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dell'Anno della Fede - Webdiocesi

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Alla Scuola dei Santi<br />

fre, quando il Santo Padre soff re, quando<br />

Gesù soff re, voi fareste male le vostri<br />

adorazioni, le vostre riparazioni, se<br />

per piccole soff erenze vi lamentaste,<br />

se ogni cosa che ferisce voi vi abbattesse,<br />

tanto da non rendervi capaci di pensare<br />

ad altro. Figlie mie, sotto un capo<br />

coronato di spine non possono stare<br />

membra coronate di rose, e non dico<br />

solo di rose, ma non possono stare<br />

membra delicate. Accettare tutte le<br />

spine, tutto quello che ferisce il vostro<br />

amor proprio, le diffi coltà <strong>della</strong> vita comune,<br />

gli incomodi <strong>della</strong> casa, del vitto,<br />

tutto con amore. Non dico che non<br />

dovete soff rire, perché altrimenti non<br />

avreste alcun merito, ma pur soff rendo<br />

non dovete lamentarvi delle soff erenze;<br />

altrimenti le vostre riparazioni sarebbero<br />

nulle.<br />

In questo periodo sarete più raccolte,<br />

più mortifi cate, più caritatevoli<br />

scambievolmente e con quelli che sono<br />

causa di tanti dolori per la nostra Chiesa;<br />

intensifi cherete le preghiere per il<br />

Santo Padre e le farete con maggior<br />

fervore. Domani a questo scopo off rirete<br />

tutta la giornata. Questa dev’essere<br />

la vostra posizione nell’ora presente,<br />

questo il vostro posto ai piedi di<br />

Gesù Sacramentato.<br />

+ Raff aello Vescovo<br />

Inferma<br />

e ferma<br />

Maria fu chiamata a vivere la vocazione di ragazza destinata<br />

ormai ad essere “non-ferma” (inferma) sulle sue gambe,<br />

debole perciò, incapace di stare ritta, ed insieme<br />

condannata ad essere “ferma”, cioè immobile nella sua brandina.<br />

Le foto ce la presentano così: sempre bocconi sul letto, posizionata<br />

nello stesso modo, appoggiata sui gomiti, che le permettono<br />

di tenere sollevato il busto e la testa, di compiere qualche<br />

movimento e di guardare alla vita dalla spalliera anteriore del<br />

suo lettino. Per ogni altro movimento si richiederà l’aiuto di<br />

altri: per rigirarsi, per cambio di posizione, per cambio di letto,<br />

per le sue necessità fi siche, per prendere o depositare qualcosa<br />

ci sarà bisogno di altri. In poltrona o sulla sedia a rotelle non<br />

regge: vertigini e conati di vomito le impediscono l’uso di questi<br />

strumenti, che pur tanto alleviano il dolore dei paraplegici.<br />

Per Maria, aff etta da paraplegia fl accida, non fu possibile. Sempre<br />

e solo sul letto, sempre e solo nella stessa posizione!. Si lascia<br />

immaginare al lettore il disagio e la soff erenza di una ragazza, nel<br />

pieno <strong>della</strong> sua giovinezza, imprigionata in questo stato.<br />

In casi simili, nei caratteri forti si può originare o una disperazione<br />

nera, con ribellione e rifi uto dell’operato di Dio, avvero la<br />

costruzione di una robusta santità, con recupero di visione del<br />

nuovo stato come di un singolare privilegio dell’amore di Dio. I<br />

caratteri deboli giocano tragicamente alla malattia tra disperazioni<br />

e speranze, tra preghiere e bestemmie, tra urla e canti, tra pianti<br />

e rabbia, tra rimproveri e sfi de al Signore e pentimenti di corto<br />

respiro. Nei primi c’è una semiretta; segmenti, spezzoni di santità<br />

nei secondi.<br />

Maria era una ragazza determinata e risoluta e su certe cose non<br />

transigeva. E tale resterà essenzialmente pur contornando di<br />

bontà, di sorriso, di umiltà arrendevole la sua fortezza. Divenuta<br />

ammalata, non diventerà moralmente “in-ferma” (debole), ma<br />

sarà più “ferma”, ognor più confermandosi nella persuasione di<br />

una chiamata privilegiata avuta in dono dal Signore. Nel suo fi sico<br />

infermo, d’ora in poi potremo constatare e sperimentare una<br />

personalità robusta e ferma, ma non bloccata, in continua opera<br />

di raff orzamento e perfezionamento dei suoi tratti fi sionomicospirituali,<br />

che ne connoteranno, come unica e irrepetibile,<br />

l’immagine, mai foto-copia di altre. Sarà un “unicum”.<br />

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