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rappresentazioni e pratiche tradizionali della castanicoltura in alto ...

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5.2 IL “BUGIONE” DEL CASTAGNO: IL TERRICCIO, LE FOGLIE, I RICCI<br />

Tra i numerosi prodotti “secondari” che il castagneto fornisce vi è il concime derivato dal<br />

disfacimento del legno nelle vecchie ceppaie, chiamato dagli abitanti dell’Alto Tevere bugione o<br />

caviccio. Posto nel tronco spaccato di vecchi castagni o nella ceppa grossa di quelli tagliati, è<br />

costituito prevalentemente da materiale legnoso, foglie e ricci che naturalmente si decompongono<br />

ed è tuttora molto ricercato specialmente per le piante <strong>in</strong> vaso: «quello lì diventava concime, il<br />

“bugione” del castagno, quello che vengono (a cercare) per i fiori. Ce n’è uno quassù, a Ponte alla<br />

Piera – mi ci han portato qualche anno fa – c’è un castagno che ci stanno c<strong>in</strong>que o sei persone<br />

dentro, era immenso, quando pioveva andavano lì dentro» [<strong>in</strong>formatore n. 9, Livio, p. 10]. È il<br />

terreno di castagno <strong>in</strong> genere che, essendo piuttosto “acido”, è considerato un ottimo concime: «il<br />

castagno vuole un terreno acidulo, acido, tanto è vero che nei castagni – questa è una altra cosa<br />

importante per la gente – la terra di castagno, è un terreno speciale che si raccoglie <strong>in</strong>torno al<br />

tronco del castagno, ma anche dentro a quei castagni che sono secchi, dentro quelle buche che si<br />

forma tutto questo fogliame, <strong>in</strong> pratica è il compostaggio naturale» [<strong>in</strong>formatore n. 1, Lorenzo, p.<br />

13].<br />

A testimoniare il forte legame tra la popolazione <strong>alto</strong>tiber<strong>in</strong>a e i castagni, di particolare <strong>in</strong>teresse<br />

sono le storie che venivano raccontate ai ragazzi a proposito di neonati r<strong>in</strong>venuti all’<strong>in</strong>terno del<br />

bugione: «c’è una storia, su a Muccignano, a Casal<strong>in</strong>i, […] il mi bisnonno, era nato sul bugione: il<br />

bugione è il ceppo di castagno dove ci prendono la terra, il castagno non c’è più, c’armane il<br />

ceppo» [<strong>in</strong>formatore n. 9, Livio, p. 2] 26 . Questa tradizione orale che pone i castagni a tronco<br />

svuotato al centro di storie e credenze, si <strong>in</strong>serisce nell’ambito dei numerosi miti e leggende presenti<br />

<strong>in</strong> ogni parte del mondo secondo cui i bamb<strong>in</strong>i provengono dalla terra, dalle grotte, dagli anfratti;<br />

metafore che, a loro volta, possono essere ricondotte al diffuso desiderio di essere sepolti, alla<br />

morte, nella propria terra natale: «la morte diviene così un ritorno al grembo materno, <strong>in</strong> attesa<br />

(come i semi sotterrati) di una nuova r<strong>in</strong>ascita. […] Marcel Granet nota accuratamente: “Il morente,<br />

come il bimbo che nasce, viene posto per terra […]. Per nascere o per morire, per entrare nella<br />

famiglia viva o nella famiglia ancestrale (e per uscire dall’una e dall’altra), vi è una soglia comune,<br />

la terra natale…”» (BALDINI E. 1991: 66-67).<br />

26 Si confront<strong>in</strong>o anche: CHERUBINI G. 1996 [1985]; COLTELLI D. 1977.<br />

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