individuo e insurrezione - Autistici
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Sandro Galli<br />
Dibattito 13.12.1992<br />
Ciò che ho fatto è importante per tutti, perché per tutti gli insegnanti è stato<br />
tolto l'obbligo del giuramento. Ma l'effetto è stato importante soprattutto per<br />
me. Un fatto esemplificativo: avrei potuto dopo due mesi di sciopero della<br />
fame ottenere, attraverso un'offerta di contrattazione dei sindacati, ma soltanto<br />
per me, l'esenzione dal giuramento; io invece ho continuato per undici mesi<br />
perché il giuramento fosse tolto per tutti. Questa è una cosa che deve far<br />
riflettere un po' di più. La maturazione è un fatto individuale. Io penso che vi<br />
sia stata una maturazione, e un esempio di propaganda del fatto: vi sono stati<br />
anche casi successivi, in cui un certo tipo di lotta ha dato degli esiti. Se poi,<br />
guardando il movimento nella sua interezza, uno mi dicesse che non vi è stata<br />
una maturazione, io potrei rispondere che ciò riguarda i compagni e non è<br />
affar mio. Io ho agito nel contesto di una lotta da <strong>individuo</strong>. E d'altra parte<br />
quando ieri ho parlato della necessità di pensare alla coerenza dei fini con i<br />
mezzi, ho però anche aggiunto che il fine viene valutato a posteriori. In altri<br />
termini: io la lotta l'ho fatta; è stata una lotta individuale ed ho vinto.<br />
Enrico Ferri<br />
Franco Di Sabantonio ha detto giustamente che Stirner non cita il termine<br />
anarchia, anche perché l'anarchismo non esiste ancora come pensiero organizzato,<br />
con i suoi teorici. Basti pensare a La reazione in Germania di Bakunin,<br />
che è del 1842, è uno dei primi scritti di Bakunin e non mi pare che in<br />
esso si parli di anarchia; l'Unico è stato scritto negli anni 1843 e 1844.<br />
La cosa interessante è però che forse Stirner è l'unico dei pensatori(e in questo<br />
senso è forse più anarchico degli stessi anarchici) che non prospetta un'alternativa<br />
istituzionalizzata, cioè un tipo diverso di Stato, e un'altra società.<br />
Bakunin, per esempio, fa una netta distinzione fra Stato e società, perché la<br />
società non è lo Stato e viceversa. Per Bakunin la società è una forma di<br />
associazione naturale, spontanea, legata ad elementi culturali, geografici e<br />
storici, mentre lo Stato è un'aggregazione di tipo ideologico, fondato sulla<br />
gerarchia, quindi c'è una notevole differenza tra questi due momenti. Stirner<br />
invece mi pare che vada oltre. La polemica contro il comunismo, e potrebbe<br />
anche essere una polemica contro l'anarchismo, è contro una dottrina politica<br />
che privilegia la società sull'<strong>individuo</strong>. Tutta la polemica contro Proudhon, i<br />
socialisti, i comunisti, è proprio contro l'idea che l'<strong>individuo</strong> deve subordinare<br />
la sua vita a degli interessi collettivi. Quindi, da questo punto di vista, paradossalmente,<br />
è più anarchico degli anarchici: per lui non esiste un'organizzazione<br />
sociale nella quale l'<strong>individuo</strong> si riconosce.<br />
Però i problemi rimangono, perché quando Stirner offre un'alternativa sul<br />
piano organizzativo, l'unione degli egoisti, in qualche modo crea una nuova<br />
forma di aggregazione, che non è una nuova forma di società, di comunità.<br />
Alcuni autori equiparano l'unione degli egoisti ad una forma di comunità che<br />
viene tenuta insieme da legami spirituali, ma l'unione è tutt'altro. Stirner lo dice<br />
espressamente. L'unione degli egoisti non è né una lega naturale, né una lega<br />
spirituale; cioè non è tenuta insieme né da vincoli di sangue, come la famiglia,<br />
per esempio, né da vincoli spirituali come nello Stato e come in tutte le forme<br />
di società ideologiche; è uno strumento attraverso il quale l'<strong>individuo</strong> riesce ad<br />
arrivare oltre i suoi limiti, però è sempre un mezzo.<br />
Quindi è un problema considerare Stirner anarchico, in quanto egli non nega<br />
ogni forma di dominio e ogni forma di potere: non nega il potere dell'io, il dominio<br />
dell'io e la sua capacità di affermazione. Non bisogna santificare Stirner.<br />
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