individuo e insurrezione - Autistici
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Enrico Ferri<br />
«abbandonato» crolla da sé. Come può funzionare una macchina<br />
se ogni sua parte comincia a funzionare autonomamente,<br />
prescindendo dalle altre parti e dal tutto? Mentre, però, il rivoluzionario<br />
vuol ricreare una nuova macchina, un ordine fisso,<br />
«nuove istituzioni», nelle quali il singolo sarebbe, ancora una<br />
volta, parte, membro, componente; il rivoltoso invece si considera<br />
«tutto in tutto» e non vuole riedificare nuove istituzioni che<br />
lo ridurrebbero da tutto a parte. La nuova forma relazionale degli<br />
egoisti è "l«unione» fondata sul presupposto assiologico che<br />
l'<strong>individuo</strong> vale «infinitamente più dell'unione» 44 e concepita<br />
come strumento e proprietà dell'io.<br />
L'egoista si rivolta non per creare un nuovo ordine generale, per<br />
sostituire la vecchia costituzione con una nuova, ma per trasformare<br />
l'ordine delle sue relazioni, il ruolo che egli ha nel rapporto<br />
con gli altri. Stirner è convinto che «la rottura del sacro<br />
può generalizzarsi», cioè diffondersi, rivoltare l'ordine esistente<br />
e sostituire ad esso nuovi equilibri dinamici fondati sul libero<br />
accordo, ma pure su una conflittualità altrettanto diretta, cioè<br />
non regolata da terzi, non mediata, poiché il terzo rappresenta<br />
sempre l'universale, cioè un criterio alienante, un medio astratto.<br />
L'esempio di rivoltoso e di rivolta che Stirner offre al lettore<br />
desta, sulle prime, non poco stupore: è l'ultimo che ci si potrebbe<br />
aspettare da uno che come lo Zarathustra di Nietzsche è «il<br />
più ateo fra coloro che non credono in Dio», da un filosofo che<br />
è stato considerato l'anticristo della filosofia moderna. Lo stesso<br />
Stirner avverte l'apparente stravaganza del suo esempio ed,<br />
infatti, così esprime:<br />
«Cercando un paragone che illustri più chiaramente la cosa, mi<br />
viene in mente, contro ogni aspettativa, la fondazione del cristianesimo»<br />
45 .<br />
Il cristianesimo, quindi, rappresenta il primo esempio di rivolta<br />
storica e Gesù Cristo il più grande dei ribelli. L'esempio è strano<br />
solo in apparenza e non può certo considerarsi un atto di piaggeria<br />
verso la censura prussiana, del tutto privo di senso, posto<br />
com'è in un libro in cui si trovano valide giustificazioni del furto,<br />
dell'incesto, dell'apostasia, dello spergiuro e sotto certi aspetti,<br />
per lo meno teoretici, addirittura dell'omicidio.<br />
L'esempio in cui si identificano cristianesimo e rivolta non è una<br />
forzatura, al contrario è l'unico esempio di rivolta storica che un<br />
44 Ivi, p.323.<br />
45 Ivi, p.331.<br />
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