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68 <strong>Andrea</strong> <strong>Lo</strong> <strong>Faro</strong><br />
anche questa volta zittito dalle evidenze. Lui non vuol proprio farsene una<br />
ragione, ma <strong>il</strong> dubbio si è insinuato anche nella sua di testa: questo è uno<br />
sport in cui vince chi ne prende uno di meno, non chi ne fa uno di più.<br />
Un’evidenza che, per un attaccante, è penalizzante come la catena per un<br />
cane. Ma lui di quella squadra è anche <strong>il</strong> Capitano e lui quella cazzo di<br />
coppa la vuole per sé. Abbandona i suoi propositi e si unisce ai compagni.<br />
Proviamoci, si dice, non ci sono alternative.<br />
<strong>Lo</strong> svantaggio non fiacca le velleità <strong>del</strong>le Mine Vaganti, che ritemprate dai<br />
cinque minuti di pausa riprendono le ost<strong>il</strong>ità con lo stesso piglio con cui le<br />
avevano iniziate.<br />
[Un fallo] Su un lancio lungo di Asto, <strong>il</strong> Capitano si trova a contatto con <strong>il</strong><br />
suo diretto avversario che, vistosi superato, gli si attacca alla maglia e<br />
commette fallo un passo fuori dall’area di rigore. Sulla conseguente<br />
punizione <strong>il</strong> Capitano finge <strong>il</strong> tiro e la tocca piano per Jimmy, che non ha<br />
difficoltà a insaccare <strong>il</strong> gol <strong>del</strong> pareggio. Il momento sembra propizio e le<br />
Mine Vaganti cercano di approfittarne con un’iniziativa <strong>del</strong> Borla, sulla<br />
quale l’angolo che lui stesso rivendicava non trova però l’avallo<br />
dall’arbitro.<br />
[Rapide ripartenze] Il contropiede degli avversari è immediato e due<br />
tocchi di palla sono sufficienti per arrivare davanti alla porta e battere<br />
nuovamente <strong>il</strong> portiere rossoblu.<br />
[Una rimessa laterale] In questi frangenti lo scoramento nel vedersi<br />
nuovamente sotto nel punteggio nonostante lo sforzo profuso potrebbe<br />
cambiare <strong>il</strong> corso <strong>del</strong>la partita, che viene infatti raddrizzata solo grazie al<br />
mestiere <strong>del</strong> Capitano, ab<strong>il</strong>e a trasformare un’innocua rimessa laterale nel<br />
gol <strong>del</strong> secondo pareggio.<br />
[Un calcio d’angolo] Nonostante <strong>il</strong> gran numero di cambi a disposizione,<br />
l’impressione è che entrambe le squadre siano in debito d’ossigeno e al<br />
3a2 segnato da Gianlukakà su angolo calciato da Ami segue subito <strong>il</strong> 3a3<br />
che <strong>il</strong> Precotto realizza proprio sugli sv<strong>il</strong>uppi di un calcio da fermo. La<br />
complicità di Jimmy e Gianlukakà sulla segnatura avversaria è evidente.<br />
Si ricomincia ancora daccapo e ora più che mai ogni errore, con pochi<br />
minuti ancora da giocare, potrebbe scrivere <strong>il</strong> destino <strong>del</strong>la partita.<br />
[Non correre rischi] Su una rimessa laterale di Jimmy, è infatti un<br />
controllo velleitario di un difensore gialloverde a consegnare la palla al<br />
sinistro di Dado, che calcia con violenza e insacca proprio sotto la<br />
traversa. Precotto deve necessariamente alzare <strong>il</strong> baricentro e lascia molto