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rappresentazioni e pratiche tradizionali della castanicoltura in alto ...

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Alcuni periodi dell’anno erano – <strong>in</strong> molte zone dell’Alto Tevere lo sono tuttora – oggetto di<br />

osservazione accurata; il tramonto dell’ultimo giorno di agosto, ad esempio, preannunciava un<br />

<strong>in</strong>verno temperato o freddo: «l’ultimo d’agosto bisogna guardacce… se il sole va giù bello,<br />

l’<strong>in</strong>verno è bonotto, se va giù brutto è più brutto l’<strong>in</strong>verno! Se va giù brutto: neve! Un <strong>in</strong>verno un<br />

po’ balordo!» [<strong>in</strong>formatore n. 7, Bruno, pp.21-22]. Ed è sempre l’agosto a rivelare l’andamento del<br />

raccolto nell’imm<strong>in</strong>ente autunno: per una buona raccolta deve piovere ad agosto, «quando fiorisce e<br />

cosa la castagna» [<strong>in</strong>formatore n. 8, Santa, p. 4].<br />

L’attenta osservazione delle condizioni atmosferiche suggeriva al contad<strong>in</strong>o il momento giusto <strong>in</strong><br />

cui portare avanti le varie attività legate alla terra e organizzare <strong>in</strong> anticipo un programma per<br />

affrontare le possibili variazioni stagionali e le <strong>in</strong>certezze sul futuro 11 . Per la raccolta delle castagne<br />

si aspettava la “prima” pioggia: «quando guarda il castagno che è abboccato, si <strong>in</strong>travede la<br />

castagna dentro al riccio però non casca. Alora tanti aspettavano la prima pioggia. […] Siccome la<br />

castagna per la maggior parte è una parte lignea, gonfia con l’acqua e quando veniva la prima<br />

acqua, si gonfiavano e com<strong>in</strong>ciavano a cadere. Se <strong>in</strong>vece veniva la tramontana era un disastro: il<br />

legno si asciuga e la castagna non casca. Qualche volta che succede? Che cade tutto il riccio con<br />

la castagna dentro, perché ha avuto la stagione troppo ventosa e troppo asciutta. In quel caso<br />

dovevano mettersi giù coi piedi e le mani ad aprire i ricci ed era una fatica ulteriore rispetto alla<br />

raccolta e i ricci alora se aprivano con le mani» [<strong>in</strong>formatore n. 3, Roberto, p. 3]. Come riferisce<br />

un <strong>in</strong>formatore di Lippiano, «la castagna per aprisse subito ci vorrebbe il scirocco, il vento caldo.<br />

Ci vorrebbe una spera de sole e ‘na brollata d’acqua, quando marzeggia se dice da noi!»<br />

[<strong>in</strong>formatore n. 6, Angiol<strong>in</strong>o, p. 8]. Se <strong>in</strong>vece piove e viene il freddo «basta una nottata e le<br />

castagne s’amosciano totte!» [<strong>in</strong>formatore n. 6, Angiol<strong>in</strong>o, p. 2].<br />

In autunno, nel mese di novembre, si osservavano le foglie trasportate dal vento: «se n’s’arduna la<br />

foglia nel mese di novembre, le castagne il prossim’anno non s’arcattano. Se il vento non spazza le<br />

11 Numerose <strong>in</strong>formazioni concernenti i presagi del tempo e i rituali magico-religiosi di protezione degli animali e delle<br />

piante e di salvaguardia dagli eventi meteorologici negativi sono emerse nel quadro di organiche <strong>in</strong>chieste folcloriche<br />

sul “ciclo <strong>della</strong> vita” e sul “ciclo dell’anno” <strong>in</strong> alcune aree “<strong>tradizionali</strong>” dell’ Alto Tevere Umbro, condotte come tesi di<br />

laurea presso l’Istituto di etnologia e antropologia culturale <strong>della</strong> Università degli studi di Perugia: GRAGNOLI<br />

Fernando, Le tradizioni popolari relative all’<strong>in</strong>sediamento, al ciclo <strong>della</strong> vita e al ciclo delle feste calendariali, nel<br />

nucleo abitato di Muccignano (comune di Città di Castello <strong>in</strong> prov<strong>in</strong>cia di Perugia, Umbria), 2 voll., 290 e 326 pp., 2<br />

album fotogr., Perugia, 1969 / PULETTI Mario, Le tradizioni popolari relative, al ciclo <strong>della</strong> vita e al ciclo delle feste<br />

calendariali,e i canti e i racconti che vi sono connessi, nel nucleo abitato di Cantone (comune di San Giust<strong>in</strong>o <strong>in</strong><br />

prov<strong>in</strong>cia di Perugia, Umbria), 2 voll., 120 e 675 pp., Perugia, 1979.<br />

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