Poesie di Ossian figlio di Fingal antico poeta Celtico

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Il peregrino, e in lor mirar sì fole,
N' ha meraviglia ; ma la notte il nembo
Vien dai delerto , e furibondo abbaffa
Le verdi cime : il dì vegnente ei torna ,
Vede le qucrcie al fuol : la vetta è rafa
> Stava Dartula nel dolor Tuo muta ,
E gii vide a cader : lagrima alcuna
Sudili occhi non appar ; ma pieno ha '1 guardo
D' aita , e nova triflezza : ai vento fparfi
Volano i crini ; le tingea la guancia
Pallor di morte; efcQ una voce a mezzo,
Ma 1' interrompon le tremanti labbra .
Venne Cairba ofciito , e dov'è, dille,
L' amante tuo ? dov' è il tuo Prence d' Età
Al carro nato ? hai tu vedute ancora
D' Uinor le iale , e di Fingallo i colli ?
Mugghiato avria la mia battaglia in Morven ,
Se non icontravan le tue vele i venti ;
Fora abbattuto dai mio brando irato
ringallo ilklTo , e farla lutto in Selma .
Dal braccio di Dartula abbandonato
Cadde lo feudo ; il fuo bel petto apparve
Candido , ma di fangue apparve tinto.
Perchè fitto nel fen le s'era un dardo, (a)
Come lilla di neve in fui iuo Nato
Ella cadeo r fopra V amato volto
Sparfa è la negra chioma , e V uno all' al^ro
Scorila frammiflo l'amorofo fangue ,
^Balla ,
bada ,
Diflero di Cairba i cento Vati
Baffa , baffa
Sei tu di Cola graziofa fìi-^lia .
.
Me-
(.7^ Ln tradizione comune rifeiirce che Dartula s'uccife.
Offiiin inerita piià fede. Non fi trova nelle pocfie antiche alcun
efempio di fuicidio, il che moiìra che guefta atrocità no»
era -n ufo in que' tempi .