Addio alle carni - Oltre la Specie
Addio alle carni - Oltre la Specie
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8 A miliardi nel piatto<br />
gano sia con le massicce importazioni di animali<br />
vivi (4,5 milioni di suini, bovini e ovicaprini,<br />
e 170.000 cavalli), sia con il fatto che alcune<br />
specie – soprattutto le vacche da <strong>la</strong>tte –<br />
sono <strong>la</strong>sciate campare per alcuni anni.<br />
Al<strong>la</strong> lista dei morti vanno aggiunte decine di<br />
milioni di animali vittime di epidemie negli <strong>alle</strong>vamenti<br />
intensivi, quindi uccisi e non consumati.<br />
In pochi mesi, l’ultima crisi del<strong>la</strong> Bse ha<br />
fatto uccidere e incenerire solo in Italia<br />
81.000 bovini colpevoli di avere più di 30 mesi<br />
(in Europa quasi 600.000). L’influenza aviaria<br />
ha fatto eliminare 14 milioni di vo<strong>la</strong>tili negli<br />
ultimi anni, solo in Italia. In Sardegna il morbo<br />
del<strong>la</strong> lingua blu è costato in un anno <strong>la</strong> vita a 2<br />
milioni di pecore. L’afta epizootica del 2001 in<br />
Gran Bretagna ha incenerito 2,4 milioni di<br />
animali.<br />
Gli animali rendono da vivi e soprattutto da morti. Quelli italiani, in cambio di circa<br />
12 milioni di tonnel<strong>la</strong>te di mangimi, hanno prodotto nel 2000, a titolo di esempio: 1<br />
milione di tonnel<strong>la</strong>te di carne<br />
avico<strong>la</strong>, 11 miliardi di uova,<br />
880.000 tonnel<strong>la</strong>te di carne<br />
bovina, 1,1 milioni di tonnel<strong>la</strong>te<br />
di carne suina, 240.000 tonnel<strong>la</strong>te<br />
di carne cunico<strong>la</strong>,<br />
45.000 tonnel<strong>la</strong>te di carne<br />
ovicaprina, 12,5 milioni di tonnel<strong>la</strong>te<br />
di <strong>la</strong>tte.<br />
Consumi sofferti: carne,<br />
pesce, <strong>la</strong>tte, uova<br />
L’Italia è deficitaria per tutti i<br />
“prodotti animali” (in partico<strong>la</strong>re<br />
carne bovina, suina e <strong>la</strong>t-<br />
Mercati infernali<br />
L’enorme mercato era nettamente suddiviso in<br />
due zone. La prima trionfava di colori e profumi,<br />
fra frutta, ortaggi, semi oleosi, spezie, cereali.<br />
Nel<strong>la</strong> seconda, odore di putrefazione, sangue e<br />
paura. Strette gabbie con vo<strong>la</strong>tili. Cassette di<br />
p<strong>la</strong>stica guizzanti di pesci in asfissia. Squarci di<br />
carne, scatole di uova. Per terra piume, rivoli di<br />
sangue, budel<strong>la</strong>, escrementi. Rumori di accette,<br />
ur<strong>la</strong> dei polli, ur<strong>la</strong> mute dei pesci..<br />
La passante si disse: ecco là il cibo divino, qua il<br />
cibo diabolico.