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rappresentazioni e pratiche tradizionali della castanicoltura in alto ...

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2.4 L’INFLUENZA DEL CIELO E LA CASTANICOLTURA: I SAPERI, LE PRATICHE,<br />

L’ESPERIENZA<br />

Il bosco e i suoi molteplici prodotti erano per le comunità rurali dell’Alto Tevere fonte di vita e<br />

sostentamento e possedere un castagneto significava, nella maggior parte dei casi, allontanare lo<br />

spettro <strong>della</strong> fame. La sua cura e il suo mantenimento richiedevano, perciò, tutto il sapere che i<br />

contad<strong>in</strong>i si tramandavano con l’esperienza di padre <strong>in</strong> figlio e che consentiva loro di leggere “i<br />

segnali” <strong>della</strong> natura e del cielo. «F<strong>in</strong> dai tempi di Esiodo i segnali e pronostici (“Il grido delle gru<br />

migratrici annunzia il tempo per l’aratura e la sem<strong>in</strong>a”, “Le viti dovrebbero essere stralciate prima<br />

dell’apparire <strong>della</strong> rond<strong>in</strong>e”) sono sempre stati connaturati alla mentalità contad<strong>in</strong>a, sensibilissima –<br />

come è naturale – alle annate buone e a quelle cattive, ansiosa di conoscere se il pane sarebbe<br />

potuto bastare, oppure se si andava profilando una m<strong>in</strong>accia alla sopravvivenza <strong>della</strong> famiglia, una<br />

catastrofe alimentare» (CAMPORESI P. 1980: 186). Nel mondo contad<strong>in</strong>o il rapporto che si istituiva<br />

tra l’uomo, <strong>in</strong> forma collettiva o <strong>in</strong>dividuale, e il territorio circostante, si svolgeva secondo tempi e<br />

modalità strettamente condizionati dalla ciclicità stagionale e qu<strong>in</strong>di al possibile verificarsi di eventi<br />

meteorologici positivi o negativi 10 ; «proprio per questo, la dipendenza dell’uomo dalla natura e dai<br />

suoi cicli richiede una cont<strong>in</strong>ua attenzione ai “segni” che nel territorio si producono, <strong>in</strong>dizi di ciò<br />

che accadrà e che occorre saper “leggere” nel cielo, nella vegetazione e nel terreno. Si determ<strong>in</strong>a<br />

perciò verso l’ambiente un atteggiamento “laico” e al tempo stesso “magico”, o meglio “tecnico” e<br />

al tempo stesso “rituale” (GUAITINI G. - SEPPILLI T. 1978-1979 / 1979-1980 [1985]: 34).<br />

Il cielo forniva una notevole ricchezza di “segni” da scrutare e <strong>in</strong>terpretare, garantendo all’uomo di<br />

esperienza una previsione sulle stagioni a venire; ecco allora che un gruppo di nuvole, le fasi <strong>della</strong><br />

luna, la direzione dei venti diventavano <strong>in</strong>dizi da soppesare costantemente per trarne previsioni<br />

attendibili, utilizzando saperi non codificati, ma efficaci, ereditati dai padri e dai nonni, che si<br />

trasmettevano anche attraverso proverbi e detti capaci di condensare sentenze, precetti e<br />

conoscenze.<br />

10 In riferimento alla centralità degli eventi meteorologici nell’attenzione del mondo contad<strong>in</strong>o umbro si può vedere il<br />

capitolo Proverbi agricoli più <strong>in</strong> uso nel territorio di Città di Castello, pp. 31-39, nel lavoro di Giuseppe AMICIZIA,<br />

Notizie e dati statistici sulla agricoltura tifernate. Monografia compilata <strong>in</strong> occasione dell’Esposizione agricola umbra<br />

del 1893, Città di Castello, Tipografia dello Stabilimento Sciopione Lapi.<br />

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