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individuo e insurrezione - Autistici

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Giorgio Penzo<br />

Religion, che si trova negli Scritti minori, che «Dio è indifferente<br />

come una pietra» 15 . Se Dio è indifferente al filosofare autentico,<br />

non ha senso per Stirner la «svolta» antropologica di Feuerbach<br />

poiché nel nuovo orizzonte del divino in chiave antropologica<br />

rimane sempre intatta la natura inautentica del rapporto tra<br />

soggetto e oggetto. Si tratta sempre di un rapporto di dipendenza<br />

o di servaggio. Il Dio trascendente o il divino umano è sempre<br />

un «al di là» e quindi rimane sempre una realtà estranea.<br />

Queste considerazioni valgono pure per il fenomeno del cristianesimo,<br />

dato che il cristiano è soggetto soltanto allo spirito.<br />

Come in Nietzsche, pure in Stirner la polemica con il cristianesimo<br />

è in primo luogo di natura filosofica. Si tratta sempre del<br />

compito di superare l’estraniazione dell’ io come spirito. Ogni<br />

prodotto dello spirito in quanto dimensione inautentica dell’io è<br />

come tale fantasma (Spuk, Gespenst, Sparren). Quindi Dio è<br />

fantasma, sia che si presenti in veste cristiana o in veste liberale,<br />

che per lo più viene espressa con il termine di umanità (Humanitat,<br />

Menschheit). Superare la dimensione dello spirito significa<br />

superare la divisione che lacera l’io tra essere e dover<br />

essere per riconquistare l’esistenziale unità dell’essere inteso<br />

come unico.<br />

Come si vede, l’io inteso come unico rappresenta in fondo un<br />

ulteriore sforzo per superare ogni concezione idealistica che<br />

lacera l’esistenza come tale. Se Feuerbach pensava di aver<br />

superato il pericolo dell’idealismo con la sua svolta antropologica<br />

della teologia, Stirner scava più a fondo in questo solco<br />

quando fa presente che pure questa volta rimane sempre su un<br />

terreno idealistico. Il divino antropologico è in fondo una produzione<br />

dello spirito. Si tratta in altre parole di chiarire ulteriormente<br />

la tematica della secolarizzazione aperta in modo così clamoroso<br />

da Feuerbach. Stirner è convinto che la dimensione<br />

dell’unico deve essere del tutto consacrata (entweiht), despiritualizzata<br />

(entheiligt) e sdivinizzata (entgottert). Il portare fino<br />

alle sue ultime conseguenze la «sdivinizzazione» significa in<br />

ultima analisi mettere in luce sempre più l’autentica realtà<br />

dell’unico come proprietà e di conseguenza l’autentico filosofare.<br />

6. Se si tengono presenti queste riflessioni, si capisce perché le<br />

diverse critiche che Feuerbach muove a Stirner all’inizio del suo<br />

saggio polemico sull’essenza del cristianesimo in rapporto<br />

all’unico non possono convincere Stirner. All’obiezione fonda-<br />

15 Cfr. G. PENZO, Max Stirner. La rivolta esistenziale, cit.<br />

17

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