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Andrea Lo Faro - il blog del Lofa

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Anche Maradona ha sbagliato un calcio di rigore 93<br />

Guarda l’orologio e si accorge che è tardi. Ancora intontito realizza che se<br />

i compagni non l’hanno chiamato vuol dire che la partita è finita male. No,<br />

non può essere si dice lasciando cadere la testa sul cuscino, non possiamo<br />

averla persa. Prende <strong>il</strong> cellulare che, scaricata <strong>del</strong> tutto la batteria, non dà<br />

segni di vita. <strong>Lo</strong> mette sotto corrente, lo accende e aspetta che arrivi <strong>il</strong><br />

messaggio relativo alla chiamata non risposta. Niente. Chiama Jimmy. Ma<br />

Jimmy non risponde. Chiama Asto, ma anche <strong>il</strong> suo telefono è spento.<br />

Chiama <strong>il</strong> <strong>Lo</strong>fa. Suona libero, poi un rumore ovattato, probab<strong>il</strong>mente <strong>il</strong><br />

rimbombo <strong>del</strong>la palestra. «Ti chiamo io fra qualche minuto, la partita non<br />

è ancora finita». Il <strong>Lo</strong>fa mette giù senza aggiungere altro.<br />

Possib<strong>il</strong>e, pensa <strong>il</strong> Borla, che la partita non sia ancora finita? Guarda di<br />

nuovo l’orologio. E’ mezzanotte passata e iniziando alle dieci, a quest’ora<br />

i ragazzi dovrebbero aver già fatto la doccia. Inizia a temere per <strong>il</strong> peggio.<br />

E’ andata ai rigori? No, non può essere. Perché se è andata ai rigori,<br />

almeno un punto lo abbiamo perso. E non possiamo permettercelo. Il<br />

tempo passa spietatamente lento. Cinque, dieci, quindici minuti. Poi <strong>il</strong><br />

telefono squ<strong>il</strong>la. Il display dice <strong>Lo</strong>fa.<br />

I risultati <strong>del</strong>la terzultima giornata arrivano alla spicciolata e si lasciano<br />

alle spalle una percepib<strong>il</strong>e vena d’ottimismo: le dirette concorrenti<br />

perdono punti che almeno sulla carta sembravano sicuri e la classifica, a<br />

due soli turni dalla fine, vede quattro squadre alle spalle <strong>del</strong>le Mine<br />

Vaganti. Il lunedì <strong>del</strong>la settimana successiva vengono giocate due<br />

fondamentali partite, che se da una parte complicano le cose con la<br />

matematica salvezza di Real Eagles, dall’altra regalano l’opportunità di<br />

centrare l’agognato quartultimo posto a prescindere dai tre punti dettati, a<br />

suo tempo, dalla tabella di marcia. Basta infatti un pareggio contro<br />

Bogside per rendere ininfluente la probab<strong>il</strong>e sconfitta nell’ultimo turno<br />

contro la ben più titolata Laboni, incontrastata dominatrice <strong>del</strong>la<br />

competizione da oltre un decennio. <strong>Lo</strong> scenario cambia dunque in maniera<br />

radicale. Un motivo in più per lasciare in mano agli avversari gli oneri di<br />

una partita giocoforza arrembante, nella quale ordine velocità e<br />

contropiede assumeranno un’importanza capitale.<br />

«Oggi sono andato al cesso non meno di tre volte». Il Casa fa ricorso a<br />

un’immagine dai contorni affatto vaghi per esprimere <strong>il</strong> proprio stato<br />

d’animo a pochi minuti dall’inizio <strong>del</strong>la partita più importante <strong>del</strong>la<br />

stagione, mentre Jimmy, forse per via <strong>del</strong>la regimental che la funzione gli

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