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Andrea Lo Faro - il blog del Lofa

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Anche Maradona ha sbagliato un calcio di rigore 45<br />

e si diresse verso un complesso di v<strong>il</strong>lette dall’altra parte <strong>del</strong>la strada, una<br />

piccola estensione <strong>del</strong> v<strong>il</strong>laggio dove risiedevano operai, animatori e<br />

personale <strong>del</strong>l’organizzazione.<br />

«Stanotte tu dormi qui». La ragazza, di cui non sapeva ancora <strong>il</strong> nome, gli<br />

indicò un piccolo stanzino, una specie di grande ripostiglio all’interno <strong>del</strong><br />

quale erano sistemati un letto e un armadio in lamiera. «Poi, alle prossime<br />

notti penseranno quelli <strong>del</strong> personale». La ringraziò e, prima di<br />

congedarsi, le disse buonanotte. «Ah», riaprii la porta, «io mi chiamo<br />

Dante». Non ricevette risposta.<br />

Il lungo viaggio e la scomodità dei sed<strong>il</strong>i sfondati <strong>del</strong>la A112 di Lucio<br />

avevano ridotto a pezzi la sua schiena: scrollò giusto la sabbia che era<br />

ancora rimasta appiccicata ai piedi e, senza neanche spogliarsi, si<br />

appoggiò al letto. Stava per spegnere la luce quando la ragazza <strong>del</strong><br />

motorino, vestita solo da un inut<strong>il</strong>e – data la totale inconsistenza <strong>del</strong> suo<br />

petto – reggiseno nero, riaprì la porta. Fu un attimo: gli slacciò la cintura,<br />

abbassò, senza sf<strong>il</strong>arli <strong>del</strong> tutto, i pantaloni e lo stesso fece con le mutande.<br />

Iniziò a menarglielo fino a che non gli venne duro, dopodiché se lo inf<strong>il</strong>ò<br />

dentro senza neanche aspettare di essere sufficientemente bagnata.<br />

Gemette rumorosamente quando arrivò ad averlo tutto dentro e poi prese<br />

ad ancheggiare con grande impeto, avanti e indietro, velocemente, come se<br />

scopare uno sconosciuto, in quel momento, fosse la cosa più normale <strong>del</strong><br />

mondo. Dante assisteva <strong>del</strong> tutto passivo alla scena: la sorpresa era tale<br />

che non trovò la forza di opporsi allo stupro estemporaneo che stava<br />

vivendo. Che poi, per quale motivo avrebbe dovuto opporsi? Perché? Il<br />

sesso era ciò che voleva da quando imparò <strong>del</strong>la sua esistenza: perché<br />

avrebbe dovuto rifiutare l’accogliente calore di quelle labbra dep<strong>il</strong>ate?<br />

Non disse una parola, se non per avvisarla quando era prossimo a venire.<br />

Lei, ansimando, rispose che prendeva la p<strong>il</strong>lola.<br />

«Ce l’hai un fazzoletto?». Dante non aveva <strong>del</strong> tutto finito di venirle<br />

dentro che lei era già in piedi a rovistare nella valigia appoggiata per terra.<br />

«Sì, tieni». Tirò su i jeans, mise la mano in tasca ed estrasse un pacchetto<br />

di Kleenex.<br />

Lei si asciugò lo sperma che le stava colando tra le cosce, si diede una<br />

sistemata ai lunghi capelli e gli si avvicinò. Dante pensava che volesse<br />

baciarlo, invece gli strinse le guance tra <strong>il</strong> pollice e l’indice <strong>del</strong>la sua mano<br />

destra e lo minacciò: «Io sono la ragazza <strong>del</strong> figlio <strong>del</strong> boss. Se dici a<br />

qualcuno, anche a una sola persona, di quello che è successo, sappi che vai<br />

a finire dritto dritto sotto a qualche metro di terra». <strong>Lo</strong> guardò, per la

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