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il Bosco

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Gioia. Infatti tornata a casa trovò Gioia e suo padre Guido intenti a preparare la lista degli invitati alla<br />

grande festa che stavano preparando. Alba guardò Gioia negli occhi pronta a rivelarle <strong>il</strong> tremendo<br />

patto, ma mentre stava per aprire bocca, Gioia l'abbracciò e le disse: "Mamma, <strong>il</strong> giorno del mio compleanno<br />

ti presenterò <strong>il</strong> mio fidanzato, la persona a cui tengo di più dopo te e <strong>il</strong> babbo". Quelle parole<br />

aggravarono <strong>il</strong> rimorso di coscienza di Alba per le cose non dette, ma di fronte alla gioia letta negli<br />

occhi della figlia, decise ancora una volta di tacere sapendo però di continuare a fare un'azione sbagliata<br />

nei confronti della sua famiglia.<br />

Furono notti insonni per Alba, passate a pensare ai risvolti di quella scelta fatta in gioventù e non<br />

faceva altro che ripetersi " è proprio vero, la curiosità è femmina!".<br />

Il ventun marzo, giorno del compleanno di Gioia, era una giornata bellissima, un anticipo di primavera<br />

con sole caldo, una lieve brezza che trasportava i profumi della natura che si risvegliava<br />

La v<strong>il</strong>la della famiglia Felice era stata addobbata a festa con vasi di fiori bianchi ovunque, nastri colorati<br />

tra le siepi rigogliose, grandi gazebi sotto i quali era stato preparato un rinfresco sontuoso.<br />

Gioia aveva detto alla mamma che le avrebbe fatto un'altra sorpresa con <strong>il</strong> suo vestito che la madre<br />

non aveva mai visto. A mezzogiorno, stessa ora di quando era nata diciotto anni prima, l'orchestra<br />

intonò la canzone preferita da Alba, tutti gli ospiti fecero s<strong>il</strong>enzio, Guido abbracciò la moglie e la condusse<br />

ai piedi della scala. Alba alzò gli occhi e vide lei, la più bella, unica, stupenda figlia che ogni<br />

mamma cerca di immaginare. Gioia scendeva le scale con fare elegante, era bellissima, i suoi capelli<br />

biondi br<strong>il</strong>lavano come una cascata d'oro sulle spalle, <strong>il</strong> vestito bianco con inserti rosa fasciava meravigliosamente<br />

<strong>il</strong> suo corpo perfetto, la sua pelle rosea faceva da sfondo alla stessa collana che la<br />

mamma indossava <strong>il</strong> giorno della sua nascita. Era splendida. Tutti rimasero senza fiato a quella visione<br />

paradisiaca.<br />

Da dietro l'orchestra si vide uscire un ragazzo in alta uniforme m<strong>il</strong>itare, aveva stretto al petto un<br />

bouquet di rose bianche impreziosite da orchidee rosa, si diresse verso Gioia che lo aspettava vicino la<br />

mamma e <strong>il</strong> papà. Gioia presentò <strong>il</strong> ragazzo come <strong>il</strong> suo fidanzato, <strong>il</strong> quale, dopo aver dato le rose a<br />

Gioia, estrasse dalla tasca un piccolo cofanetto rosso che conteneva <strong>il</strong> pegno del suo amore e disse:<br />

"Gioia, quale migliore occasione di questa per chiederti di diventare mia sposa?"<br />

Alba non pensava più a niente, <strong>il</strong> suo cuore era pieno di amore sia per Gioia che per quel ragazzo<br />

appena conosciuto ma già simpatico e dai modi eleganti che lo contraddistinguono dagli altri.<br />

Gioia guardò negli occhi la mamma e <strong>il</strong> papà e visto <strong>il</strong> loro rassicurante sguardo, <strong>il</strong>luminò ancor di più<br />

<strong>il</strong> suo viso con uno splendido "si!".<br />

Il cielo si oscurò, un vento fortissimo creò scompiglio tra gli ospiti e fece volar via i gazebi e sparecchiò<br />

le tavole imbandite. Da una giornata di primavera si era trasformata in una giornata cupa d'inverno.<br />

La pioggia cominciò a cadere fitta e pesante. La famiglia, presa alla sprovvista, non sapeva dove ripararsi,<br />

<strong>il</strong> freddo si faceva sentire, ma ancor di più provò un brivido quando vide Uga davanti a lei che la<br />

guardava con in mano un piatto di pasticcini, infatti Uga la indicava con un dito scheletrico e cercava<br />

di dirle qualcosa ma aveva la bocca troppo piena di golosità.<br />

Ad Alba quella scena sembrò, nella sua drammaticità, anche divertente e ironica, ma si dovette ricredere<br />

subito; la vecchia, ingoiato l'enorme boccone con l'aiuto di un bicchiere di champagne disse:<br />

"Pensavi che io mi ero dimenticata del nostro patto? Eccomi, sono qua a riscuotere quel che tu mi devi",<br />

e così dicendo un'orda di spiriti neri rapirono Gioia e la portarono via con loro. Il padre e <strong>il</strong> fidanzato<br />

di Gioia non riuscirono ad evitare questo drammatico evento e Uga, per punirli, li fece addormentare<br />

in un sonno profondo insieme a tutti gli ospiti della festa, praticamente tutta la vallata si addormentò.<br />

L'unica sveglia che guardava con aria di sfida negli occhi Uga era Alba che non voleva a sua figlia e<br />

disse: "Io troverò <strong>il</strong> modo per riavere mia figlia e sciogliere questo sort<strong>il</strong>egio, dovessi impiegarci tutta<br />

la vita".<br />

Uga sparì come era venuta, lasciandosi dietro una risata diabolica.<br />

Tutti dormivano, <strong>il</strong> tempo si era fermato in quella valle, solo Alba cercava in certi libri antichi trovati<br />

per caso in soffitto un rimedio a tutto ciò. Ma <strong>il</strong> tempo continuava a passare e Alba non giungeva a<br />

<strong>il</strong> <strong>Bosco</strong><br />

Stregato 12 NOVELLE

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