il Bosco
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poter finire di raccontare la storia, e più di una volta arrivati in cima all’altra curva tornavano indietro<br />
per poter finire <strong>il</strong> racconto e raggiungere la mamma che le andava incontro,<br />
allora si salutavano allegramente e si davano l’appuntamento per l’indomani.<br />
E così, ogni sera i bambini seduti sui gradini della loro casa aspettavano, e appena la vedevano che<br />
girava sulla curva le correvano incontro. L’avevano soprannominata “Signorina Raccontafiabe” Quella<br />
sera dopo i saluti la prima domanda fu :<br />
Che fiaba ci racconti oggi? -<br />
Oggi vi racconto una fiaba bellissima, la storia della BELLA ADDORMENTATA nel BOSCO -<br />
Ma ce l’hai già raccontata tre o quattro volte! -<br />
No, questa è molto diversa, perché non vi ho mai raccontato cosa è successo dopo che <strong>il</strong> Principe e la<br />
Principessa si sono sposati. –<br />
Beppe e Clara con i loro occhioni pieni di curiosità, si affiancarono a L<strong>il</strong>iana e salendo piano, piano la<br />
strada, chiesero insieme:<br />
Su, forza, racconta ! Che cosa è successo dopo? -<br />
Vi ricordate come si chiamavano <strong>il</strong> Principe e la Principessa ? -<br />
Si, si chiamavano F<strong>il</strong>ippo e Aurora -<br />
Bene, allora ricorderete che dopo che la strega malefica aveva annunciato che la Principessina si sarebbe<br />
punta con un fuso e sarebbe morta, la buona fata che le aveva salvato la vita obbligandola con la<br />
magia a dormire cento anni, predisse anche che la Principessa si sarebbe svegliata con <strong>il</strong> bacio del<br />
Principe. -<br />
Si, lo ricordiamo benissimo - risposero Beppe e Clara.<br />
E così come predetto, la Principessa si svegliò. Poi la Fata buona toccò con la sua bacchetta magica<br />
anche tutti gli abitanti del Castello, tutti i cavalli, i cani, e tutti gli animali e tutti contenti di essere<br />
svegli si resero conto che l’Incantesimo era finito e i Principi si sposarono e ricevettero molti doni da<br />
tutti gli invitati. Appena finiti i festeggiamenti, che durarono alcuni giorni, i Principi partirono per fare<br />
<strong>il</strong> viaggio di Nozze, I servitori allestirono tre carrozze ognuna con due cavalli, e caricarono i bagagli. I<br />
Principi salutarono i genitori, le dame e i cavalieri di corte, gli abitanti del palazzo e prima di partire<br />
Aurora mise in un baule da portarsi in viaggio alcuni dei<br />
suoi regali di nozze tra cui una bellissima collana di perle che aveva dei poteri magici e le era stata<br />
regalata da: Fata Serena, Fata Amorevole, Fata Prudenza, Fata Bontà, Fata Pazienza, Fata Sorriso, Fata<br />
Speranza, Fata Coraggio e Fata Perdono, e in ogni perla erano racchiuse tutte le doti delle Fate, non<br />
solo, quando c’era buio, bastava sfregare le perle con le dita che subito si <strong>il</strong>luminavano, e chi avesse<br />
avuto la fortuna di possedere anche solo una perla delle Fate, avrebbe anche ereditato tutte le doti e<br />
le Virtù delle Fate.<br />
Dopo alcune ore di viaggio si fermarono in una Locanda dov’era già giunta una missiva che annunciava<br />
l’arrivo della coppia Reale, in un’ala della palazzina erano già state allestite le stanze per i Principi<br />
e per tutto <strong>il</strong> seguito, e per tutto <strong>il</strong> tempo che si fermavano, i proprietari della Locanda avevano l’obbligo<br />
di non fare alloggiare nessuno al fine di non disturbare <strong>il</strong> riposo dei Principi.<br />
All’indomani, al primo spuntar del giorno, i Principi decisero di andare da soli a fare una passeggiata<br />
sulle vallate circostanti e dopo aver fatto colazione si misero degli abiti da contadini e così sotto mentite<br />
spoglie, si inerpicarono su in alto dove si vedevano delle vecchie casupole abbandonate abbarbicate<br />
sulle rocce, dove pecore e capre pascolavano spostandosi in mezzo agli arbusti dove spuntavano<br />
cespugli di biancospino. Da lassù tutto era splendido, una sorgente d’acqua cristallina si buttava nella<br />
roccia spruzzando gocce d’argento che andavano a nascondersi sotto i sassi. I due Principi erano seduti<br />
sotto un albero di noci, sui rami cantavano merli e pettirossi, e mentre osservavano affascinati<br />
l’acqua che scorreva, dagli spruzzi emersero tre figure trasparenti: poi presero forma e si rivelarono in<br />
tre Fatine buone. Si avvicinarono agitando la loro bacchetta magica salutando così i Principi:<br />
Salve, noi siamo le tre Fate della sorgente -<br />
Oh, salve - risposero Aurora e F<strong>il</strong>ippo, - cosa fate quassù? -<br />
NOVELLE<br />
21<br />
<strong>il</strong> <strong>Bosco</strong><br />
Stregato