dell'Anno della Fede - Webdiocesi
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Vita in Diocesi<br />
Il 2 febbraio, festa <strong>della</strong> Candelora e diciassettesima<br />
“Giornata mondiale <strong>della</strong> Vita Consacrata”, si<br />
è svolta nella Chiesa di Sant’Antonio, in Tricarico,<br />
una solenne celebrazione eucaristica presieduta dal<br />
nostro Vescovo, monsignor Vincenzo Orofi no e concelebrata<br />
dal parroco don Michele Pandolfi . La celebrazione<br />
è stata sobria e semplice ma partecipata e<br />
curata. La processione con le candele ha introdotto la<br />
messa, simboleggiando Cristo, luce delle genti, come<br />
il bambino Gesù venne chiamato dal vecchio Simeone<br />
al momento <strong>della</strong> presentazione al Tempio di Gerusalemme.<br />
Tale processione, specifi ca <strong>della</strong> tradizione<br />
liturgica di questa festa, rappresenta, per la vita<br />
consacrata, un segno “molto espressivo. Manifesta la<br />
bellezza e il valore <strong>della</strong> vita consacrata come rifl esso<br />
<strong>della</strong> luce di Cristo; un segno che richiama l’ingresso<br />
di Maria nel Tempio: la Vergine<br />
Maria, la Consacrata<br />
per eccellenza, portava in<br />
braccio la Luce stessa, il<br />
Verbo incarnato, venuto<br />
a scacciare le tenebre dal<br />
mondo con l’amore di Dio”.<br />
(Omelia del Santo Padre<br />
Benedetto XVI, 2 febbraio<br />
2013). In quest’atmosfera<br />
di luce e di fede, il Vescovo<br />
ha esortato tutti e, in particolare,<br />
le consacrate con<br />
parole colme di sapienza e<br />
di dottrina ma anche di affetto<br />
e di gratitudine per ciò che le religiose vivono e<br />
testimoniano nella nostra amata Diocesi. Siamo certi<br />
che, pur nella consapevolezza <strong>della</strong> sproporzione tra<br />
la chiamata di Dio e la risposta dell’uomo, ogni vita<br />
consacrata al Signore è di per sé annuncio e testimonianza<br />
di un amore che ci supera, ci attira a sé e<br />
ci spinge a una radicalità che ci rende collaboratori<br />
dell’opera di salvezza di Dio e segno <strong>della</strong> vita eterna<br />
del Paradiso. Infatti, con la professione dei voti di<br />
povertà, castità e obbedienza, i religiosi e le religiose<br />
sperimentano una libertà maggiore che permette<br />
loro di seguire Gesù come unico bene, unico amore,<br />
unica volontà da adempiere, servendo così la Chiesa<br />
Suor Rosanna<br />
in pienezza e radicalità e anticipando già, in questa<br />
terra, la vita beata che il Signore desidera per noi. Di<br />
fronte a un mondo contemporaneo in cui profeti di<br />
sventura proclamano la fi ne o il non senso <strong>della</strong> Vita<br />
Consacrata ai giorni nostri, siamo chiamati piuttosto<br />
a rivestirci di Gesù Cristo e a indossare le armi <strong>della</strong><br />
luce, come esorta San Paolo (cfr. Rm 1, 11-14) e come<br />
ha richiamato il Papa Benedetto XVI nella sua omelia<br />
del 2 febbraio. Indossare le armi <strong>della</strong> luce signifi -<br />
ca saper accendere oggi, soprattutto nel cuore delle<br />
nuove generazioni, un piccolo lume di speranza, per<br />
soddisfare l’attesa e la ricerca profonda di senso e di<br />
felicità e per far nascere ancora oggi, dal cuore di tanti<br />
giovani, che Gesù chiama a seguirlo più da vicino,<br />
un sì d’amore pieno e defi nitivo. Abbiamo bisogno di<br />
una grande riserva di speranza, perché “la speranza<br />
è il segreto <strong>della</strong> vita cristiana.<br />
Essa è il respiro assolutamente<br />
necessario sul<br />
fronte <strong>della</strong> missione <strong>della</strong><br />
Chiesa e in particolare <strong>della</strong><br />
pastorale vocazionale<br />
(…). Occorre quindi rigenerarla<br />
nei presbiteri, negli<br />
educatori, nelle famiglie<br />
cristiane, nelle famiglie religiose,<br />
negli Istituti Secolari.<br />
Insomma in tutti coloro<br />
che devono servire la vita<br />
accanto alle nuove generazioni”<br />
(Nuove Vocazioni<br />
per una Nuova Europa, 3). Chiediamo con insistenza<br />
al Padrone <strong>della</strong> Messe di attrarre ancora a sé tanti<br />
cuori disponibili e generosi, perché infonda in loro il<br />
desiderio <strong>della</strong> perfezione evangelica e la passione<br />
per il Regno, con l’augurio che per ciascuno si realizzi<br />
quanto il Venerabile monsignor Raff aello delle Nocche,<br />
Vescovo di Tricarico e fondatore <strong>della</strong> Congregazione<br />
delle “Discepole di Gesù Eucaristico”, augurava<br />
alle sue suore nel lontano 1936: “La Madonna Santa<br />
benedica i vostri propositi e li renda fecondi; vi faccia<br />
vivere continuamente la vostra Messa, vi off ra a Dio,<br />
come off rì il suo Gesù nel giorno <strong>della</strong> Presentazione<br />
al tempio” (Trattenimenti Spirituali).<br />
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