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il Bosco

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agazzo-bambino, che aveva paura di cadere con i pattini, ora le stava tenendo la mano.<br />

Entrarono finalmente in pista, sulle note di un bellissimo valzer si mossero con grazia ed eleganza,<br />

erano straordinari, sembrava che una principessa fosse lanciata in aria per poi essere ripresa dal suo<br />

principe. La gente li guardava estasiata: proprio come un cigno Beatrice volteggiava nell’aria, e con<br />

classe piroettava armoniosamente, <strong>il</strong> pubblico appagato applaudiva, le luci avvolgevano in un abbraccio<br />

le loro figure… Sembrava veramente una favola. La musica stava per terminare, mancava soltanto<br />

un salto, <strong>il</strong> più diffic<strong>il</strong>e. Ilario corse e Beatrice si buttò fra le sue braccia, poi lui le diede una spinta e<br />

l'alzò in modo tale che potesse librarsi un’ultima volta. A questo punto un grido di dolore lacerò l’aria,<br />

la ragazza era caduta in terra, <strong>il</strong> suo viso era cereo, gli occhi semichiusi, semi-svenuta, quasi abbandonata<br />

a se stessa. La gente attonita, esterrefatta, si alzò e coloro che potevano si avvicinarono alla<br />

Principessa del ghiaccio e alla pozzanghera di sangue attorno alla sua testa, i genitori provarono la<br />

stessa sensazione che aveva provato Beatrice prima di entrare in pista. Era un incubo. Ilario perse i<br />

sensi, era lui <strong>il</strong> colpevole, solo lui, lui, lui e ancora lui. E ne fu maggiormente convinto quando sentì un<br />

dolore atroce allo stomaco, seguito dalle parole spietate del padre di Beatrice: "TU…TU…SEI STATO<br />

TU…". Accasciato sulla gelida pista, rivisse poi <strong>il</strong> tragico momento della caduta della sua dolce<br />

amata.<br />

Si svegliò in ospedale, non volle avere neanche <strong>il</strong> tempo di guardarsi intorno, urlò e urlò ancora:<br />

"Beatriceee! Beatriceeee!", arrivò di corsa un primario che, con voce rassicurante e premurosa, gli disse:<br />

"Stai calmo, non ti agitare!", "Dov’è Beatrice?" <strong>il</strong> primario cambiò subito espressione: "Lei… lei…", "Lei<br />

cosa?", <strong>il</strong> dottore riprese:

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