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individuo e insurrezione - Autistici

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Massimo Passamani<br />

Per lo stesso ordine di ragioni non è inutile soffermarsi su alcune<br />

delle maggiori e più ricorrenti critiche che sono state mosse<br />

alla relazionalità stirneriana. Infatti, pur essendo il pensiero di<br />

Stirner l'oggetto di tali critiche, buona parte del loro contenuto<br />

può essere riferita, più in generale, ad ogni concezione che<br />

radicalmente affermi la centralità dell'<strong>individuo</strong>.<br />

In Stirner è chiara la consapevolezza che un'oltranzistica difesa<br />

dell'individualità propria è, prima che un modo di vivere, un modo<br />

di capire. Quando Stirner, riprendendo il motto protagoreo,<br />

sostiene che «il singolo è misura di tutte le cose», intende esattamente<br />

questo. Non si può comprendere il suo modo di pensare<br />

i rapporti tra gli unici se prima non si è compreso il suo modo<br />

di concepire il mondo dell'unico. Allo stesso modo, non si può<br />

capire l'insieme degli individui proprietari – l'unione degli egoisti<br />

– se prima non si è capito ciò che Stirner intende per <strong>individuo</strong><br />

proprietario. «Ciascuno è il centro del suo mondo. Mondo è<br />

soltanto ciò che non è egli stesso, ma che però gli appartiene,<br />

che è in rapporto con lui, che esiste per lui.<br />

Tutto gira intorno a te; tu sei il centro del mondo esterno e il<br />

centro del mondo del pensiero. Il tuo mondo arriva fin dove arriva<br />

la tua capacità di capire; e ciò che tu abbracci, è tuo per il<br />

solo fatto che lo comprendi.Tu unicamente sei unico soltanto<br />

insieme alla tua proprietà» 2 .<br />

Questo passo sintetizza, a mio avviso, tutto L'unico e la sua<br />

proprietà. Il modo stirneriano di intendere i rapporti interindividuali,<br />

vale a dire la nozione dell'utilizzabilità reciproca, ne rappresenta<br />

soltanto la logica e necessaria conseguenza. Affermare<br />

che ciascuno è il centro del suo mondo, significa negare<br />

qualsiasi forma di autorità e di gerarchia, in quanto esse pretendono<br />

di imporre le loro centralità e, imponendo un prospettivismo<br />

diverso e contrapposto a quello del singolo, lo spogliano<br />

della sua proprietà.<br />

Sottolineando l'universalità dell'unicità (nel senso che ognuno è<br />

unico), Stirner non si pone come il centro, ma come un centro.<br />

Quindi l'unicità è strettamente collegata alla reciprocità.<br />

Quando Stirner parla di mondo, intende quel complesso di relazioni<br />

che l'unico intrattiene con l'altro da sé, sia esso cosa o<br />

persona. La centralità rispetto al mondo è dunque centralità<br />

rispetto ai propri rapporti, ed essendo questi ultimi «espressione<br />

di reciprocità, azione, commercium tra i singoli» 3 , vediamo<br />

2 Ibidem, p.113.<br />

3 Max Stirner, L'unico e la sua proprietà, trad. di L. Amoroso, ed. Adelphi,<br />

Milano 1979, p. 228. A questa edizione si riferiscono le citazioni successive.<br />

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