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individuo e insurrezione - Autistici

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Massimo Passamani<br />

delle sue potenzialità. Infatti non essendo in potere di soddisfare<br />

da solo tutti i suoi bisogni, associandosi sacrifica solo ciò che<br />

non possiede, cioè «non sacrifica un bel niente». Detto in altri<br />

termini: non avendola, la libertà di «far da solo», non è possibile<br />

sostenere che egli la sacrifichi unendosi (ed ovviamente accordandosi)<br />

con gli altri. In ogni caso, se proprio di limitazione si<br />

vuole parlare, ciò che nell'unione viene ridotta è la libertà (si<br />

tratta comunque di restrizioni reciproche e non determinate –<br />

come nello Stato e nella chiesa – dall'autorità e dal sacro), non<br />

l'individualità propria. Per Stirner «l'ideale della ‘libertà assoluta’<br />

ripresenta le stesse assurdità di ogni assoluto». Solo chi pensa<br />

– religiosamente – alla libertà assoluta può non scorgere le<br />

differenze tra una forma di relazionalità che garantisca a ciascuno<br />

l'espressione della propria esclusività (e non limiti la sua<br />

libertà se non con quelle regole che sono insite nel rapporto<br />

stesso) 22 e un ordine comunitario che si basa – in quanto sacro<br />

– sulla sudditanza e sulla mancanza di autovalorizzazione dei<br />

singoli.<br />

Poiché l'unione, a differenza della società, dello Stato o della<br />

chiesa, non ha un'esistenza autonoma rispetto ai singoli individui<br />

che la compongono, la sua durata è determinata dagli interessi<br />

dei «partecipanti». Si tratta quindi di un «riunirsi incessante»<br />

contrapposto all'«esser-già-riuniti» tipico di (e fondante)<br />

ogni relazione gerarchica; un prender-parte ad un gioco di cui si<br />

contribuisce a stabilire le regole, contrapposto ad un esserparte<br />

di un ordine sociale che si presenta come autorità e impone<br />

le proprie leggi.<br />

L'unione non è solo un'alternativa alla società, ma anche uno<br />

strumento per insorgere, rivoltarsi contro la gerarchia, l'autorità,<br />

lo Stato (termine, questo, con cui Stirner indica spesso tutto ciò<br />

che sussiste). Sia che la si consideri come forma relazionale<br />

alternativa, sia che la si consideri come associazione-contro,<br />

l'unione è strettamente connessa alla ribellione.<br />

Se «il mio egoismo ha interesse a liberare il mondo affinché<br />

esso diventi - mia proprietà» 23 , la demolizione del sussistente, il<br />

rovesciamento delle condizioni date, pur essendo conseguenze<br />

inevitabili della ribellione, non esauriscono la mia spinta alla<br />

sollevazione, la quale è il solo modo per affermare la mia centralità<br />

rispetto al mondo, quindi ai miei rapporti. Senza sollevazione<br />

non posso creare delle relazioni non mediate, da Dio o<br />

dallo Stato, dei «rapporti reciproci tali che ognuno [...] possa<br />

22 I limiti consitono in obblighi relazionali, non morali, o, se si preferisce, metodologici<br />

e non deontologici.<br />

23 L'unico, cit., p.320.<br />

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