Addio alle carni - Oltre la Specie
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Riconvertire le fabbriche animali<br />
curiosi animali. Si pensi al<strong>la</strong><br />
violenza fatta a un suino<br />
che ha a disposizione anziché<br />
10.000 metri quadrati,<br />
un metro quadrato soltanto.<br />
E si pensi a quanti ettari<br />
occorrerebbero per<br />
“sostenere” in modo<br />
estensivo, ad esempio, i 12<br />
milioni di suini consumati<br />
dagli italiani ogni anno.<br />
E le uova? Per ragioni etologiche<br />
e di sostenibilità<br />
ambientale, l’agricoltura<br />
biologica considera un carico<br />
massimo di qualche<br />
centinaio di galline per ettaro!<br />
Ciò significa che per<br />
produrre biologicamente<br />
in Italia i 12 miliardi di uova consumati all’anno occorrerebbero circa 5 milioni di ettari:<br />
un terzo del<strong>la</strong> superficie agrico<strong>la</strong> italiana.<br />
È evidente <strong>la</strong> necessità di ridimensionare drasticamente i consumi, come <strong>la</strong> produzione.<br />
Andando oltre: proponiamo forse produzioni e consumi di <strong>la</strong>tte e uova, ma non di<br />
carne, quindi <strong>la</strong> fine degli <strong>alle</strong>vamenti di maiali, polli, razze bovine da carne, conigli,<br />
pesci; tutto ciò con una buona vita con spazi e aria per vacche e galline (pazienza<br />
per vitelli e pulcini maschi da eliminare subito o quasi, nonché per vacche e galline<br />
vecchie da rottamare a fine produzione)?<br />
Oppure proponiamo uno scenario che, pur di garantire <strong>la</strong>tte e uova per un mondo<br />
di vegetariani (ma non vegani), si impegna a mantenere maschi, galline vecchie e vacche<br />
stanche fino a morte naturale? Ammesso che ci siano le superfici per ospitarli e<br />
quelle per nutrirli...<br />
Ultimo scenario (il più coerente, benché appaia estremistico): possiamo spingerci a<br />
immaginare un modello agroalimentare che prescinda dal<strong>la</strong> componente animale e si<br />
fondi in lungo e in <strong>la</strong>rgo sulle proteine vegetali di terra e di mare?