Poesie di Ossian figlio di Fingal antico poeta Celtico

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. , X 20 )( Che curva pende fui rufcel di Ma non m' inganno^ io^ già ; Lara Colà vedi colà. Chi vien , chi viene Frettolofo , Affannofo ? Ei iblleva La lancia di Calmarre , Alcieta , Alcleta j : Ella è tinta di f-^nsiae . Ella fia tinta Del fangue de' nemic! , O lucra di Ca'iriir : mai la fiia lancia Non rirornò di lan-ae oflil di^^'vina. Mai non "cocco il 4uq arco 6 C'iC non colniiTe / ! Tuo cornetto de' poOenti il petto . Slama la puyna; eoli è fìamm,^ di morte. Di 'limi garzone dalia meua fretta j Ov' è Alcleta -il figlio («) i" Terna con la Tua fami? Torna in mezzo al rimbombo De >li ecchefj
X 21 X Guardi mefla inquieta, O madre di Calmar canuta Alcleta . Sì Carilo cantò ; ibpra il fuo icudo V Eros il ftava ad afcoltarlo intento Pofaron/l i cantor Tulle lor arpe, E fcefe il fonno dolcemente intorno . Deito era fol di Semo il figlio , è fifa Nella guerra avea l'alma, ornai la fiamma Già decadendo ddV acceie querele . Debole intorno roiTegi?iante luce Sparseli , roca voce odefl : 1' ombra Vien di Caimarre, ella al notturno raggio Lentamente palleggia : olcura al fianco Soffia la iua ferita , erra fcompofta La chioma , in volto ha tetra gioja , e fembra Che CucuUino alla iua grotta inviti O della notte nebulofa figlio , Diffe il dolce d' Hrina , e perchè fìtti Tieni tu in me quei tenebrofi Iguardi , . , , Ombra del fier Calmar ? figlio di Mata , Vcrreilù fpaventarmi , ond' io men fugga Dalla battaglia ? la tua delira in guerra Fiacca non fu , né 'i tuo parlar di pace, (j) Quanto da quel di pria , duce di Lara Torni diverib a me , Mi configli .' a fuggir iè forfè adeflb Ma no , Calmarre Io non fuggii giammai, né giammai l'ombre Mi fpaventaro : {ò) effe fan poco , e fiacche Son le lor delire , ed han nel vento albergo » ^Nei perigli il mio cor crefce, e s'allegra Nei fragor dell' acciar . Parti , e t' afcondi Dentro la grotta tua : no , di Calmarre Tu C/7) Vedi la parlata di Calmar nel I. Canto del Poema Epico . (5) Vedi la rifpofta di CucuUino a Coniial intorno l'ombra di Crugal nel Canto 5.
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S' ode fquillar , la nubiloia vefta
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)( ^6l t Di quella roccia fui cigli
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CANTO VIIL ^^-Ôme allor che dì ve
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X 289 X Daiia ciarpa Io feudo , e v
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X 2pi X- Kote mi fon V erbe dei col
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X 295 X Sorge dal lago , e quel pog
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L'alzar del feno , e '1 voitegsiar
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