conclusione si è giunti grazie al contributo di un eclettico alchimista<br />
vissuto a cavallo tra <strong>il</strong> diciassettesimo e <strong>il</strong> diciottesimo secolo, all’anagrafe<br />
Sir Isaac Newton. Che con l’elaborazione <strong>del</strong>la seconda legge <strong>del</strong>la<br />
dinamica ha spianato la strada ai discendenti colleghi che ne hanno poi<br />
perfezionato i calcoli. Fino a giungere all’assunto PE=mgh.<br />
Nella realtà dei fatti, i 245 ch<strong>il</strong>ogrammi/forza sono concentrati in una<br />
mazzetta <strong>del</strong> volume di 50 centimetri cubici. Un ch<strong>il</strong>o di indistruttib<strong>il</strong>e<br />
ferro che, dopo aver assunto una traiettoria <strong>del</strong> tutto casuale, interrompe la<br />
propria corsa penetrando nell’emicranio sinistro di una bambina di tredici<br />
anni.<br />
Nessuno mai, se non per effetto <strong>del</strong> caso, sarebbe stato in grado di centrare<br />
un bersaglio così distante con un oggetto di così contenute dimensioni.<br />
Nessuno. A eccezione <strong>del</strong> destino, che ha fatto in modo che quel martello<br />
si dividesse in due parti: <strong>il</strong> manico stretto saldamente nella mano destra<br />
<strong>del</strong>l’inqu<strong>il</strong>ino <strong>del</strong>l’ottavo piano che stava applicando una zanzariera sul<br />
proprio balcone di casa, la mazzetta a testa arrotondata a volare nel vuoto.<br />
Senza una meta apparente. Semplicemente cadendo. Il cambiamento di<br />
moto è proporzionale alla forza risultante motrice impressa, e avviene<br />
lungo la linea retta secondo la quale la forza è stata impressa.<br />
Sangue misto a materia cerebrale che fuoriesce copioso senza soluzione di<br />
continuità. Tua figlia, prona e priva di sensi, con la scatola cranica<br />
sfondata da un martello che giace lì, indifferente, a pochi centimetri. Tua<br />
moglie che gira la bambina, se la stringe forte al petto come una puerpera,<br />
la scuote nel tentativo di risvegliarla. Urla straziata. Grida <strong>il</strong> suo nome.<br />
Sviene. I condomini affacciati con le mani tra i capelli, incapaci di tutto