il Bosco

aveva mai assaggiato nessuno prima d’ora, parlava di un frutto di un albero magico nascosto tra l’erba
alta che solo chi era buono poteva vederlo e donare il suo frutto a chi ne aveva bisogno e che le formiche
erano degli animaletti moto simpatiche, molto lavoratrici ed erano dei buoni amici. Un altro episodio fu
nel giardino incantato dove una splendida farfalla con le ali dai mille colori si intrappolò in un’enorme
ragnatela, proprio mentre il ragno stava per aprire la sua grande bocca per mangiarla arrivo Fiordiluna la
liberò e finalmente mise pace tra farfalle e ragni che sostenevano da anni di essere più belli più affascinanti,
più misteriosi e la cosa più buffa era che sostenevano di essere più colorati.
Ci sono altri mille episodi ma non aiutava solo gli animali.
Un giorno una fatina appena nata cerco di volare ma cadde e si spezzò la sua piccola ala, Fiordiluna la
vide e la portò a casa, la curò e gli diede un nome, la chiamò Felicity. La chiamò cosi perché le riempiva
la giornata di felicità.
Quando guarì, piena di dispiacere pensando che voleva la vera mamma la riportò dove l’aveva trovata,ma
appena la mise per terra Felicity pianse. Fiordiluna vedendola piangere le chiese il motivo e lei le rispose
che non aveva voglia di lasciarla e che voleva stare per sempre con lei. Con il cuore pieno di gioia e di
felicità la raccolse e la riporto a casa.
Felicity compì cinque anni e Fiordiluna pensò di organizzarle una festa. Ci mise tutto il suo amore, tutto
il suo impegno e invitò tutti quanti raccomandandosi di esserci per le ore otto.
Finito di organizzare il banchetto tornò a casa. Preparò per bene Felicity dicendole che sarebbero andate
a prendere i mirtilli più buoni del bosco per festeggiare il suo compleanno.
Aspettò che si fecero le otto e la portò alla festa, si fecero le otto e trenta e Felicity incominciava a chiedere
il motivo vero perché erano lì, Fiordiluna si inventava molte scuse,si fecero le nove ma non arrivava
nessuno,le nove e trenta ,le dieci ,le dieci e trenta e stanca di aspettare colma di tristezza prese Felicity
e ritornarono a casa.
Il giorno dopo le formiche, i formichieri, i cani e i gatti gli chiesero scusa di non essersi presentati alla
festa dicendogli che una formica si era persa e che la dovevano per forza cercare perché era piccola e
chissà in quale guaio si sarebbe potuta cacciare, quindi lei non se la prese, ma quando quel gruppetto di
bulli, gli gnomi antipatici e le fate vanitose e fanatiche le dissero che non avevano il minimo pensiero di
andarci e che avevano finto di essere contenti per il loro gusto, il suo cuore si spezzò e cadde a terra
piangendo. Pensò che doveva andarsene anche sapendo che aveva un po’ di amici e che con loro stava
bene così parlando della sua decisione con gli amici cercarono in tutti i modi di convincerla a rimanere.
Hanno fatto di tutto così pensarono di scrivergli una poesia :
Fiordiluna resta con noi
ti daremo ciò che vuoi
Per favor non partir
altrimenti ci fai soffrir
il nostro cuore non ferire
e dal nostro villaggio non uscire.
Tu per noi sei una stella che brilla
come il fuoco che scintilla.
Dai tuoi amichetti che ti mandano tanti bacetti
ti vogliamo tanto bene.
Ma la voglia di cercare il suo principe azzurro era tanta e decise di partire, così prese Felicity un fagottino
pieno di risorse e di acqua e si incamminò verso altri villaggi promettendogli che un giorno sarebbe
tornata a trovarli.
NOVELLE
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il Bosco
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