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Addio alle carni - Oltre la Specie

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Le sofferenze del<strong>la</strong> carne<br />

futura fettina di “vitel<strong>la</strong>” da dietro un box (per fortuna in via di abolizione) non si<br />

dimentica.<br />

Gli altri cuccioli vivono di più, ma in modo gramo. Detenuti in batterie o box, con i<br />

pavimenti di cemento o di ferro. Ergasto<strong>la</strong>ni senza ora d’aria. La loro vita è come un<br />

viaggio perenne in un ascensore troppo pieno. Nei <strong>la</strong>ger zootecnici gli animali non<br />

possono nemmeno girarsi, ripulirsi, alzarsi, sdraiarsi, stirare le membra: eppure queste<br />

sono state dichiarate “libertà basi<strong>la</strong>ri” da commissioni veterinarie internazionali.<br />

Le vitelline, future <strong>la</strong>ttifere, vivono per alcuni mesi imprigionate in metalliche gabbiette<br />

individuali sopraelevate: gli <strong>alle</strong>vatori vogliono control<strong>la</strong>rne l’alimentazione e<br />

temono ma<strong>la</strong>ttie intestinali. Da adulte produrranno fino a 40 litri al giorno, sviluppando<br />

mastiti e deformazioni artico<strong>la</strong>ri. Molte piccole st<strong>alle</strong> tradizionali tengono ancora<br />

le vacche al<strong>la</strong> catena perpetua. Le altre, in impianti più moderni, vivranno a stabu<strong>la</strong>zione<br />

cosiddetta “libera”: muovendosi all’interno del<strong>la</strong> stal<strong>la</strong>, con corsia centrale<br />

e cuccette da riposo, in tutto qualche metro quadrato pro capite a disposizione e<br />

aperture per <strong>la</strong> circo<strong>la</strong>zione dell’aria. Le più fortunate dispongono del paddock: il<br />

“giardinetto”, uno spazio esterno recintato.<br />

I bovini potrebbero vivere fino a 20 anni, ma le vacche da <strong>la</strong>tte diventano meno produttive<br />

verso i quattro-cinque anni: via al macello allora. I maschi delle razze da carne<br />

– molti dei quali provengono dall’estero, portati via da molto piccoli – sono macel<strong>la</strong>ti<br />

intorno ai 18 mesi. Essi hanno <strong>la</strong> fortuna di restare qualche mese con <strong>la</strong> madre,<br />

correndo nel<strong>la</strong> stal<strong>la</strong>; ma passeranno il resto del<strong>la</strong> vita in box collettivi per il “finissaggio”<br />

(ingrassaggio) con pochi metri quadri a disposizione.<br />

Il pascolo? Un miraggio. In Italia, i bovini da carne e da <strong>la</strong>tte che vi hanno accesso sono<br />

poche centinaia di migliaia: quelli delle razze italiche o del<strong>la</strong> zootecnia biologica; e<br />

nemmeno tutti.<br />

Molti dei cavalli macel<strong>la</strong>ti e mangiati in Italia arrivano dall’Est europeo. Ma non hanno<br />

fatto <strong>la</strong> bel<strong>la</strong> vita di Furia. Sono in genere grossi animali da tiro, con molta fatica<br />

sul<strong>la</strong> groppa.<br />

I maialini neonati sono <strong>la</strong>sciati in pace – dopo l’estrazione routinaria dei denti! –<br />

qualche giorno, al<strong>la</strong>ttati dal<strong>la</strong> madre prigioniera; ma entro poche settimane, sono<br />

sottoposti a castrazione senza anestesia, allontanati dal<strong>la</strong> madre e trasferiti in gabbiette<br />

con pavimento metallico grigliato (i più fortunati sul<strong>la</strong> paglia).A tre mesi passeranno<br />

con i maiali all’ingrasso: pochissimo spazio da calpestare, al chiuso, senza<br />

poter grufo<strong>la</strong>re né coricarsi sul<strong>la</strong> paglia, visto che il pavimento di cemento fessurato<br />

è <strong>la</strong> norma.<br />

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