Poesie di Ossian figlio di Fingal antico poeta Celtico

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X 112 X Dillrufle in polve . Di Duntaimo appena Si ravvifa la rombai appena il luogo S' addita , ov' ei cadeo d' OiTian per 1' afta . Qualche guerrier d' antica chioma , e ^ d' occhi Già fpenti dall' età , di notte affilo ^.Preflo un' accefa quercia, a' figli fuoi I miei fatti rammenta , e la caduta '^0 Dell' ofcuro Duntaimo; i giovinetti :, Piegano il capo alla fua voce, e brilla - .,!Nei loro IgLiardi meraviglia, e gioja.^ .',:;: Ritrovai Calto ad una quercia avvinto^ :;1 I fuoi ceppi recifi , e diedi a lui .^>eLa donzelletta dal .candido ftno. rvi^'Effi abitar iul Ttuta; Offian co' Tuoi Vittoriolb al Re fece ritorno. OS-
OSSERVAZIONI. t sii T orìentur In doyntbus ejus fpìnx , If. e. 54, V. 15. * . \ Dargo figlio di CoIIath è celebrato da Oflìan in altri Poemi . Diceiì ch^ egli ila /lato uccilo alla caccia da una fiera. Sufìiile ancora il lamento di Mingala , amica , o rpofa di Dargo , fopra il di lui corpo i ma io non faprei determinare fé fia veramente opera di Oiììan , o di qualche altro Poeta . Generalmente viene attribuito ad O/Tian , ed è fcritto nel fuo fiile ; ma non mancano tradizioni le quali lo fpacciano per una imitazione di OfTian fatta da un piti recente Cantore . Comunque fia , ficcome quefio lamento ha qualche merito poetico , così 1' ho inferito qui (otto . Già di Dargo lagrlmofa Vien la fpofa: Dargo è fpento ; ed ella il fa . Su ir Eroe ci afe un fofpira 5 Elia il mira : Infelice , e che farà ? Qual mattutina nebbia Anzi a Dargo fvania cor fofco e vile : Ma l'anima gentile Quafi ad Orientai lucida della Feaf] air apparir fuo vivida e bella . Chi era tra i garzoni il piìj vezzofo Mingala , Dargo il tuo diletto fpofo . Chi tra i faggi fedea primo m configlio Mingala , di Colante il nobil figlio , Toccava la tua man T arpa tremante , , Vo^
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OSSERVAZIONI. xOs'Ssian h rpeffo uf
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X 175' X Vidi Fillan she tacito pen
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X 177 X Dì Soiincorma biancicante
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X 179 .X V igni-crinito , V accigli
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Acìdormirari] in placido ripofo, E
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CANTO IV. VÔlà di Selma fulla roc
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X 227 X Serenità gli fi difFufe in
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X 1Ì7 X Querce intralciate co' fro
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X 2.99 X Mandotti al campo, e d' al
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. X 141 X Pommi a dormir nella perp
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^X245"X Su i loro paffi rapido anel
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X 251 X Mentre a lui folta raccosli
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S' ode fquillar , la nubiloia vefta
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Dai lor cento riifcei sboccare a to
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CANTO VIIL ^^-Ôme allor che dì ve
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X 285 X Non aiidran forfè trionfan
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X 289 X Daiia ciarpa Io feudo , e v
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X 2pi X- Kote mi fon V erbe dei col
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X 295 X Sorge dal lago , e quel pog
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)( 297 )( Piena e Ipk-ndicia allor
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CANTO II. O^'Ve fei regio figlio?,
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L'alzar del feno , e '1 voitegsiar
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CANTO liL XU Donde fpiccia , e dove
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