il Bosco
il Bosco
il Bosco
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
nessuna soluzione.<br />
Un giorno, presa dallo sconforto, si mise a piangere a dirotto; le sue lacrime caddero su un vecchio,<br />
giallo libro di aneddoti popolari. Il libro si aprì da solo e una vecchia figurina di quando lei era piccola,<br />
che rappresentava la fata dei buoni sentimenti le disse: "Alba, non ti ricordi cosa diceva la tua mamma<br />
quando tu avevi paura delle streghe? Ricordati che fino a quando porterai la mia collana al collo non<br />
avrai niente da temere, anzi saranno loro che dovranno stare attente a te, e se la regalerai a chi vuoi<br />
bene i suoi poteri diventeranno ancora più forti". Allora, con gli occhi pieni di lacrime parlò con la fata<br />
e le disse che la collana la portava la figlia. La fata le rispose che non c'era da preoccuparsi, <strong>il</strong> modo<br />
per risolvere <strong>il</strong> problema c'era e Alba lo sapeva. Detto ciò, la figurina tornò ad essere di carta muta e<br />
Alba, non sapendo qual era <strong>il</strong> modo, presa più dalla delusione che dall'ira lanciò un urlo che soltanto<br />
l'amore di una madre per la propria figlia può fare. Gridò con quanto fiato aveva in gola <strong>il</strong> nome di<br />
Gioia. L'urlo diradò le nuvole che si erano addensate nella valle, placò i venti, fece smettere di piovere<br />
e svegliò tutti gli abitanti del paese che erano stati addormentati dal sort<strong>il</strong>egio di Uga.<br />
Alba si affacciò alla finestra più alta della casa e vide che Gioia non l'avevano portata lontano gli<br />
spiriti maligni, ma soltanto sopra le nuvole nere, e adesso che Alba con <strong>il</strong> suo urlo aveva dissolto quella<br />
coltre nerastra, loro non sapendo più dove nascondersi, erano stati costretti a ritornare giù, dove<br />
l'avevano rapita.<br />
Anche Uga tornò con l'intento di riprovare a far del male ad Alba e alla sua famiglia, ma Alba non si<br />
scoraggiò e avvicinandosi a Gioia le levò la collana e se la mise. Guardò Uga negli occhi anche se era<br />
diffic<strong>il</strong>e visto che erano storti, e indicandola con <strong>il</strong> dito indice della mano destra le disse con voce ferma<br />
e sprezzante: "L'amore di una mamma è più forte di tutto". Dal suo dito teso si liberò un fascio di luce<br />
bianca che dissolse Uga e i suoi spiritelli maligni, tant'è vero che Alba pensò: Uga era una strega ma<br />
anche io, visti i risultati, non sono da meno. Soffiò sul dito come fanno i pistoleri sulle loro colt dopo<br />
un duello con un cattivo. Il suo sguardo adesso cercava quello di Gioia e quando lo trovò le parve<br />
ancora più bello del solito.<br />
Gioia e tutti gli altri si stavano svegliando come se avessero fatto un pisolino pomeridiano non riuscendo<br />
a capire cosa fosse successo. Alba pregò i maestri dell'orchestra di ricominciare a suonare come se<br />
niente fosse successo e, abbracciata la figlia, la riempì di baci fino a che Gioia le: "Quando avrò un<br />
figlio spero di essere una mamma affettuosa come te!".<br />
NOVELLE<br />
Ilaria Del Luca<br />
La strega addormentata sul prato<br />
C'era una volta, tanto tempo fa, la regina delle streghe e <strong>il</strong> re dei maghi.<br />
Loro erano molto felici insieme ma avevano un problema: non potevano fare figli perchè la strega era<br />
troppo vecchia.<br />
Un giorno, alla regina, apparì in sogno un uccello che le diceva: "Tra un anno preciso tu diventerai<br />
mamma di una bruttissima strega, dovrai invitare tutte le persone che conosci e attaccare un fiocco<br />
rosa alla porta del castello". Quando la regina si svegliò era mattina e felice raccontò tutto al marito,<br />
13<br />
<strong>il</strong> <strong>Bosco</strong><br />
Stregato