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Addio alle carni - Oltre la Specie

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Carne e fame globalizzate<br />

mercato brasiliano, rovina per i piccoli<br />

produttori locali).<br />

L’Etiopia, emblema del<strong>la</strong> malnutrizione<br />

infantile e adulta, anche nei<br />

momenti di carestia più grave coltivava<br />

ed esportava semi oleosi per<br />

l’alimentazione animale.<br />

Il Brasile ha aumentato fino a 60<br />

milioni di ettari <strong>la</strong> superficie coltivata<br />

a soia che esporta per metà<br />

<strong>alle</strong> st<strong>alle</strong> europee.Vende all’estero<br />

anche carne bovina in quantità; e<br />

bovini vivi, ingrassati sui pascoli per i quali è stata bruciata viva <strong>la</strong> foresta amazzonica.<br />

In Brasile, i malnutriti sono oltre 30 milioni, in gran parte contadini senzaterra<br />

che non hanno alcun accesso <strong>alle</strong> enormi distese possedute da <strong>alle</strong>vatori <strong>la</strong>tifondisti.<br />

Un giornalista e sociologo colombiano ha chiesto in una lettera al<strong>la</strong> Comunità europea<br />

di non aumentare le importazioni di carne dal suo paese: per non immiserire ulteriormente<br />

i contadini poveri. Infatti, più vendite significa più terre convertite a pascolo,<br />

<strong>alle</strong>vando un capo per ettaro soltanto. E sono suoli che i ganaderos, <strong>alle</strong>vatori<br />

<strong>la</strong>tifondisti, con le loro feroci squadre di paramilitari, rubano al<strong>la</strong> foresta o agli agricoltori<br />

poveri. In Colombia 40 milioni di terre sono pascoli di <strong>la</strong>tifondisti, mentre<br />

solo 5 milioni sono coltivati a vegetali da piccoli agricoltori. L’<strong>alle</strong>vamento ha bisogno<br />

di pochissima manodopera, a differenza dell’agricoltura “vegetale”, e praticamente<br />

non paga tasse. La disoccupazione e <strong>la</strong> miseria derivanti dal<strong>la</strong> conversione a<br />

carne di intere superfici contribuiscono ad alimentare <strong>la</strong> guerra che insanguina il<br />

paese.<br />

L’Occidente non è il solo destinatario di carne e cereali. Il Medio Oriente importa<br />

massicce quantità di carne e animali vivi dall’Asia.<br />

Caso paradossale è l’India, perché è l’unico paese al mondo <strong>la</strong> cui Costituzione<br />

prevede l’obbligo di “compassione” per tutti i viventi; l’unico dove tradizionalmente<br />

le donne disegnano figure geometriche con farina di riso davanti <strong>alle</strong> porte (come<br />

atto beneaugurante ma anche) per nutrire le formiche; l’unico fondato su una<br />

filosofia sostanzialmente vegetariana; l’unico dove le vacche erano sacre. Eppure<br />

da qualche tempo, non solo nell’enorme paese è diventato “moderno” mangiare<br />

non vegetariano, ma l’India esporta il 75% del<strong>la</strong> carne che produce: bufali, capre e<br />

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