dell'Anno della Fede - Webdiocesi
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36<br />
Territorio<br />
va insegnato a vivere la vita con<br />
fede e passione. Ci ripetevano di<br />
non accontentarsi nella vita e soprattutto<br />
di credere nelle proprie<br />
capacità perché quelle capacità<br />
ce le aveva fornito il Signore alla<br />
nostra nascita. Allora, forse ero<br />
troppo piccola per capire fi no in<br />
fondo il signifi cato di quegli insegnamenti<br />
ma in questi giorni mi<br />
è capitato di ripensarci proprio<br />
osservando questi due accadimenti.<br />
Ognuno di noi è capace<br />
di grandi cose perché ognuno è<br />
dono e opera di Dio ma occorre<br />
maturare la consapevolezza di<br />
ciò che siamo. Occorre “resuscitare”<br />
interiormente ed essere<br />
pronti a “mostrarsi” al mondo.<br />
Per questo, il Presepe in Vaticano<br />
sarà ricordato in questo anno<br />
<strong>della</strong> <strong>Fede</strong>, dai poco credenti solo<br />
per il protagonismo che la Basilicata<br />
si è ritagliata nel mondo ma<br />
dai credenti, come la capacità ad<br />
assumere con coraggio e forza<br />
l’invito a vivere la fede ed amare<br />
la vita, con la certezza che solo<br />
una fede autentica è capace di<br />
cambiare la vita, non solo quella<br />
spirituale ma anche e soprattutto<br />
quella economica e lavorativa.<br />
È un nuovo cammino di fede.<br />
Credere nell’amore del Signore<br />
che ci ha creati e donato qualcosa<br />
e credere nelle nostre capacità.<br />
Nelle festività natalizie<br />
il Braccio Carlo Magno<br />
in Vaticano ha ospitato<br />
la mostra, “Tradizioni, Arte e<br />
<strong>Fede</strong>” promossa dalla Regione<br />
Basilicata, dall’APT e dalla Soprintendenza<br />
per i Beni Storici<br />
Artistici ed Etnoantropologici<br />
<strong>della</strong> Basilicata, con il coordinamento<br />
<strong>della</strong> Direzione Regionale<br />
per i Beni Culturali e Paesaggistici<br />
<strong>della</strong> Basilicata. In vetrina alcuni<br />
tesori <strong>della</strong> nostra terra tra<br />
cui anche due pregiati pezzi <strong>della</strong><br />
diocesi di Tricarico. Si tratta di<br />
due madonne lignee una custodita<br />
a San Mauro Forte e l’altra a<br />
Stigliano. La prima, “La Madonna<br />
con Gesù Bambino in legno”<br />
risale al XVI secolo ed è riconducibile<br />
all’artista, Giovanni da<br />
Nola, <strong>della</strong> bottega napoletana.<br />
L’opera è una statua lignea che<br />
misura 164 cm di altezza ed è in<br />
legno scolpito, dipinto con i colori<br />
del blu, del verde e dell’oro.<br />
Custodita presso la Chiesa Madre,<br />
Santa Maria Assunta. L’altra<br />
opera, invece è custodita presso<br />
il convento di Sant’Antonio a<br />
Stigliano e anch’essa è attribuibile<br />
al XVI secolo di legno scolpito<br />
fi nemente dipinto e laccato.<br />
Due pezzi che insieme alle altre<br />
opere che componevano tutta<br />
la mostra sono state ammirate<br />
da migliaia di visitatori. Il gruppo<br />
lapideo dell’Annunciazione di<br />
Aurelio Persio, contestualizzato<br />
da immagini di riferimento relative<br />
al Presepe in pietra di Altobello<br />
Persio e Sannazaro Panza<br />
d’Alessano conservato nella<br />
Cattedrale di Matera; Il Presepe<br />
Anna Giammetta<br />
TRADIZIONE, ARTE E FEDE<br />
COME STIMOLO DI FIDUCIA<br />
E DI RIPRESA ECONOMICA<br />
lapideo <strong>della</strong> cripta di Santa Maria<br />
Maggiore a Tursi, attribuito<br />
alla bottega di Altobello Persio.<br />
Altre quattro splendide Madonne<br />
lignee cinquecentesche<br />
provenienti da Pisticci, Laurenzana,<br />
Tito, Marsico Nuovo). Due<br />
pannelli di aff resco, Adorazione<br />
e Visitazione, pertinenti il ciclo<br />
di aff reschi eseguito da Giovanni<br />
Todisco nel 1545 nel chiostro<br />
di Santa Maria d’Orsoleo a<br />
Sant’Arcangelo. Insomma una<br />
mostra ricca di risorse professionali<br />
altamente specializzate<br />
e con un cospicuo e signifi cativo<br />
numero di opere d’arte di grande<br />
pregio e importanza che ha<br />
aff ascinato il visitatore ma più<br />
che altro ha fatto conoscere la<br />
Basilicata dell’arte e <strong>della</strong> fede<br />
in un posto lontano dalla loro<br />
collocazione naturale. Anche<br />
questa una splendida occasione<br />
per scoprire una Basilicata<br />
tanto ricca di beni culturali e<br />
ambientali da poterli pensare<br />
come un importante motore di<br />
sviluppo dell’economia. Perché<br />
non bisogna vedere l’arte come<br />
un centro di costo ma come una<br />
potenzialità di crescita economica,<br />
da sfruttare e da valorizzare.<br />
L’arte è motore di sviluppo<br />
perché mette in moto una serie<br />
di competenze e di saperi di cui<br />
è forte e può competere con il<br />
resto d’Italia integrandosi con<br />
esso. Sostenere l’arte e la cultura<br />
lucana si può e si deve, come<br />
stimolo di fi ducia e di ripresa<br />
economica. E la Mostra del<br />
Braccio Carlo Magno ne è una<br />
recente scommessa vinta.