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individuo e insurrezione - Autistici

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Enrico Ferri<br />

‘unico’ ci possiamo riferire ad ogni uomo: ognuno è unico, anche<br />

il soggetto alienato per eccellenza, «il cristiano». Ognuno<br />

infatti è la risultante di un insieme di caratteri, qualità, attitudini<br />

tanto generali che particolari o, addirittura, esclusive; l'insieme<br />

costituisce quell'<strong>individuo</strong> particolare che noi chiamiamo Paolo,<br />

Francesco, Giovanni e così via, insieme irripetibile che fa di<br />

ognuno un unicum, riproducibile se non con delle astrazioni,<br />

quali sono appunto i nomi 9 . Allo stesso modo ognuno è «egoista»<br />

e segue il proprio interesse, anche se «il cristiano», come<br />

ogni soggetto alienato, confonde il suo Ego con questa o quella<br />

parte dell'io che viene assolutizzata ed eletta a natura umana, a<br />

carattere universale dell'uomo a cui tutto subordinare.<br />

Unicità in senso proprio, in senso forte, non è però un carattere<br />

solo formale, non rappresenta un mero elemento di originalità e<br />

di differenziazione degli individui fra di loro; come ricordavo,<br />

l'unicità è la forma più alta e pura di egoismo, la condizione in<br />

cui si tende ad affermare non una parte dell'io – un sentimento,<br />

una fede, un bisogno – ma l'individualità nella sua interezza,<br />

attraverso e contro ogni altro soggetto.<br />

Già nel titolo dell'opera di Stirner – L'unico e la sua proprietà – si<br />

viene a definire la nuova relazione che un soggetto non alienato,<br />

«l'unico», l'egoista in senso proprio, cioè «coerente con se<br />

stesso», stabilisce con l'altro da sé, con il «non-io»: siccome l'io<br />

è tutto, l'altro da sé è necessariamente il non-io, tanto dal punto<br />

di vista della differenziazione che del valore. Questo «non-io»,<br />

«l'oggetto» distinto dal soggetto, quando viene ridotto a materiale<br />

d'uso dall'io e dell'io, viene definito come proprietà 10 .<br />

Stirner ricorre al termine di proprietà, parola antichissima di<br />

origine latina che ha assunto prevalentemente una valenza<br />

giuridico-economica, che, a differenza dell'altro termine del titolo,<br />

«unico», ha dei significati suoi propri. Se, infatti, parliamo di<br />

‘Unico’, con la maiuscola, il pensiero va subito a Stirner, se parliamo<br />

di proprietà il pensiero va a tutt'altro.<br />

9 Questo aspetto viene sottolineato da Stirner nella risposta alle critiche che<br />

Feuerbach aveva rivolto a L'Unico. Stirner replica a quest'ultimo sulla Rivista<br />

quadrimestrale di Wigand (Wigand's Vierteljahrschrift) , parlando di sé in terza<br />

persona e dicendo fra l'altro:«Stirner nomina l'Unico, dicendo anche: i nomi<br />

non ti denominano. Egli lo esprime quando lo chiama l'Unico; e pure aggiunge<br />

che l'Unico è soltanto un nome. Intende dunque qualcosa di diverso da quello<br />

che dice; come, per esempio, colui che ti chiama Luigi, non intende un Luigi in<br />

genere, ma te, per il quale non ha alcuna parola». Cito da M: Stirner, Scritti<br />

minori, a cura di Giorgio Penzo, Bologna 1983, p. 104.<br />

10 Al tema della proprietà stirneriana dedico un'analisi dettagliata nel mio libro<br />

L'antigiuridisrno di Max Stirner, Milano 1992, pp.185-215.<br />

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