dell'Anno della Fede - Webdiocesi
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Dalle Parrocchie<br />
fede ci porta a pregare tutti insieme<br />
e a mettere nelle mani del<br />
Signore quanto è stato suscitato<br />
dalla Parola. La parte fondante<br />
dell’incontro (Questa è la nostra<br />
fede) è affi data alla catechesi del<br />
parroco don Nicola Urgo che, con<br />
la nota maestrìa, ci presenta di<br />
volta in volta la sottolineatura del<br />
Credo, traendone spunti di rifl essione<br />
per la nostra vita familiare.<br />
L’ultima sezione (Le domande<br />
<strong>della</strong> fede) invita innanzitutto a<br />
trovare delle risposte nel proprio<br />
cuore per poi mettersi in relazione<br />
con il proprio partner e condividere<br />
infi ne con tutto il gruppo;<br />
purtroppo quest’ultima parte<br />
non sempre la si riesce a portare<br />
a termine ma il foglio contenente<br />
gli spunti di rifl essione diventa un<br />
ottimo strumento che, portato a<br />
casa, nella tranquillità delle mura<br />
domestiche, permette un confronto<br />
più sereno con se stessi,<br />
nella dinamica di coppia e con<br />
la famiglia intera. L’incontro formativo<br />
si chiude con la recita del<br />
Credo e, spostandoci nel salone<br />
parrocchiale, ci fermiamo ancora<br />
per fare insieme quello che normalmente<br />
si vive in ogni famiglia.<br />
Ad oggi abbiamo sperimentato<br />
nel primo incontro l’agape fraterno,<br />
con un momento di convivialità,<br />
nel secondo incontro (nel<br />
giorno <strong>della</strong> festa <strong>della</strong> famiglia)<br />
la tombolata, diventata ormai<br />
tradizione per la nostra parrocchia.<br />
Da diversi anni, infatti, si organizza<br />
una tombolata destinata<br />
alla raccolta di fondi da devolvere<br />
in benefi cenza. Da due anni, in<br />
memoria e per volontà indiretta<br />
dello stesso Sabino, il piccolo e<br />
caro parrocchiano scomparso<br />
il 23 gennaio 2011, la nostra parrocchia<br />
ha adottato una bambina<br />
fi lippina alla quale è stato dato<br />
il nome di Sabina. Come l’anno<br />
scorso, anche quest’anno, pertanto,<br />
il ricavato sarebbe stato<br />
destinato alla piccola Sabina.<br />
A nulla, purtroppo, è servita la<br />
nutrita partecipazione a questo<br />
evento (un salone gremito all’eccesso<br />
da piccoli, giovani, adulti e<br />
anziani) perché abbiamo subìto<br />
un furto il giorno 31 dicembre che<br />
ha sottratto l’intera somma raccolta<br />
la sera precedente, somma<br />
che non era ancora stata quantifi<br />
cata. Il meschino gesto, pur lasciando<br />
un profondo sconforto<br />
in tutti noi, non ci impedisce di<br />
guardare con serenità e fi ducia<br />
il futuro… quando si crede in ciò<br />
che si fa, anche con sacrifi ci e rinunce,<br />
si è disposti sempre a fare<br />
<strong>della</strong> carità il motore <strong>della</strong> propria<br />
vita.<br />
Questa esperienza ha incoraggiato<br />
e raff orzato i valori che sono<br />
propri <strong>della</strong> famiglia ed ha educato<br />
ad uscire dall’ambito prettamente<br />
familiare, suscitando l’esigenza<br />
di mettersi al servizio degli<br />
altri e facendo <strong>della</strong> parrocchia il<br />
luogo in cui la famiglia porta anche<br />
la sua esperienza di servizio,<br />
la confronta alla luce <strong>della</strong> Parola<br />
di Dio e ne trae la forza per continuare.<br />
TRICARICO CATTEDRALE<br />
“È NECESSARIO CHE I FEDELI ABBIANO<br />
LARGO ACCESSO ALLA SACRA SCRITTURA”<br />
(Dei Verbum 22)<br />
di Antonio Chessa<br />
Nel celebre dramma di Samuel Beckett Aspettando Godot (del 1952), Vladimir<br />
dice ad Estragon : Hai mai letto la Bibbia? “ Estragon risponde: “La Bibbia?<br />
Devo averci dato un’occhiata”. Le battute che si scambiano questi due<br />
vagabondi protagonisti di questo dramma esprimono un atteggiamento comune<br />
a molti: un’occhiata bisogna pur darla a questo testo così acclamato<br />
ma , come accade per i classici , poco letto. Persino per i cattolici il poeta<br />
francese Paul Claudel non esitava a dire che essi nutrono nei confronti <strong>della</strong><br />
Bibbia un grande rispetto e questo rispetto lo dimostrano standone i più<br />
lontani possibile. In verità bisogna riconoscere che il Concilio Vaticano II ha<br />
fatto si che questa distanza fosse accorciata nella liturgia, nella catechesi e<br />
nella stessa teologia<br />
Sempre più anche in ambito laico si riconosce la necessità di avere tra le<br />
mani questo grande codice <strong>della</strong> cultura occid entale per poterne decifrare<br />
e ammirare le produzioni più alte nel campo delle arti e persino in al-