Poesie di Ossian figlio di Fingal antico poeta Celtico

X 121 X
Di luce amabiliflìma ridente ,
li nero crin fui petto ic cadla ,
Piegava V arco ,
Gentile incarco,
Curvetta in atto pien dì leggiadria.
Ella modrava il candidetto braccio ,
E parea neve
,
Che leve leve
Scende fui Cromia , e fi rafìbda ìq ghiaccio «
Vieni all' anima mia , tolto difs' io ^
Raggio d' Amore,
Vieni al mio core,
Alio mio core^ eh' è tutto defio .
Ma ella flafìì mefta , e non rifponde
Pende iuironde--e fi diftrugge in pianto,
Penfa a Colanto --e langue , e s' abbandona.
Dolce Cutona - - al duo! che si ti sface 5
Troverò pace f
CUTONA»
Lungi di qua mufcofa
Rupe fui mare incurvafi
D' antichi alberi om.brofa «
A' cavrioli è quella
Gradita foiitudine,
La gente Arven
1' appella •
Ivi air aer di Mora
S' alzan le torri , ivi '1 mio ben dimora o
' LarTa ! che incerto ei palpita
E ila j?uardando il mar,
Per difcoprir fé l'unica
Sua dolce cura p.ppar :
Oimè che dalia caccia
.
Le figlie ritornarono
Vede i ior' occhi turgidetti ,
E r amor mio dov' é ?
e iansuidi :
Tom. II. ;F Elle
,
,