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il Bosco

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meno la corrente), è uno spazio senza tempo dove gli orologi sono superflui.<br />

Qui sei quello che sei, non hai bisogno di dimostrare a nessuno quanto sei bravo, quanto sei ricco,<br />

quanto sei intelligente, ogni essere che vive in questa valle, contribuisce al suo benessere portando ciò<br />

che è in grado di fare mettendo a disposizione di tutti i talenti che Dio gli ha donato.<br />

Però, fra tutte queste belle cose, c’è una nota dolente, anche in quest’oasi di serenità esiste una scuola,<br />

una scuola un po’ particolare, aperta a tutti, grandi e piccini, intanto non serve imparare altre lingue<br />

perché si parla un solo linguaggio: quello dell’amore e del buon senso. Per contare si usano le dita, per<br />

scrivere le piume degli uccelli, si insegna a vivere onestamente, <strong>il</strong> rispetto verso gli altri, ti insegnano<br />

ad aiutare <strong>il</strong> prossimo, ad amare tutti, qui non ci sono nemici, ladri, delinquenti, tutti si vogliono bene.<br />

“Decisamente questa scuola mi piace e ci vado molto volentieri” - afferma mio figlio Calvin.<br />

La carrozza si ferma in una grande piazza esagonale circondata da una siepe potata e pulita sicuramente<br />

da un giardiniere esperto, visto come è perfetta. Nel mezzo sta una grande pedana, sempre<br />

esagonale, dove ognuno può salire per raccontare agli altri abitanti del v<strong>il</strong>laggio le sue esperienze, le<br />

sue scoperte, ognuno può esporre i propri problemi, le proprie preoccupazioni, i suoi disagi, ma anche<br />

la sua gioia, le cose belle che gli sono capitate, in modo da rendere partecipe tutta la comunità di tutto<br />

ciò che succede, di collaborare con gioia e coscienza ad ogni evento.<br />

Oggi, per esempio, si devono eleggere venti rappresentanti del popolo per coordinare le varie attività<br />

più importanti e bas<strong>il</strong>ari per governare in modo corretto ed onesto <strong>il</strong> paese.<br />

Requisiti richiesti: onestà, serietà, buonsenso, loquacità nell’esporre, dinamismo nel fare, originalità dei<br />

progetti. Ogni candidato deve dichiarare le sue capacità e prendersi la responsab<strong>il</strong>ità “in toto”.<br />

Tutto questo, paragonandolo alle campagne elettorali del mio paese, dove ognuno si inventa di tutto<br />

per infangare e offendere l’avversario, dove ricorrere ai sotterfugi più abominevoli per sopraffare l’altro<br />

è una norma consolidata ed accettata da tutti, mi rendo improvvisamente conto che sono veramente<br />

in un altro mondo, mi rendo conto di essere arrivato miracolosamente in paradiso.<br />

“Sì certamente questo è <strong>il</strong> paradiso”! Mi guardo attorno: vedo solo gente sorridente, un cielo azzurro<br />

splendente di una luce accecante, <strong>il</strong> sole e la luna stanno insieme in cielo, attorniati da stelle multicolori,<br />

le case, i viali, gli animali, tutto ciò che mi circonda è gioia, è amore, tutto viene fatto in funzione<br />

del bene degli altri, dentro di me sento un grande calore, una grande pace che mi invade tutto, corpo<br />

e mente… sono felice, felice! Abbraccio Veronica e Calvin e li coinvolgo in una danza, in un girotondo<br />

di gioia, gioia pura, allo stato primordiale, dov’erano solo i sensi e l’istinto a guidare le persone.<br />

Ancora incredulo della fortuna che ci è capitata e preso dall’euforia del momento, ci metto un po’ a<br />

realizzare che intorno a noi si è formato un s<strong>il</strong>enzio assoluto, tutta la folla radunata nella piazza sta<br />

aspettando <strong>il</strong> verdetto del grande maestro che sta per rivelare i nomi degli eletti, <strong>il</strong> momento è solenne.<br />

“Ecco, amici miei, viste le capacità organizzative dimostrate nella sua terra e considerato che è stato<br />

ben accolto da tutti noi, eleggo quale presidente e membro onorario del nostro v<strong>il</strong>laggio <strong>il</strong> signor<br />

Alberto”.<br />

“Alberto… Alberto… Alberto…” è come un eco che risponde nel mio cervello.<br />

Sento una carezza calda ed umida sul viso… mi rendo conto che <strong>il</strong> mio cane Cam<strong>il</strong>lo.<br />

“Alberto”… è la voce di Veronica. Mi sveglio e vedo i visi di mia moglie e di Calvin che mi scrutano<br />

preoccupati. Li guardo stupito e sbotto a dire: “Ho tutto sotto controllo, sarà una passeggiata fare <strong>il</strong><br />

presidente in questo posto meraviglioso. Sono contento. Ho sempre sognato di fare <strong>il</strong> presidente”…<br />

“Ma papà, stai bene”?<br />

“Alberto, alzati… fai due passi. Per favore fammi vedere se sei tutto intero”.<br />

“Ma insomma, Veronica, cosa c’è che non va? Sto benissimo! Pensa che ho visto <strong>il</strong> paradiso”.<br />

Inopportuno squ<strong>il</strong>la <strong>il</strong> cellulare. Un fiume di parole, di domande, di voci preoccupate mi assale dall’altra<br />

parte. Mi ritorna in mente tutto un po’ alla volta… sprazzi… frammenti di ciò che è successo nel<br />

bosco: <strong>il</strong> buio, la bussola, la scivolata, l’albero… E più mi avvicino alla realtà e più divento triste. Più<br />

realizzo che ciò che mi circonda fa parte del mio mondo attuale e più mi sento angosciato.<br />

<strong>il</strong> <strong>Bosco</strong><br />

Stregato 38 NOVELLE

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