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Abbiamo perso lo smalto - Macchina dei Sogni

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Provo un sincero dispiacere per tutti quegli uomini che, maschi,<br />

dovranno scorgere i <strong>lo</strong>ro seni.<br />

Ascolto racconti da uomini, in toilettes per donne. Fuori da<br />

quelle mura disinfettate ogni ora riprendono la mesta giornata<br />

le ragazze di gesso. Tra i lavandini sono femmine<br />

d'oro, delle umane con sesso.<br />

Lo negheranno, arrossendo scapperanno, orecchie felpate<br />

e occhi velati. Torneranno a casa, dopo l'ennesima giornata vissuta<br />

così. Rifletteranno, non potranno fare a meno di darmi ragione.<br />

Come me, proveranno. Sentiranno vibrare i sensi, tese<br />

come corde di violino. Ripenseranno a quel<strong>lo</strong> che ho scritto,<br />

ascolteranno me, paladina di ovvietà.<br />

Posso far<strong>lo</strong> come voglio, dire cosa sento, tacere oppure no.<br />

Ho una vita tra le cosce.<br />

Gioco con i sensi e l'immaginazione.<br />

Fuori i timori, benvenute le scoperte.<br />

Fuori tutti gli altri, benvenuti vibratori.<br />

Immagino mani di maschio. Le sue dita sulla schiena. Il tenermi<br />

salda e calda.<br />

Mi frugo, mi percorro, mi lusingo, mi moltiplico di gioia. Amplifico<br />

i sensi.<br />

Sono una donna che si prende.<br />

Mi sintonizzo, armonica, sincera, dedita, bella.<br />

Mi racconto con brividi di lento piacere.<br />

Potrei non dover più cercare maschi e sesso.<br />

Potrei lanciarmi esclusivamente in rapporti così cerebrali<br />

da farli durare per sempre.<br />

Potrei tenere per me il succo.<br />

Cambio le batterie e ricomincio.<br />

Mi scivo<strong>lo</strong> di nuovo tra le mani.<br />

So che siamo due sessi. Imparo a fare la mia parte, non<br />

aspetto per sempre, mi aiuto.<br />

Non cerco l'amore nel sesso.<br />

Non sento il nitrire del caval<strong>lo</strong> bianco tra le lenzuola.<br />

Il principe azzurro, fuori dal letto, mi aspetta impettito nel<br />

suo ampio mantel<strong>lo</strong>. Lascia il destriero, candido e mansueto,<br />

legato qui fuori, di fronte al portone. Suona la porta<br />

ed esco di casa, apro la porta, la pelle distesa, <strong>lo</strong> sguardo<br />

leggero. Sorrido del sesso sedato.”<br />

Virginia, avrà un figlio marrone.<br />

Virginia 24.5.11 17:13<br />

Eliminato: Il vicino, la<br />

settimana prima, le<br />

aveva suonato ancora<br />

alla porta, ed era tardi,<br />

era sera, la musica<br />

troppo alta, a sentir lui.<br />

Virginia per stemperare<br />

la tensione, <strong>lo</strong> aveva invitato,<br />

quella volta, ad entrare,<br />

gli aveva servito da<br />

bere, avevano iniziato a<br />

parlare di solitudine e,<br />

per sentirsi meno soli, si<br />

erano avvicinati, così vicini,<br />

così ubrachi, così<br />

tanti.<br />

Virginia adesso ricorda<br />

tutto di quella notte, sì,<br />

hai ragione, é incinta, no,<br />

non del vibratore.<br />

Virginia avrà un figlio,<br />

Virginia é incinta, il<br />

padre?<br />

Come non <strong>lo</strong> hai ancora<br />

capito?<br />

È stato il bastone da<br />

passeggio.<br />

Adesso lei sa, avrà un figlio<br />

marrone.<br />

> :-<br />

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