dell'Anno della Fede - Webdiocesi
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Vita in Diocesi<br />
UN CAPODANNO<br />
DI CARITÀ<br />
Si è ripetuto anche nel 2013 il capodanno alternativo<br />
organizzato dall’Azione cattolica <strong>della</strong><br />
diocesi di Tricarico; un’esperienza per tutti<br />
coloro che vogliono fare una scelta ben precisa:<br />
essere cristiani sul campo, togliendo del tempo e<br />
<strong>della</strong> festa a se stessi per farne dono all’altro. Se<br />
negli ultimi anni il capodanno alternativo si è svolto<br />
presso istituti e posti di disagio <strong>della</strong> diocesi e <strong>della</strong><br />
regione ( casa-famiglia Lo scoiattolo di Campomaggiore<br />
nel 2012, don Uva di Potenza nel 2011), questa<br />
volta l’AC diocesana si è concessa una “trasferta”,<br />
quella che ha visto i giovani partecipanti impegnati<br />
alla Caritas romana nei centri Gabriele Castiglion di<br />
Ostia e nella Citta<strong>della</strong> <strong>della</strong> Carita’ - Santa Giacinta<br />
di Roma. L’esperienza, al pari di quelle degli anni<br />
precedenti, è stata molto delicata, ma con la novità<br />
che il servizio prestato dai giovani di AC è stato di<br />
prima assistenza, cioè verso gente sì disagiata, povera<br />
, soff erente ma soprattutto emarginata e abbandonata<br />
a se stessa . La Caritas infatti rappresenta<br />
il primo approdo per i “poverissimi”, l’interfaccia<br />
tra la strada e gli istituti di accoglienza e ha come<br />
obiettivo quello di salvaguardare e tutelare le persone<br />
che vivono in condizioni di estrema soff erenza<br />
fi sica, mentale, materiale e che non possono<br />
permettersi cure e condizioni di vita migliori. Ben<br />
160 i pranzi serviti il giorno 31 dicembre dell’anno<br />
che ci ha appena lasciati, al Gabriele Castiglion; nello<br />
stesso centro i pasti serviti a cena sono stati circa<br />
100. In tutto questo i volontari AC, con l’aiuto dei<br />
coordinatori del posto, si sono organizzati al meglio<br />
per registrare tutti gli utenti del servizio mensa<br />
(ovviamente gratuito), distribuire vassoi, preparare<br />
i piatti, servire e lavare. Ma non solo questo. I giovani,<br />
in quanto cristiani, hanno avvertito la necessità<br />
di vivere quel tempo in una relazione più profonda<br />
con chi poteva sembrare semplicemente il cliente<br />
<strong>della</strong> mensa. Per questo motivo, oltre a consumare<br />
i pasti assieme ai poveri (eventualmente interagen-<br />
Giuseppe Dambrosio<br />
do con essi e avendo cura di non lasciare scoperti i<br />
vari settori <strong>della</strong> cucina), si è deciso di vivere l’attesa<br />
del nuovo anno nella condivisione di momenti di<br />
festa (musica e canzoni) e di gioco (tombola di fi ne<br />
serata). Alla mezzanotte auguri e panettone nel<br />
cortile <strong>della</strong> mensa. I giovani volontari hanno poi<br />
lasciato Ostia per recarsi all’alloggio facente parte<br />
<strong>della</strong> Citta<strong>della</strong> <strong>della</strong> Carita’ , dove, il primo giorno<br />
del nuovo anno, hanno partecipato alla Santa Messa<br />
assieme alla gente che trova ospitalità nel medesimo<br />
centro e, a pranzo, con le stesse modalità<br />
organizzative, hanno servito circa 110 pasti. Nel pomeriggio<br />
dello stesso giorno, breve visita al centro<br />
di Roma e al presepe di Franco Artese di Grassano<br />
in Piazza San Pietro. Infi ne il rientro in autobus con<br />
la consueta “messa in comune” di ciò che, a conclusione<br />
dell’esperienza, ha riempito il cuore di ciascuno:<br />
è emersa in maniera ancora più evidente la<br />
consapevolezza del disagio e <strong>della</strong> povertà che vive<br />
un gran numero di persone, ma allo stesso tempo<br />
la certezza di essere riusciti a rinunciare a qualcosa<br />
e a dedicare un tempo a qualcuno. È stato messo<br />
in rilievo,inoltre, il fatto che anche nel mondo occidentale<br />
ci sono delle situazioni di grande soff erenza<br />
la cui non esistenza è a volte data per scontata.<br />
Questo capodanno alternativo in particolare ha fatto<br />
anche comprendere quanto il compito di un volontario<br />
sia tutt’altro che semplice e banale: parole,<br />
sguardi, gesti possono infl uire molto sullo stato<br />
d’animo di una persona che, per quanto tribolata,<br />
ha sempre un orgoglio e una dignità. Infi ne come<br />
cristiani si raff orza l’impegno all’esercizio di quella<br />
virtù che sicuramente rende sensibili alle aspettative<br />
e alle esigenze materiali dell’uomo, ma che richiede<br />
anche tanta fede e tanta preghiera: la carità.<br />
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