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il Bosco

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Fu qualcos’altro, un brusio lontano, un fugace chiarore, che lo attirò invece a addentrarsi nuovamente<br />

nella foresta.<br />

Ethan penetrò nella più folta vegetazione che avesse mai visto, stando attento a ciò che calpestava e<br />

cercando di capire da dove provenissero quei rumori che si facevano sempre più insistenti, là in mezzo,<br />

da qualche parte nel buio, percepiva che stava avvenendo qualcosa di sinistro. Sentì <strong>il</strong> tipico verso<br />

dell’allocco e fermandosi davanti a dei rovi di more che sbarravano <strong>il</strong> passaggio, avvertì uno scalpiccio<br />

seguito da un improvviso grugnito. Restò un attimo impietrito quando vide uscire da quei cespugli<br />

spinosi una testa scura con due zanne bianche che sembravano enormi, ma <strong>il</strong> resto del corpo dell’animale<br />

lo rincuorò, era un innocuo cinghiale che a vederlo scappò via impaurito. Fatti pochi passi, questa<br />

volta udì chiaramente anche un nitrito, assieme agli altri rumori, e iniziò immediatamente a correre,<br />

forse si trattava del suo cavallo che magari si era imbattuto in un gruppo di lupi affamati.<br />

Arrivò in una spaziosa radura dove molte bestie giacevano per terra, sanguinanti, assieme ai loro cavalieri,<br />

anch’essi stesi nei pressi e apparentemente feriti a morte. Il Principe Ethan sguainò la spada e<br />

passò cautamente vicino ai corpi di quelli che erano sicuramente soldati, anche se era buio riconobbe<br />

nel buio i vess<strong>il</strong>li e i paramenti che indossavano, nonostante fossero stati sporcati dalla polvere e intrisi<br />

di sangue. Erano Spagnoli, di un casato del nord, forse erano caduti in un’imboscata, o reduci da una<br />

battaglia combattuta chissà dove, contro guerrieri che magari li stavano ancora inseguendo…<br />

Cercava di immaginare cosa poteva essere successo, quando si sentì toccare ad una gamba.<br />

“ Straniero…salva…salva la Principessa…” mormorò uno di quei soldati, con un soffio di voce.<br />

“ Come dici? Chi devo…salvare?”<br />

“ La Principessa…salva la nostra Principessa…” furono le sue ultime parole, prima di stramazzare esanime.<br />

“ Una Principessa da salvare…ma dove?” si chiese <strong>il</strong> giovane Ethan, guardando desolato quella scena di<br />

morte, sotto le luci br<strong>il</strong>lanti del firmamento.<br />

Si rese presto conto che non era <strong>il</strong> momento per i ragionamenti, altra gente era in arrivo e dal numero<br />

delle torce accese dovevano essere parecchi, si voltò per tornare indietro ma la sua attenzione venne<br />

catturata dal cavallo rischiarato dai riverberi, che lo stava fissando ad una decina di metri da lui, dietro<br />

a degli arbusti di aspidistra.<br />

Era proprio lui, <strong>il</strong> suo fido Lablanche. L’aveva ritrovato, e nel momento giusto!<br />

Sim<strong>il</strong>e all'avorio era <strong>il</strong> suo cavallo, ma altrettanto pallida era la fanciulla giacente ai suoi zoccoli. Ethan<br />

non perse tempo e si precipitò su quel corpo che pareva anch’esso esangue e privo di vita, non osò<br />

sfiorarla, avvicinandosi soltanto per cogliere appena <strong>il</strong> suo impercettib<strong>il</strong>e respiro.<br />

La giovane donna recava anch’essa i segni palesi di un viaggio periglioso, ma la sua bellezza non ne<br />

era stata intaccata, e <strong>il</strong> suo volto delicato, circondato da lunghi capelli biondi, emanava un fascino del<br />

quale <strong>il</strong> Principe Ethan fu in breve incantato, e per lunghi istanti le sedette vicino come se si trovasse<br />

davanti ad una apparizione fatata.<br />

In quell’abbandono, non si accorse che attorno a lui la terra era tutto un tremore, ora si coglievano<br />

chiaramente le esclamazioni, i forti incitamenti, gli scalpitii dei cavalli; tra gli alberi si cominciavano<br />

già a distinguere le ombre di misteriosi cavalieri che blandivano le fiaccole, probab<strong>il</strong>mente alla ricerca<br />

di qualche altro reduce dello scontro.<br />

Senza indugiare oltre, caricò la fanciulla su Lablanche, ma prima di riuscire a cavalcarlo, si trovò di<br />

fronte ad uno di loro. Un essere gigantesco, nero più della notte, <strong>il</strong> quale montava un cavallo anch’esso<br />

scuro, bardato di stemmi e insegne dorate mai viste. Rimasero un attimo a fissarsi, come a valutare<br />

le rispettive forze, poi quell’altro impennò <strong>il</strong> cavallo lanciandogli la torcia contro. Ethan schivò <strong>il</strong> colpo,<br />

sollevò la spada e si preparò a combatterlo.<br />

Alla luce della fiamma che ardeva al suolo, <strong>il</strong> giovane figlio del Re di Belancourt fece la conoscenza<br />

con la mole e l’impeto di un guerriero Saraceno, in un duello vero che nulla aveva a che fare con le<br />

riverenze e gli inchini dei tornei tra paladini.<br />

Il moro possedeva un vigore inaudito e ad ogni colpo emetteva un urlo disumano, i fendenti della sua<br />

NOVELLE<br />

31<br />

<strong>il</strong> <strong>Bosco</strong><br />

Stregato

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