il Bosco
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Poi <strong>il</strong> fruscio di una lama rivelò un verde vivace, vero, vitale, vivente, vivo, vivissimo.<br />
La giovane quercia si ergeva ora composta, fiero baluardo e svettante simbolo.<br />
Era la pianta più esposta al sole della collina, finalmente aveva ripreso a vivere nelle fredde e disperate<br />
giornate di fine inverno.<br />
La bella addormentata, piena della prima linfa, rivelava l’inevitab<strong>il</strong>e ritorno alla vita, restituiva agli<br />
uomini impauriti la certezza che con muta preghiera le avevano chiesto. Anche quel freddo quasi era<br />
passato, anche quell’anno <strong>il</strong> sole si era ricordato di dover passare più tempo con gli uomini.<br />
La viva, splendida quercia, aveva restituito grazia e calore ai cuori induriti dal buio e dal crudele inganno<br />
dell’inverno.<br />
NOVELLE<br />
Maria La Corte<br />
Anc<strong>il</strong>uzza addormentata per acidità<br />
Adelina e Pasquale Quaquaraquà,<br />
entrambi quarantacinquenni, maritati da ben 26 primavere avevano come unico desiderio quello di<br />
avere un figlio, che sfortunatamente pareva non volesse arrivare mai.<br />
Nonostante i tentativi più disparati e bizzarri, che facìa nell’atto amoroso, Pasquale non riusciva a<br />
rendere gravida la moglie, la quale era anche andata da una cartomante, tale Lidia Brunetti nella speranza<br />
che questa potesse trovare grazie alle arti magiche, una soluzione al grave problema che da<br />
troppo tempo affliggeva la coppia.<br />
un giorno in cui tirava forte vento e faceva un tale freddo da far venire <strong>il</strong> nirbuso e la voglia di chiudersi<br />
in casa restando quatti quatti dintra le coperte, bussò alla porta dei coniugi Quaquaraquà la<br />
cartomante. Ella cospargendo la casa di Orina di gatto cieco, annunziando la buona novella affermò<br />
che Adelina sarebbe diventata madre di una bella bambina.<br />
E vero fu! Difatti nove mesi appresso la signora Adelina Quaquaraquà, prena del coniuge Pasquale<br />
Quaquaraquà, diede alla luce una bimba bellissima che ebbe nome Anc<strong>il</strong>uzza.<br />
Qualche mese appresso, la cartomante Lidia Brunetti andò dalla signora Adelina, pretendendo da questa<br />
un ricco onorario per la riuscita della gravidanza, ma essendo un prezzo troppo alto la povera<br />
signora Quaquaraquà non potè pagare.<br />
Allora si scatenarono le ire funeste della cartomante che fece tante e tali voci da richiamare un celo<br />
accussì niuru e scuruso che pareva fosse scesa la notte. Mandò gastime e maledizioni inaudite a tutta<br />
la famiglia ed in particolare alla bambina, dicendo che allo scoccare del suo 18 compleanno sarebbe<br />
morta a causa di un tremendo coma diabetico procuratele da una gigantesca torta al cioccolato.<br />
I poveri coniugi Quaquaraquà avendo spavento del terrib<strong>il</strong>e maleficio gettato sulla povera bambina<br />
presero giorno e notte a pregare tutti i santi. E prega oggi e prega domani, un bel dì apparve un angelo<br />
che per contrastare la terrib<strong>il</strong>e maledizione della cartomante disse che per grazia ricevuta, la bambina<br />
non sarebbe morta, ma si sarebbe solo lungamente addormentata a causa di un eccessivo quantitativo<br />
di zuccheri, una botta di acidità per d<strong>il</strong>la tutta!<br />
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<strong>il</strong> <strong>Bosco</strong><br />
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